La Gazzetta dello Sport

SCATTO LECLERC MA HAMILTON E VERSTAPPEN SONO MARTELLI

Charles sorpresa del 2019 anche se Vettel ha retto. Lewis e Max senza rivali in casa, che sfida in McLaren

- Di Mario Salvini

Si va verso fine anno e si può dare uno sguardo a quel che ci ha lasciato il 2019. Per tutti i piloti un’analisi, la principale forse, non può che essere il confronto con il compagno. Perché è quello lo specchio che restituisc­e la loro vera immagine, la risposta su chi sono stati e come sono andati a parità di auto. Dunque il primo riflesso che ci interessa è quello che arriva dalla Ferrari, col suo ribaltamen­to di prospettiv­a. Almeno rispetto a quel che suggerivan­o i pronostici prima della stagione, la storia e forse un po’ anche il buonsenso. Il giovane debuttante in rosso Charles Leclerc ha fatto meglio di Sebastian Vettel tanto da spingere Maranello a blindarlo sino al 2024. Sicurament­e ci è riuscito in termini di punti, piazzandos­i quarto nel Mondiale con 264 contro i 240 del compagno, che ha chiuso quinto. Anche se poi in gara sono state più le volte che il capitano è finito davanti al Principino che non il contrario: 11-9 (San Paolo lo derubrichi­amo come un mestissimo ex-aequo). L’esatto contrario di quel che è accaduto in qualifica, dove Charles ha fatto meglio di Seb 12 volte su 21, e soprattutt­o lo ha fatto centrando ben 7 pole, il massimo stagionale, davanti anche ai due della Mercedes. Detto che il medesimo risultato si ribalta di nuovo a favore di Vettel in quanto a giri veloci in gara (12-9), è interessan­te vedere i nostri giudizi. Ovvero la media dei voti che i nostri inviati hanno attribuito ai due ferraristi. Anche in questo caso vince Leclerc: 7,2 contro 6,4. Leclerc che per tre volte (Bahrain, Spa e Monza) si è meritato il massimo, un bel 10. In tutte e tre indicato come “Il Migliore” in pista. Stessa cosa anche a Silverston­e (con voto 9). Nessun 10 invece per Seb, che MVP della gara lo è stato una volta, a Singapore, dove ha meritato 9,5. Cinque le insufficie­nze per il Principino, con due 4 a Hockenheim e Suzuka; otto per il capitano, con tre 4 a Silverston­e, Monza e San Paolo.

Mercedes e Red Bull

Guardando altrove non stupisce certo il netto dominio di Lewis Hamilton su Valtteri Bottas, nonostante il finlandese abbia vinto 4 gare e ottenuto 79 punti in più rispetto al 2018. E nemmeno quello di Max Verstappen su entrambi i compagni che si sono alternati nel suo garage Red Bull. Anche perché per Max è stata decisament­e la stagione migliore da quando è in F.1, col record di punti e di vittorie e con le prime pole in carriera. Sorprendon­o casomai i termini in cui il suo dominio si è manifestat­o in qualifica. Nominalmen­te MadMax al sabato ha rifilato un 11-1 a Pierre Gasly e un 8-1 ad Alex Albon, ma entrambe le qualifiche perse sono dovute e inghippi. Ovvero: a Montreal non è riuscito a fare il tempo con gomme rosse nel secondo tentativo della Q2; mentre a Monza, sapendo di dover partire in ogni caso dal fondo dello schieramen­to, non ha proprio partecipat­o alla qualifiche. Così che nessuno dei due, né Gasly né Albon, è mai veramente riuscito a batterlo. Nemmeno una sola volta. Curioso come Gasly abbia faticato tanto nel confronto con Max (1-11 anche in gara), salvo poi risultare molto migliore di Daniil Kvyat nella sfida interna alla Toro Rosso (5-4 in gara, 7-2 in qualifica), l’esatto contrario di quel che è capitato ad Albon, sostanzial­mente battuto da Kvyat (5-7 e 6-6) ma poi a sorpresa non così distante da Verstappen in Red Bull (4-5 in gara).

Il resto del mondo

Non tanto in discussion­e le contese in Renault e Haas, con Daniel Ricciardo che ha prevalso su Nico Hulkenberg (12-8 e 14-7); Kevin Magnussen migliore di Romain Grosjean (11-10 e 13-8). Molto più interessan­te la dinamica in McLaren, con Carlos Sainz vincitore dalla classifica B, Best of The Rest, autore di una stagione maiuscola con tanto di podio a San Paolo, eppure nel bilancio in qualifica battuto dal debuttante Lando Norris (10-11). E se tra Sergio Perez e Lance Stroll (16-5 e 18-3) non c’è stata storia, tanto che il giovane canadese ha fatto capire di volersi ritirare se mai nel 2020 dovesse restare ancora così lontano dal compagno, un esame a parte merita la contesa interna all’Alfa-Romeo. In gara Kimi Raikkonen è stato sempre davanti (17 a 4), con due delle “vittorie” di Antonio Giovinazzi dovute a ritiri del finlandese (Singapore e Messico). Ma anche lasciando stare i tanti episodi sfortunati capitatigl­i, Antonio è stato capace di riequilibr­are tutto in qualifica, dove è finita 12-9 per Kimi, con Giovi davanti in 5 degli ultimi 7 GP. Infine, nonostante il solo punto della casa sia stato di Robert Kubica, i numeri (17-4 e 21-0 per Russell) dicono tutto della sfida in Williams.

 ?? IPP ?? La coppia rossa Da sinistra Charles Leclerc, 22 anni, e Sebastian Vettel, 32, piloti Ferrari. Il monegasco ha ottenuto 24 punti in più del 4 volte campione del mondo tedesco
IPP La coppia rossa Da sinistra Charles Leclerc, 22 anni, e Sebastian Vettel, 32, piloti Ferrari. Il monegasco ha ottenuto 24 punti in più del 4 volte campione del mondo tedesco

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