«Se avessimo perso il derby sarebbe crollata la Virtus Obiettivo n. 1? Lo scudetto»
L’a.d.: «Dopo quella con la Fortitudo, la vittoria contro l’Olimpia ci dà grande consapevolezza. Cerchiamo un’alternativa a Weems»
C’è un poker di assi dentro e dietro ai successi della Virtus capolista. In campo il fuoriclasse Milos Teodosic, in panchina coach Sasha Djordjevic, in azienda il patron Massimo Zanetti, titolare del marchio Segafredo, l’imprenditore che ha rilanciato il marchio V nera, e nel club l’amministratore delegato Luca Baraldi. Non ci sono segreti ma ruoli definiti e strategie condivise. Baraldi ha diretto il mercato estivo guidato nelle scelte da Djordjevic e nel budget (salito a 15 milioni dai 9 della stagione precedente) da Zanetti. Il salto di qualità è arrivato subito e non era scontato per l’aumento degli investimenti. Azzeccare Teodosic, pagandolo 5.5 milioni di euro in 3 anni, non era difficile. Più complicato era costruirgli attorno la squadra giusta con obiettivi dichiarati di alto livello. «Volevamo un top player che abbiamo individuato in Teodosic - dice Baraldi, modenese, 59 anni, un lungo passato nel calcio (Parma, Lazio, Modena, Bologna, Padova) e oggi responsabile della gestione sportiva Segafredo con tanto ciclismo oltre al basket -. Da lui è cominciata la costruzione mirata della squadra con giocatori compatibili tra loro e con Milos. Nella ricerca delle affinità, abbiamo puntato prima sugli uomini e poi sui giocatori. Tutti sono arrivati dopo un’attenta selezione grazie anche al richiamo di Teodosic che si è impegnato molto nell’opera di inserimento di ognuno. Tutti hanno dato il loro meglio.
Il paradigma perfetto del nostro mercato è Gamble, una persona saggia dentro e fuori dal campo. Tutti hanno sposato il nostro progetto. Oggi siamo una squadra competitiva che guarda al futuro con l’obiettivo di vincere tanto. Alla Segafredo non piace solo partecipare».
3Qual è il significato dei due derby che avete vinto nel giro di 72 ore?
«Hanno lo stesso valore ma un effetto diverso. Il derby di Bologna riguarda il presente e il passato, la nostra rivalità storica con la Fortitudo. Un fatto cittadino molto emozionale che tutta la città aspettava da aprile. Strategicamente era la sfida più importante: se l’avessimo persa sarebbe crollata la nostra stagione. Il derby d’Italia riflette più il senso sportivo della sfida perché Milano è per tutti la più forte per qualità, profondità e investimenti. Averla battuta, dimostrandoci più squadra dell’Olimpia, ci dà la consapevolezza della nostra forza. Il successo di domenica è stata una bella iniezione di autostima anche perché ci siamo confrontati con un’avversaria che gioca l’Eurolega, cioè il traguardo che vogliamo raggiungere la prossima stagione».
La squadra è nata grazie al richiamo di Teodosic. Non ci piace partecipare
3 Giocate su quattro fronti (Intercontinentale, Coppa Italia, Eurocup e campionato), la Virtus si rinforzerà a breve per sostenere questi impegni?
«Stiamo cercando il giocatore giusto, l’alternativa a Weems. In Italia non c’è o meglio ci sarebbe Abass che abbiamo richiesto ma Brescia lo ha dichiarato incedibile. Vedremo se aggiungere uno straniero di qualità. Non è facile ma ci proveremo».
3Al di là delle cinque vittorie su cinque, qual è bilancio dell’operazione PalaFiera?
«Non abbiamo ancora i dati ufficiali ma le prime stime ufficiose parlano di un’affluenza, nelle 5 partite, di 40-42mila spettatori con 16-18mila biglietti liberi in più. L’incasso dovrebbe pareggiare l’investimento iniziale di 700mila euro per allestire l’impianto temporaneo condiviso con Bologna Fiere dove torneremo per i playoff. In questo caso la sinergia pubblico-privato ha funzionato benissimo, evento molto raro nel sistema italiano. Inoltre, la Virtus ha fidelizzato mille nuovi abbonati».
3 Il dottor Zanetti appare molto coinvolto. È così?
«Gli piace quello che stiamo facendo, ne va fiero. Adesso anche la Virtus è diventata un brand dell’azienda Segafredo a livello mondiale. E lui è molto contento».
3Per finire il tifoso Baraldi quali obiettivi vorrebbe centrare alla fine di questa stagione?
«Il mio podio è scudetto, Intercontinentale ed Eurocup. Per quest’ultima mi basta la finale per andare in Eurolega. Quanto alla Coppa Italia vada come vada. La lascio volentieri agli avversari se potremo festeggiare un bel tris».