La diversa ripartenza di Kean e Cutrone
Lunga vita ai campionissimi Ronaldo, Ribery e all’ultimo bentornato Ibrahimovic che sfidano il tempo e gli avversari a suon di gol, ma il futuro è dei giovani, a maggior motivo della rinnovata Nazionale di
Mancini. E allora, pensando all’Europeo e soprattutto al Mondiale, occhio alla ripartenza nel 2020 di Patrick Cutrone, 22 anni venerdì, e di Moise Kean, 20 anni il 28 febbraio, dispersi in Inghilterra dopo quattro mesi di sogni non realizzati. Ricordate le lacrime del centravanti rossonero, lanciato in Serie A da Montella, quando fu ceduto a titolo definitivo al Wolverhampton l’estate scorsa per appena 18 milioni? Lui che con Gattuso aveva già giocato in coppia con Piatek, era stato costretto a lasciare il posto alla nuova promessa Leao e, siccome era l’unico ad avere mercato, al contrario dei vari Castillejo e compagni che nessuno voleva, partì suo malgrado per una nuova avventura in Premier.
Quei primi giorni del nuovo Milan di Giampaolo coincidevano con quelli della nuova Juventus di Sarri, pronta a cedere per oltre 27 milioni Kean, gioiello cresciuto in casa come Cutrone, valorizzato da Allegri e subito capace di segnare non soltanto in campionato ma anche due volte, in appena tre apparizioni, in Nazionale. L’Everton, come il Wolverhampton, non aveva il fascino del Liverpool o dei due Manchester, ma proprio per questo l’inserimento di Cutrone e Kean non sembrava difficile e anzi
un’esperienza in Premier poteva ulteriormente arricchirli per la gioia di Mancini. Come non detto,
invece. Malgrado la sua immutata grinta, Cutrone in campionato ha segnato soltanto 2 gol in 12 presenze e nell’ultima partita, domenica contro il Liverpool, è andato addirittura in tribuna. Ancora peggio ha fatto Kean: in campo, dove non ha realizzato nemmeno un gol in 15 presenze, e fuori, visto che non ha perso il vizietto dei ritardi che gli è costato la punizione del club. Improvvisamente, però, anche se per motivi diversi, Cutrone e Kean hanno la possibilità di riscattarsi. Pronto a tornare in Italia, per far coppia a Firenze con Chiesa come ai tempi della Under 21, l’ex milanista sicuramente non ha dimenticato come si segna e quindi potrà risollevare la Fiorentina, stuzzicando più da vicino l’interesse di Mancini. Kean, invece, rimarrà all’Everton puntando sulla doppia voglia di rivincita, sua e di Ancelotti. Non a caso l’ex allenatore del Napoli gli ha subito ridato una maglia da titolare nell’ultima partita contro il Newcastle. Adesso, però, dovrà essere lui a presentarsi più puntuale di prima in campo e fuori, perché gli alibi sono finiti. E il 2020, che si apre domani, deve essere l’anno della definitiva ripartenza per Kean e Cutrone.