La Gazzetta dello Sport

Così Iachini rianima la Fiorentina «Grinta e lavoro»

Presentato ieri il nuovo tecnico: «Chiesa ci darà una mano. Ribery mi ha già chiamato Voglio risalire in fretta la classifica»

- Di Luca Calamai - FIRENZE

«Siamo consapevol­i che abbiamo un problema di gol. Ora lasciamo che Iachini lavori per 5-6 giorni con tutti i giocatori. Poi, interverre­mo sul mercato sapendo che fare buoni affari a gennaio è sempre difficile». Daniele Pradè chiude con queste parole il pomeriggio dedicato alla presentazi­one di Beppe Iachini («l’accordo è per 18 mesi»). Joe Barone è tornato con un giorno d’anticipo da New York per salutare il nuovo tecnico e per partecipar­e alla riunione (prevista per oggi) che dovrà stabilire come e dove intervenir­e per potenziare la squadra. «Puntiamo forte su Vlahovic» spiega il diesse viola. Poi, arriverà uno tra Piatek e Cutrone. Il primo piace di più, il secondo è più facile da acquistare. Novità anche a centrocamp­o dove il primo della lista è Duncan del Sassuolo. Già corteggiat­o in estate.

Parla Iachini

Per Beppe è un ritorno a casa. L’emozione gli si legge negli occhi. «Firenze è sempre stata la mia seconda casa e la Fiorentina la squadra del cuore. La mia parola d’ordine è: “lavoro”. Arrivo in un momento delicato visto che questo gruppo ha colleziona­to un solo punto in sei partite. Porterò organizzaz­ione, voglia di vincere e grinta. Ma non solo grinta. Ho centrato record per gol realizzati e successi in trasferta. Ho già delle idee su dove intervenir­e ma non ho la bacchetta magica e non mi piace buttare fumo negli occhi. La classifica? Ora voglio arrivare prima possibile a 40 punti. Poi, non ci fermeremo. Vorrei scalare posizioni. Di sicuro, preferisco guardare la classifica davanti a noi e non voltarmi indietro».

Giudizi sui singoli

«Nel mio blitz al centro sportivo ho incontrato Chiesa. Federico ha scelto di rinunciare alle vacanze per continuare ad allenarsi. Lo ringrazio. Ho parlato con lui. Ci darà una mano. Chiesa può coprire qualsiasi ruolo in attacco. Castrovill­i? Mi piace. Ha qualità. I miei centrocamp­isti hanno sempre segnato tanto. Castrovill­i può fare di più in fase conclusiva. Può arrivare anche a dieci reti. Ma questo vale anche per gli altri centrocamp­isti. Zurkowski? E’ giovane. Mi piace. Ci voglio lavorare. Potrebbe diventare utile per la nostra causa. Ribery? Pensate, poiché non ero riuscito a trovarlo è stato lui a telefonarm­i. Così fanno i leader. Franck sarà prezioso in campo e dentro lo spogliatoi­o. Lirola? Lo conosco bene. Abbiamo fatto un percorso insieme al Sassuolo. Deve essere meno timido, deve diventare più “ignorante”. Lo aiuterò a crescere in questo aspetto. Pedro? Valuteremo il percorso più giusto per lui».

Oggi al lavoro

Iachini ha parlato con tutti i suoi allievi. «Ho dato per telefono qualche indicazion­e sul lavoro da fare negli ultimi giorni delle loro vacanze. Ne hanno fatti anche troppi. Se questa è la sfida più importante della mia carriera? Dal punto di vista emotivo sicurament­e. Ma ho sempre ottenuto risultati importanti. Guardate alle mie due ultime esperienze: ho preso il Sassuolo penultimo e siamo arrivati undicesimi con una marcia da zona Europa e con l’Empoli ho preso la squadra al penultimo posto e quando sono stato esonerato era salva. Firenze è una sfida bella. Voglio vincere insieme a tutti i tifosi viola. Però c’è da lavorare tanto. Ai giocatori chiedo carattere. Quando si perde si vedono gli uomini. Il coro “Picchia per noi Beppe Iachini?” Non posso rischiare espulsioni... Scherzi a parte, trasmetter­ò alla squadra la grinta che abbiamo io e il fantastico presidente Rocco Commisso».

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ACTIVA Si parte Giuseppe Iachini, 55 anni, e Joe Barone, dirigente della Fiorentina si stringono la mano

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