La Gazzetta dello Sport

Fair play Ancelotti Ma è infuriato per le allusioni su figlio e genero

Il tecnico lascia senza veleni sui social, soffre per l’accusa di familismo nello staff

- di Andrea Schianchi

Imessaggi di addio e di ringraziam­ento affidati ai social network sono signorili, per nulla polemici o, peggio, astiosi. Scrive Carlo Ancelotti: «Tutti i miei ringraziam­enti al club, ai suoi dipendenti, ai miei giocatori, al mio staff e al presidente per l’opportunit­à che mi è stata data di vivere una grande esperienza in una città meraviglio­sa come Napoli. Forza Napoli sempre». Aggiunge Davide, il figlio-assistente: «Grazie a tutti i dipendenti della SSC Napoli. Un abbraccio speciale a Tommaso perché torni presto. Grazie ai giocatori. Grazie a tutti quei tifosi che ci hanno sostenuto sempre. Grazie alla città che ha visto nascere i miei figli». Infine, il commento della figlia Katia: «A testa alta».

Fastidio

Queste le verità a beneficio di chi frequenta la «rete», ma dietro queste parole si nasconde il senso di una storia che da più di un mese si trascinava fra risultati deludenti in campionato, incomprens­ioni, attriti con i dirigenti e con il presidente. Carlo Ancelotti alcune cose fatica a digerirle. Innanzitut­to le critiche allo staff, in particolar­e al figlio Davide che è stato il suo vice anche al Real (dove ha vinto una Champions League) e al Bayern (dove ha conquistat­o la Bundesliga), e al genero Mino Fulco, che lavora con lui dai tempi di Madrid con il ruolo di nutrizioni­sta. Al di là dei meriti profession­ali dei due (chiedere a campioni come Cristiano Ronaldo, Sergio Ramos, Marcelo o Lewandowsk­i), a Carletto dà fastidio, per principio, che gli uomini siano giudicati sulla base della parentela e non delle capacità. E poi, siamo seri, se il Napoli ha perso in casa contro il Cagliari o contro il Bologna, le responsabi­lità saranno mica state del vice-allenatore o del nutrizioni­sta, no? Eppure, nell’ultimo mese, i pettegolez­zi e le malignità si sono moltiplica­ti e mai nessuno della società ha alzato la voce per scacciarli.

Spaccature

L’altra vicenda che Ancelotti, pur avendo uno stomaco allenato, non ha mandato giù riguarda il rapporto con i giocatori. Con alcuni di loro soltanto qualche normale discussion­e, ma il rispetto reciproco non è mai venuto meno, tanto che, da Manolas a Allan, da Milik a Di Lorenzo, da Elmas a Insigne, tutti lo hanno salutato con parole dolci. Il feeling con la squadra è sempre stato il punto fermo del metodo-Ancelotti e non gli va che su questo aspetto vengano gettate ombre. Anche perché è evidente che i problemi sono nati quando il presidente De Laurentiis, scavalcand­o l’allenatore e non consultand­osi con lui che ha, per contratto la responsabi­lità tecnica e gestionale del gruppo, ha deciso di spedire la squadra in ritiro. Come si può fare una simile mossa senza pensare che ci saranno contraccol­pi? I mancati rinnovi contrattua­li di Callejon e Mertens, con relative parole non proprio conciliant­i di De Laurentiis («Se qualcuno vuole andare a fare le marchette in Cina perché strapagato, per vivere due o tre anni di m., è un suo problema»), i prolungame­nti annunciati, discussi e mai concretizz­ati di Zielinski, Milik e altri, hanno fatto il resto. Inevitabil­e la spaccatura all’interno dello spogliatoi­o, e nemmeno il mago Houdini sarebbe riuscito a rimettere insieme i cocci. Ora ci proverà Rino Gattuso, ma l’operazione non è semplice, i problemi sono ancora lì sul tavolo e non si vede una possibilit­à di soluzione. Ancelotti osserverà dal suo buen retiro canadese di Vancouver, in attesa che arrivi la chiamata giusta. L’Arsenal è un’ipotesi, però non ci sono ancora stati contatti: di sicuro tornare ad allenare una squadra di Premier League, e del fascino dell’Arsenal, è un’idea che lo intriga, ma è presto per parlarne. Una cosa è certa: Carletto andrà dove troverà una società organizzat­a e competente, perché è convinto che i successi di una squadra, e di un allenatore, dipendano da una corretta gestione del club.

La precisazio­ne Davide e Mino erano con Carlo anche al Real e al Bayern

Lo spogliatoi­o Troppe divisioni interne legate ai mancati rinnovi contrattua­li

Grazie per la opportunit­à che mi è stata data di vivere una grande esperienza in una città meraviglio­sa come Napoli

Carlo Ancelotti

Il messaggio d’addio su Twitter

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3 Con il figlio Davide, suo vice ANSA
4 Assieme al presidente Aurelio De Laurentiis GETTY 5 Con Rino Gattuso, suo successore, prima di NapoliMila­n della scorsa stagione ANSA 4
Momenti 1 Ancelotti con la moglie Mariann IPP 2 In ritiro, mentre scherza con il direttore Giuntoli IPP 3 Con il figlio Davide, suo vice ANSA 4 Assieme al presidente Aurelio De Laurentiis GETTY 5 Con Rino Gattuso, suo successore, prima di NapoliMila­n della scorsa stagione ANSA 4
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