Toro, due partite per battere il 2018 Belotti carta in più
Un anno fa Mazzarri arrivò alle feste con 23 punti: tra Verona e Spal può fare meglio
Èpronto a sedersi al tavolo e a indossare gli abiti da croupier. All’orizzonte c’è una doppia chance di quelle golosissime, e Walter Mazzarri dal mazzo potrà pescare l’asso granata, la carta Andrea Belotti. L’obiettivo, da sussurrare appena con un filo di voce, è quello di battere il 2018. Già, perché lo scorso anno il Toro di Mazzarri arrivò a Natale con ventitré punti. Dodici mesi dopo la classifica racconta che il suo Toro ha raggiunto quota venti, quando prima di sedersi per il cenone mancano ancora due appuntamenti: la trasferta di domenica a Verona e la notturna di sabato 21 contro la Spal. Chiaro: la volata di Natale è già partita.
La linea di Mazzarri
C’è una sottile linea Mazzarri. Invisibile ma netta, dagli osservatori meno attenti probabilmente non ben percepita ma che contiene un’interessante promessa di futuro. È quella linea tirata prima del derby, divenuto il porto dal quale è salpato un nuovo inizio. Perché da quel momento il suo Toro ha svoltato, ha cominciato piano piano a riacquistare le antiche certezze e a marciare nuovamente con numeri, statistiche e un trend complessivo che somiglia tantissimo a quello avuto nel girone di ritorno dello scorso campionato. Da qualunque verso lo si prenda, alla fine si riduce sempre tutto a una questione di numeri. E in quel «da questo momento si bada al sodo, a fare punti, compiendo un passo per volta, partita per partita», pronunciato da Mazzarri alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, c’è la sintesi di una filosofia. È la lunghezza d’onda del Mazzarri-pensiero che punta dritto all’essenza delle cose. È anche «in linea» il cammino di questo Toro con quello dello scorso campionato. Basta riprendere in mano il calendario, dare una rispolveratina agli archivi, e allora si capirà che questa è la strada del Toro. Perché nel 2018, i granata trovarono sotto l’albero di Natale un bottino parziale di ventitré punti. Eravamo alla diciassettesima giornata, si emergeva dal pareggio-beffa di Sassuolo. All’epoca, prima di archiviare l’anno, si giocarono altre due partite: c’era la sperimentazione del Boxing Day e il successivo turno prima di San Silvestro, una formula che quest’anno è stata abolita.
Terzo nelle ultime 4
A questo giro, la Serie A saluterà l’anno poco prima della vigilia di Natale. Il senso del discorso generale non cambia di una virgola: perché, confrontando lo stesso spezzone di campionato di fine 2018 con quello attuale, quei tre punti virtuali che rappresentano la distanza tra il Toro di un anno fa e quello di oggi potrebbero essere colmati se non addirittura superati nei prossimi centottanta minuti. Allora il Toro giocherà per la classifica sì, ma anche contro sé stesso. Mettere un piede avanti rispetto al cammino della precedente stagione, conclusasi con l’accesso ai preliminari di Europa League, rappresenterà senza dubbio un bel pieno di fiducia e di autostima. Ma come arriva il Toro alla volata di Natale? Bello carico, e in salute. I nove punti conquistati nelle ultime quattro giornate, grazie alle vittorie con Brescia, Genoa e Fiorentina (unico k.o. con l’Inter) pongono il Toro al terzo posto nella virtuale classifica degli ultimi quattro turni: in questa finestra, meglio hanno fatto solo la Lazio (12 punti) e l’Inter (10).
Gallo, che voglia
Morale alto, quindi, giustificato anche da un gioco apparso in vistosa crescita domenica contro la Viola. Un’ora abbondante di ottimo Toro, e tutti indicatori con freccia all’insù. In questi giorni Mazzarri sta parlando ai suoi toccando molto i tasti motivazionali. Un po’ tecnico, tanto psicologo: vuole chiudere l’anno al top. Una scossa di energia in più è arrivata ieri pomeriggio, quando la squadra ha saputo che da oggi Andrea Belotti tornerà ad allenarsi con il gruppo. Il Gallo parteciperà alla partitella in famiglia, e una pettorina andrà anche a De Silvestri, pure lui al rientro dopo l’infortunio di domenica. Il Gallo si era bloccato il 23 novembre, dopo dieci minuti di Toro-Inter, nello scontro con Skriniar. Sta bene, ha una voglia matta e una rabbia che spaccherebbe una montagna. Mazzarri scruta e studia: nella linea di Walter c’è un Belotti in più. E non è poco.