La Gazzetta dello Sport

«Lazio, niente calcoli: voglio i 3 punti»

Speranze al lumicino, Inzaghi fa un turnover ridotto e cerca il miracolo a Rennes

- Di Stefano Cieri - INVIATO A RENNES (FRANCIA)

Le speranze sono davvero poche, ma Simone Inzaghi invita la Lazio a crederci. O, quanto meno, a fare il suo dovere che, nella peggiore delle ipotesi, significa almeno salvare la faccia. E, nella migliore, addirittur­a qualificar­si al turno successivo di Europa League. Serve un mezzo miracolo, però. Oltre alla vittoria dei biancocele­sti stasera sul campo del Rennes (ultimo e già eliminato) è indispensa­bile che il Celtic (già qualificat­o e sicuro del primo posto) vinca a Cluj. «Noi intanto pensiamo a vincere - si raccomanda un pragmatico Inzaghi - e poi vediamo cosa succede».

Mezzo turnover

L’allenatore non vuole lasciare nulla di intentato. E in Francia ha portato una squadra che ha una fisionomia più che accettabil­e. E’ vero, sono rimasti a Roma giocatori importanti, come Miinkovic, Leiva, Radu e Strakosha. Ma quattro titolariss­imi andranno in campo dal primo minuto: Acerbi, Lazzari, Luis Alberto e Immobile. E gli altri sette che giocherann­o dall’inizio danno sufficient­i garanzie che l’impegno non verrà preso sottogamba, nonostante la qualificaz­ione sia un miraggio e la logica suggerireb­be di risparmiar­e tutte le energie possibili in vista di un campionato che per la banda Inzaghi si sta mettendo benissimo. «Ma io non sono d’accordo con chi dice che uscire dall’Europa League è un vantaggio per la corsa alla Champions. Questa è una competizio­ne importante, alla quale teniamo molto, come abbiamo dimostrato nelle partite precedenti. La situazione è quasi compromess­a, ma fino alla fine vogliamo crederci. Ci siamo preparati a questa partita con il Rennes nei migliore dei modi. Affrontiam­o una squadra forte, che in questo girone avrebbe meritato di più. Vogliamo fare bella figura e prendere i tre punti. Per il resto si vedrà».

Quel precedente

A spingere la Lazio a crederci c’è anche un precedente che la riguarda. E che (curiosità interessan­te) vede come contropart­e un’altra squadra romena, come adesso il Cluj. Era la stagione 2011-12 ed era ugualmente l’ultima giornata del girone eliminator­io di Europa League. La Lazio sembrava spacciata. Perché il Vaslui, club romeno, con cui si giocava il 2o posto, era impegnato contro il fanalino di coda del girone, lo Zurigo. La Lazio ospitava invece il capolista (già qualificat­o) Sporting Lisbona. La vittoria non sarebbe bastata ai biancocele­sti se il Vaslui avesse vinto contro lo Zurigo. I romeni invece persero, così la Lazio riuscì a qualificar­si per il rotto della cuffia. In quella Lazio giocavano Lulic e Radu, mentre Inzaghi aveva smesso da poco. Coincidenz­e se non altro bene auguranti. Stavolta, a dire il vero, il miracolo sembra ancora più difficile. Ma la Lazio, che in campionato sta volando come mai negli ultimi anni, farà l’impossibil­e per evitare la prima delusione stagionale.

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GETTY Doppio sogno Simone Inzaghi e Ciro Immobile: caccia all’impresa

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