Il suo c.t. Lippi: «Un uomo eccezionale, avrà successo»
Il maestro di Gattuso: «Dispiace per Ancelotti, vincerà altrove. Scudetto? Vedo una lotta Inter-Juve fino alla fine»
L’assist di Marcello Lippi. Il “suo” maestro. Gennaro Gattuso, nuovo allenatore del Napoli, ha da ieri un tifoso in più d’eccezione: il c.t. azzurro con cui è salito nel 2006 a Berlino sul tetto del mondo. Intervenuto in via del Corso per i 40 anni dell’azienda «Slam» di cui è testimonial, l’ex tecnico di Juve e Inter e presidente onorario della Onlus
“Insuperabili” (scuole calcio per ragazzi disabili) ha lasciato scorrere parole intrise d’ammirazione per il “suo” Ringhio: «Con lui ho vinto e di lui posso dire: qualsiasi cosa faccia, tecnico o dirigente, avrà successo. Fa parte di una schiera di giocatori e uomini eccezionali».
Sfida intrigante
Un’investitura importante da parte di Lippi, rientrato in Italia da quasi un mese dopo aver concluso l’esperienza alla guida della Nazionale cinese. «Gattuso saprà farsi valere e farsi apprezzare dai tifosi», aggiunge l’ex commissario tecnico. «E dispiace per Carlo Ancelotti, che ha una carriera eccezionale. Ma la vita non è fatta solo di alti, ci sono anche i bassi. È un caro amico, ha 10 anni meno di me e avrà tempo per ottenere altri risultati eccellenti altrove». La notte di Champions è appena passata, a Napoli come a Milano, sponda Inter, con tormenti e nuove sfide immediate in calendario. «E penso che il calcio italiano stia riducendo il gap con le altre realtà europee. L’Inter uscirà ancora più forte dall’eliminazione, Conte l’ho allenato per tanti anni e lo conosco bene: sta costruendo una nuova mentalità e raccoglierà i suoi frutti anche in Europa League, in campionato con la Juve sarà una sfida avvincente fino alla fine. Non solo. C’è la Lazio, che nella corsa scudetto ha sostituito il Napoli, e anche la Roma secondo me verrà su».
Futuro all’estero
Attorniato dai tifosi lungo via del Corso, Lippi ha accennato pure al suo futuro. «Non allenerò mai più un club in Serie A. E nemmeno l’Italia. Da ottobre 2020 potrei guidare una nazionale straniera che mi piace, perché non vorrei passare l’inverno a casa…». Foto, selfie con i tifosi e autografi, chiacchierando con alcuni fan di vela, l’altra sua grande passione, poi l’ex c.t. azzurro ha anche apertamente elogiato Roberto Mancini, suo erede al timone del transatlantico azzurro: «Credo che stia facendo un grandissimo lavoro, lanciando pure un messaggio importante ai club: “Fateli giocare perché sono bravi”. In due anni, dal punto più basso con la mancata qualificazione al Mondiale, ha riportato l’Italia ad un livello psicologico e atletico tale che può giocarsela con tutti».