Tomba lo esalta «Lui è come me Quando sbaglia vince lo stesso»
I grandi del passato incoronano Paris. Alphand: «Un dominatore non c’è, può vincere la Coppa»
Vincente Anche Ghedina e Thoeni esaltano l’azzurro e le sue sfide future
Igrandi dello sci sono pronti ad accogliere un nuovo re. La doppietta di Dominik Paris a Bormio, le 14 discese vinte in carriera e il suo primo posto in Coppa del Mondo scomodano i giganti. A iniziare da Alberto Tomba, l’ultimo italiano capace di vincere la Coppa generale, nel 1994-95. «Paris? È semplice, ha una marcia in più - racconta la leggenda dello sci italiano -, specialmente su una pista come la Stelvio. Lui in un certo senso è un pò come me, vince anche quando sbaglia o al massimo arriva secondo. Come fisico è un bel manzo, forte, deciso, senza dubbi. Arrivare a Capodanno in testa alla Coppa è una cosa grande. Poi affronterà le classiche di Wengen e Kitzbuehel e potrà continuare a vivere questa bellissima realtà. Vincere è anche un’abitudine, una bella abitudine».
Thoeni e la crescita
Gustavo Thoeni, quattro Coppe del Mondo vinte in carriera, apprezza l’evoluzione del discesista azzurro. «Paris continua a crescere, è sempre più forte nelle discese difficili. È in un momento di grande forma fisica. Trent’anni per un discesista è una bella età, credo che fino a 35 si possa essere competitivi. Nel nostro sport è molto importante non farsi male. Se continuerà a stare bene, come gli auguro, potrà togliersi tante soddisfazioni». Ma cosa significa per uno sciatore sentirsi a casa in una determinata pista? «Io amavo Val d’Isère per il gigante e Kitzbuehel per lo slalom - continua Thoeni -. Credo che Paris apprezzi molto il carattere della pista di Bormio, la sua difficoltà, i problemi di visibilità: sciare quando si hanno sbalzi continui tra luce e ombra è davvero difficile». Thoeni ha vinto le Coppe del 1971, 1972, 1973 e 1975 facendo punti anche in discesa (escluso il 1973), in un’epoca con meno gare e con solo tre specialità. Che possibilità ha il velocista Paris di prendersi la Coppa generale? «Alphand è già riuscito a vincere gareggiando soltanto in discesa e in superG. Non sarà facile, bisognerà essere costanti e soprattutto occorrerà anche fare qualche punto in combinata. I conti comunque si faranno alla fine».
Alphand e Ghedina
Luc Alphand conferma: Paris ce la può fare. «Quest’anno è possibile - spiega il francese, il solo nella storia ad aver vinto la Coppa disputando solo discese e superG, nel 1996-97 perché non c’è un Hirscher che domina nelle specialità tecniche. Finora abbiamo visto tanti vincitori e tante piccole performance di gente come Pinturault e Kristoffersen. Paris non deve pensarci, deve affrontare gara per gara, ma se vince tanto e fa tanti podi può farcela. Io tifo per lui, sarei fiero se ce la facesse, per la compagnia dei discesisti sarebbe una grande cosa. Il record delle 25 vittorie nella specialità di Klammer? Obiettivo difficile, ma se non si fa male può raggiungerlo». «Su di lui mi ero sbilanciato tempo fa dicendo che avrebbe superato le mie 12 vittorie in discesa - aggiunge Kristian Ghedina - e ora mi sbilancio di nuovo dicendo che secondo me batterà Klammer. Lo dico perché di fronte a sé ha tutti gli anni migliori. Mi ha dato l’impressione di essere intenzionato a smettere verso i 33-34 anni, ma se invece andrà avanti fino ai 36-37 potrà migliorare quel record».