Dal lancio al rilancio Cinquecento giorni ai piedi di Cristiano
Ronaldo esordiva alla Juve nell’agosto ‘18 Oggi la ricorrenza e nuove sfide nel mirino
Dal 18 agosto 2018, l’inizio di una nuova era, a oggi, 31 dicembre 2019, ultimo giorno del decennio: da 500 giorni esatti Cristiano Ronaldo fa parte a pieno regime del mondo Juve. Dal debutto in una partita ufficiale in un afoso pomeriggio al Bentegodi, alle ore intense di fine anno passate tra Dubai e la Continassa, in cui ha sfoggiato il nuovo look: il viaggio in 500 è stato lungo ma veloce. In questo periodo è successo di tutto, ogni umano sentimento è stato toccato: speranza, gioia, rabbia, paura. Sono passati poco più di 16 mesi, sembrano una vita. Il mondo Juve con Cristiano è radicalmente cambiato. E non solo perché lui è il calciatore più forte del mondo con Leo Messi. Il portoghese è anche un traino irrinunciabile per il piano di crescita bianconero, quello che ha aperto la porta ai nuovi mercati, senza però perdere di vista il campo: l’assalto alla Champions, trofeo che alla Signora manca dal 1996, passa soprattutto dai suoi piedi.
Esordio all’asciutto
Il destino, per il suo esordio in una partita ufficiale gli mette davanti il Chievo. L’attesa è senza precedenti. Appena vengono messi in vendita i biglietti della sfida del Bentegodi il sistema va in tilt: troppe richieste. In campo non segna ma la Juve vince lo stesso con un sofferto 3-2. Neppure al debutto allo Stadium contro la Lazio arriva il gol, ma anche in questo caso i bianconeri portano a casa i tre punti. Preoccupato per l’astinenza? Neanche un po’. E infatti per vedere esultare CR7 con la nuova maglia basta far passare la prima sosta per le Nazionali e aspettare che allo Stadium arrivi il Sassuolo, affondato con una doppietta. Da lì in avanti non si ferma più. I primi 100 giorni dall’esordio cadono il 26 novembre 2018 e il bilancio parla di 10 reti in 16 partite in tutte le competizione, compresa la Champions in cui ha anche dovuto mandare giù il boccone amaro dell’espulsione contro il Valencia.
Prima gioia
Il rosso in Spagna gli costa una giornata di squalifica che gli fa saltare la scorpacciata in casa contro lo Young Boys (3-0) e il primo gol in Europa in bianconero, che arriverà invece contro il “suo” Manchester United. Il destro al volo è una perla di rara bellezza anche se non servirà a evitare il k.o. Questo secondo segmento, che finisce il 6 marzo 2019, è quello più prolifico per Cristiano: 11 gol fra cui quello decisivo realizzato contro il Milan a Gedda nella Supercoppa italiana, giusto per brindare al primo trofeo in bianconero e arricchire la sua bacheca sterminata.
L’apice con l’Atletico
Che però a fine stagione non vedrà entrare la sesta Champions, la competizione a cui tiene di più e che maggiormente esalta le sue qualità di goleador seriale: non è un caso se l’apice del Cristiano juventino resti la tripletta contro l’Atletico a Torino. Ronaldo farà il suo dovere anche contro l’Ajax (gol sia all’andata che al ritorno) ma non basterà a evitare un’eliminazione che brucia ancora e che l’ottavo scudetto di fila ha attenuato solo in parte.
Ripartenza veloce
Cristiano è ripartito in questa stagione con la voglia di un ragazzino. Dopo un’estate in cui ha portato a casa la Nations League con il Portogallo, si è presentato tirato a lucido per l’inizio della seconda avventura bianconera. E contro il Napoli, primo snodo cruciale arrivato già a fine agosto, è andato a segno, giusto per mettere subito le cose in chiaro.
Nuovi orizzonti
Nell’ultimo periodo Cristiano ha vissuto momenti altalenanti, anche a causa di un problema al ginocchio ora risolto. Il capolavoro contro la Samp ha chiuso degnamente il suo 2019. Ma la star portoghese non dormirà sugli allori: «Il mio gol a Marassi? Posso anche saltare più in alto» ha detto dopo aver ricevuto l’ennesimo premio a Dubai. Una frase che racconta tutto sulla sua capacità di pensare sempre allo step successivo e che sarà alla base delle nuove sfide che lo attendono.