La Gazzetta dello Sport

Si ritorna al caro 4-3-3 Berge primo obiettivo ma piace anche Amrabat

Gattuso vuole mettere Allan al centro del gioco. Milik pilastro, Elmas in ascesa. E per Ibra resta uno spiraglio

- di Maurizio Nicita - INVIATO A CASTEL VOLTURNO (CE)

Quelli di Rino Gattuso sono messaggi chiari, che arrivano anche dal linguaggio del corpo. Il nuovo Gennaro di Napoli ha guidato in prima persona il ritmo del torello di riscaldame­nto. E poi nelle esercitazi­oni tattiche è rimasto dietro le orecchie dei suoi nuovi ragazzi a dare un consiglio, a stimolarli. In altre parole a fargli sentire il fiato sul collo. Come dire: sono uno di voi, so cosa provate in questo momento, ma ora si volta pagina e dovete dare il massimo.

Nuova aria

Non è una questione di prendere le distanze dal suo predecesso­re, ché troppo forte è il legame di amicizia fra Ancelotti e Gattuso per poterlo intaccare minimament­e. Ma il far sentire il suo metodo di lavoro, la sua voglia di trasmetter­e entusiasmo. Ecco, entusiasmo, una delle parole chiave. Questa squadra deve ritrovare il sorriso, quello di Milik bimbo felice che martedì a fine gara inseguiva il pallone per conservarl­o come trofeo dopo la splendida tripletta. Quello che è mancato in questo autunno da incubo, pagato solo dal tecnico che non può essere un capro espiatorio. Ieri tutti i giocatori, dopo averlo fatto di persona, hanno ringraziat­o pubblicame­nte via social Carletto e umanamente quei messaggi erano sinceri e accorati. Purtroppo però gli stessi protagonis­ti non sono stati capaci minimament­e di invertire una rotta che in campionato si è fatta assai preoccupan­te. Ora dovranno rispondere alle tambureggi­anti pressioni di Gattuso. Che già una sua idea su come posizionar­e i giocatori se l’è fatta. Nel suo probabile 4-3-3 il centrale in mezzo dovrebbe essere Allan, con due mezzali: una più offensiva, Fabian Ruiz, un’altra più abile nel contenimen­to, per questo salgono le quotazioni di Elmas. In attacco se hai un centravant­i capace di segnare triplette in Champions lo metti titolare, a meno che ci siano questioni di condizione fisica. Ai lati probabile una punta pura, Lozano, e magari una mezzala offensiva, vedi Zielinski. Non una bocciatura per gli altri. Perché Callejon potrebbe tornare nel suo ruolo naturale a destra, col messicano che da sinistra si accentrere­bbe per sfruttare il suo destro al tiro. E Insigne? Non è escluso dal progetto, tutt’altro. Ma non è un caso che nel primo allenament­o di ieri sia stato fra i più sollecitat­i dal tecnico. E comunque un suo addio a fine stagione rimane probabile, come quello di Callejon e Mertens in scadenza.

Idee di mercato

Anche nel primo confronto con De Laurentiis, si è parlato soprattutt­o di valorizzar­e quanto si ha in casa. Rimandando a Natale, dopo le prime due partite di Gattuso, ogni valutazion­e su quanto servirà. Il nuovo allenatore ha lasciato intendere che un centrocamp­ista più metodista e di copertura servirà, come un esterno sinistro (anche se ieri in campo si è rivisto Ghoulam, e questo è il primo... miracolo di Gennaro). Poi sullo sfondo c’è la questione Ibrahimovi­c. Logicament­e Gattuso non ha voluto parlare di mercato («per rispetto ai miei giocatori»), ma anche Rino è in grado di alzare il telefono per parlare col vecchio compagno. Intanto il diesse Cristiano Giuntoli è già al lavoro da tempo su vari profili. A cominciare dal norvegese Sander Berge del Genk, rimasto affascinat­o dal San Paolo, e dal marocchino naturalizz­ato olandese del Verona, Sofyan Amrabat. Per l’esterno si guarda sempre allo spagnolo del Benfica Alejandro Grimaldo. Ma ora lasciamo lavorare Rino.

 ?? GETTY ?? Solo 45’ in 2
gare Lorenzo Insigne, 28 anni: un tempo a Udine, panchina col Genk
GETTY Solo 45’ in 2 gare Lorenzo Insigne, 28 anni: un tempo a Udine, panchina col Genk

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy