Var, calendario, risultati: Guardiola stufo della Premier?
Il Manchester City è lontanissimo dal Liverpool, il rapporto con Pep si è incrinato. Decisiva sarà la Champions
Tu chiamale se vuoi, impressioni: la sensazione che qualcosa si sia rotto nel rapporto tra Pep Guardiola e l’Inghilterra è un tarlo di fine anno. Non è questione di risultati a singhiozzo, di corsa per la Premier già finita a dicembre e grande punto interrogativo sulla Champions che sarà, ma di qualcosa che non funziona più: ad esempio, la tolleranza da parte dell’allenatore catalano nei confronti delle rigidità del calcio di queste parti, dal calendario folle alla Var dove si decidono i destini del mondo in uno studio vicino l’aeroporto di Heathrow e tutti, dagli allenatori ai giocatori, passando per i tifosi, sono costretti ad attendere il verdetto del giudice della moviola senza il conforto delle immagini, come avviene invece in Italia o Germania. E poi mettiamoci il resto: quattro anni vissuti a Manchester – Pep sbarcò nell’antica Mancunia nel 2016 – possono essere considerati sufficienti per un allenatore venuto da altri Paesi e da altre culture; la voglia di cambiare aria; la necessità di provare nuovi stimoli.
Sorprese?
Il contratto di Pep si esaurisce il 30 giugno 2021. Tempo fa si parlò di rinnovo, poi è calato il silenzio. Anche questa, a modo suo, è una traccia, sebbene nel calcio i colpi di scena o le sorprese siano sempre dietro l’angolo. La maschera del Pep ultima maniera, sconfitto nel derby con lo
United e poi costretto ad incassare con una squadra ridotta in dieci dal 12’ del primo tempo la rimonta del Wolverhampton, passato dallo 0-2 al 3-2 finale, non lascia però intendere annunci di matrimonio prolungato imminenti. L’atmosfera è di attesa, ma non saranno gli eventuali trionfi in F.A. Cup o Coppa di Lega a orientare il destino. Tutto ruota attorno alla Champions: gli ottavi contro il Real Madrid avranno già il valore di una sentenza. Un City eliminato sarà il segnale di fine epoca e di un progetto da riscrivere. Avrà ancora voglia a quel punto di Guardiola di essere l’architetto? Pep è uomo di mille risorse: può decidere all’improvviso di restare a Manchester, può scegliere una pausa di riflessione o può prendere davvero in considerazione l’idea di cambiare aria. Dipenderà in questo caso dall’offerta: tornare in Germania potrebbe essere un’idea, l’Italia è un’opzione sempre valida, la Francia del Psg non è da scartare. Nell’immediato c’è però la sfida con l’Everton di Carlo Ancelotti, mai battuto nei due scontri diretti: oggi è già ieri.