Nibali e il ragazzo investito «Ho paura anch’io: ora basta»
A Fiuggi un’auto centra ciclista 14enne: coma farmacologico La rabbia dello Squalo (con Tiberi) davanti alla bici accartocciata
Ha visto la bici a terra, accartocciata. I segni del gesso della Polizia locale di Fiuggi. Si è fermato, e ha chiesto. E quando ha saputo che era un ragazzino, Paolo, 14 anni, la stessa età di Rosario Costa, il suo Rosario, Nibali ha alzato la voce. «Basta, dobbiamo fare assolutamente qualcosa per evitare questa mattanza. Le strade sono sempre più pericolose, ormai siamo di intralcio». Paolo è in coma farmacologico, Rosario è morto il 15 maggio 2016, travolto in bici: era di Messina, correva per l’Asd Nibali, squadra sostenuta dallo Squalo.
Emergenza civile
Domenica, ora di pranzo. Vincenzo attonito, fermo a fine allenamento a Fiuggi: è nel Lazio per passare Capodanno con i parenti della moglie Rachele. Nibali davanti all’emergenza civile che stritola il nostro Paese: gli incidenti stradali, gli utenti deboli che rischiano la vita, un ciclista morto ogni 40 ore. E un’indignazione che fatica a salire di livello, come se quei 219 morti in bici nel 2018 fossero invisibili. Attenzione: le stime danno nel 2019 un incremento di incidenti e vittime.
La scena
Il giovane si chiama Paolo, ha 14 anni, abita a Pofi (Frosinone). È bravino, corre negli esordienti, a lui si interessa Roberto Petito, anima e cuore della «Civitavecchiese». Ma tra le due città c’è troppa distanza, Paolo va a scuola, così per il 2020 negli allievi lo ingaggia il team romano di Simone Coratti, società legata a Petito. Ma sono dettagli. La certezza è che, dopo l’allenamento, Paolo sta rientrando a casa quando viene colpito da dietro, con il fanale destro, da un’auto che stava cercando di superarlo. Cade, batte la testa. Interviene subito il conducente di un camper. Eliambulanza, il ragazzo è portato all’Ospedale Bambino Gesù di Roma: ha un ematoma al cervello, è in coma farmacologico.
La reazione
Ed è proprio davanti alla bici accartocciata che Nibali si ferma con Antonio Tiberi, 18 anni di Frosinone, iridato crono juniores, nel 2020 alla Colpack-Ballan e da metà stagione con la Trek-Segafredo dello Squalo: si allenano insieme. «Ma come si fa... — dice Nibali, toccato profondamente nel 2017 dalla morte del suo grande amico Michele Scarponi —. Lo zio di mia moglie è stato uno dei primi a intervenire. Sono arrivato poco dopo l’incidente, Tiberi mi ha fatto vedere la bici. “Guarda, è piccola”. Assurdo che un ragazzino finisca così. Ma che fretta ha la gente... Chi sta in macchina non lo vede che è un bambino? Come si fa a sorpassarlo così... La gente sta diventando matta. Anche oggi un automobilista ci ha urlato di stare in fila». Nibali alza la voce: «Ha ragione Cassani, la macchina ormai sta diventando un ufficio, i cellulari li vedo. In Ticino c’è una linea tratteggiata sulla carreggiata, che separa una zona di un metro, e io pedalo lì. Ma l’Italia sotto questo aspetto è molto indietro rispetto agli altri Paesi europei, come è stato con le cinture di sicurezza. Noi professionisti ci siamo mossi con l’Accpi, poi il decalogo di Cassani sulla Gazzetta, gli adesivi per il rispetto del metro e mezzo di distanza in fase di sorpasso. Ci devono rispettare anche se non abbiamo la targa. Ho paura anch’io quando pedalo, sto attentissimo, non vado in gruppo, massimo due, e scelgo sempre strade secondarie dove ci sono meno pericoli. E agli automobilisti dico: quando vedete ragazzini in allenamento, pensate che possano essere i vostri figli». Il disegno di legge sulle modifiche al Codice della Strada è fermo e nessuno sembra volerlo portare in Parlamento. Marco Cavorso (delegato sicurezza Accpi), papà di Tommaso, ciclista vittima della strada a 13 anni, ha scritto al presidente Mattarella e ci sono quelle 63mila firme raccolte per chiedere il ritiro immediato della patente al primo uso del cellulare alla guida. Il mondo della bici non può più aspettare.
Io faccio sempre strade secondarie I giovani corridori come i vostri figli
Riflessione Vincenzo Nibali e l’attenzione alla sicurezza stradale