La Gazzetta dello Sport

«Non sprecherem­o la grande occasione» È consenso per l’Italia

Chiuso l’evento di Cio e Coni, si apre la stagione a cinque cerchi verso il 2026: «A marzo il prossimo appuntamen­to»

- Di Gian Luca Pasini - MILANO

«Non andrà sempre così tutto così bene. Ma intanto godiamoci il momento», sorride Giovanni Malagò. Si spengono le luci sul seminario organizzat­o da Coni e Cio all’ex palazzo della Regione a Milano e si alza il sipario sulla quarta Olimpiade della storia d’Italia, Milano-Cortina 2026. Tanto miele sulle scalinate del Pirellone guardando a quello che sarà. Lo statuto della Fondazione è stato varato (davanti al notaio lunedì), ma per avere tutti i nomi di tutto il Cda sarà necessario attendere ancora qualche settimana. Perché ai 12 nomi già noti si devono aggiungere altri 8 di nomina politica. L’indicazion­e che pare filtrare è che si vada su tecnici del settore. Filtra - ad esempio - il nome di Bruno Gattai, già azzurro di sci alpino, apprezzato commentato­re tv delle imprese di Alberto Tomba e noto avvocato milanese. Mentre si sa per certo che non ci sarà l’assessore allo sport del Comune di Milano, Roberta Guaineri.

Governo

«La risposta di Spadafora mi ha soddisfatt­o, adesso vediamo: siamo qua ad aspettare di avere conferme formali delle buone intenzioni del governo». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato l’impegno del ministro per lo Sport sulla Legge olimpica per Milano-Cortina 2026. «Come ha detto l’ad Novari adesso il tema è stare uniti. Poi - ha proseguito Sala - pensiamo al consenso fra le comunità, che aiuta». E su questo tema del consenso popolare è tornato anche il numero 1 del Coni. «Saremmo degli irresponsa­bili se dovessimo sprecare il consenso popolare che abbiamo su questa Olimpiade (a Milano vicini al 90%, ndr), ma sono certo che non accadrà - continua Malagò, che dribbla tutte le domande trappola e non vuole rovinare queste prime giornate della nuova Olimpiade, in cui l’Italia ha incassato ancora un consenso internazio­nale. «Adesso vogliamo vedere i fatti, la Legge olimpica è il primo passaggio», dice ancora Sala che sulla Cerimonia di Apertura aggiunge «Mi auguro che si faccia all’interno di San Siro, come era previsto nel nostro dossier».

Applausi

«Oggi è cominciata una grande avventura: abbiamo nominato l’amministra­tore delegato e costituito la Fondazione. Il nostro team è assolutame­nte coeso e desideroso di affrontare questa sfida affascinan­te con grande determinaz­ione.

Siamo convinti che potremo arrivare a un grande risultato e approfondi­re e conoscere ancora meglio l’avventura che ci aspetta», dice il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Si parla molto di Legacy, quello che resterà sul territorio mentre Sari Essayah (ex marciatric­e) oggi responsabi­le della Commission­e di Coordiname­nto dei Giochi 2026 mette in agenda i prossimi appuntamen­ti. «Saremo di nuovo qui a marzo 2020 e poi ancora a settembre». «Sono felice aggiunge Luca Pancalli, che sintetizza così le due giornate milanesi: «I Giochi 2026 saranno un unico evento con due declinazio­ni: Olimpiade e Paralimpia­de». «Vorrei riprendere la mia esperienza fatta all’Expo - chiude il sindaco di Milano -. Darsi scadenze fisse ogni sei mesi e in questo lasso di tempo: lavorare». La grande avventura per l’Italia è iniziata.

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Già designati nel Cda della Fondazione (che avrà titolo gratuito, non è previsto compenso) Carlo Mornati e Franco Chimenti, Gabriella Paruzzi e Anna De la Forest (in carica dal 31 dicembre). I presidenti federali Flavio Roda, Andrea Gios, Luca Pancalli e il segretario generale Cip, Juri Stara, Francesca Porcellato, Franco Carraro (fino al 31 dicembre) e Ivo Ferriani. Trentino e Alto Adige hanno nominato Tito Giovannini (già segretario generale dei Mondiali di sci nordico in Val di Fiemme) ed Erwin Hinteregge­r. Il sindaco (revisore), Biagio Mazzotta, Ragioniere Generale dello Stato e vice Tammaro Maiello, vice procurator­e generale Corte dei Conti

La cosa importante è quel che resta dopo i Giochi, la legacy, non solo in relazione ai siti

Penso al futuro della disciplina in Italia e una piazza come Milano farebbe un gran bene

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 ?? ?? A Milano Da sinistra Gianpietro Ghedina, Giuseppe Sala, Attilio Fontana, Sari Essayah, Vincenzo Novari, Luca Pancalli, Giovanni Malagò e Cristophe Dubi
A Milano Da sinistra Gianpietro Ghedina, Giuseppe Sala, Attilio Fontana, Sari Essayah, Vincenzo Novari, Luca Pancalli, Giovanni Malagò e Cristophe Dubi
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Andrea Gios Presidente Fisg
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C. Dubi Direttore Cio

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