Inter, il tesoro Eriksen tra rivali e ingaggio top
INTER, C’È UN TESORO IN DANIMARCA RIVALI E INGAGGIO TOP SCOGLI DA SUPERARE Christian obiettivo estivo per un nuovo salto di qualità Ha rifiutato un rinnovo da 10 milioni e ci sono Real e Psg A gennaio tutto su Vidal: trattativa aperta con il Barça
di Boldrini, Clari, Stoppini
Il grande balzo in avanti. Se Luka Modric, due estati fa, poteva cambiare prospettive, se Antonio Conte costituisce una scorciatoia verso la strada che porta al successo, Christian Eriksen per l’Inter sarebbe un ascensore verso i piani alti della nobiltà europea. Il danese a 27 anni non è solo il miglior parametro zero su piazza, ma anche un top player nel pieno della carriera, ricercato da tutte le big europee. Fargli vestire la maglia nerazzurra a giugno sarebbe un salto verso l’alto nei progetti del club di proprietà cinese. Il «grande balzo» progettato da Mao ebbe esiti infausti, questo non comporta rischi, ma è di realizzazione ugualmente complessa. Del resto portare a Milano un uomo da 200 presenze in Premier e 100 milioni di valutazione non può essere semplice, tanto più se il contratto in scadenza attira ogni concorrenza possibile. Già essere nel lotto delle pretendenti credibili può essere considerato un attestato di crescita. Poi certo, ci sono potenze più strutturate difficili da sopravanzare e conti economici da rispettare.
Il contratto
Il contratto di Eriksen che scadrà a giugno e che lo rende da ieri contattabile da altri club prevede un ingaggio annuo di circa 5 milioni di euro. L’estate scorsa, dopo che il giocatore dichiarò pubblicamente di essere arrivato «a una fase della carriera in cui è il momento di qualcosa di nuovo» il Tottenham provò a convincerlo con un’offerta che andava oltre il classico «raddoppio». Christian e il suo agente Martin Schoots la rifiutarono: Eriksen “lascia”. Dopo sette stagioni con gli Spurs, che diventeranno otto a primavera (in cui è cresciuto di pari passo con il club), ritiene che sia arrivato il momento di confrontarsi con altri campionati e scenari. La possibilità di farlo scegliendosi la destinazione, come i “free agent” della Nba, è un’occasione unica e stimolante. Da tempo si dice che sua preferenza vada al Real Madrid (ripercorrendo i passi del predecessore Modric e magari rilevandone il testimone), ma l’Inter e l’Italia sono destinazioni che prenderebbe in considerazione. In nerazzurro si trasformerebbe immediatamente da ingranaggio di una macchina che ha in Kane
e Alli le star riconosciute in leader, come gli accade in nazionale. Poi ci sono i discorsi economici: per accontentarlo l’Inter dovrebbe superare il salario top della squadra, quello di Lukaku (7,5 più 1,5 di bonus) e prevedere di spenderne almeno un’altra decina fra commissioni e “incentivi” alla firma, che non mancano mai in queste situazioni di parametri zero. Il tutto senza contare che l’interesse delle big europee potrebbe far scattare un effetto asta, facendo lievitare ulteriormente la cifra.
Le rivali
Servirebbero sacrifici economici, insomma, ma potrebbe anche valerne la pena, per un uomo a cui affidare il centrocampo e il futuro a breve termine del club. Stiamo parlando di una prospettiva estiva, chiaramente: il Tottenham potrebbe anche pensare di cedere subito il danese, in modo da monetizzarne la cessione e non subirne la partenza, ma lo farà se potrà incassare oltre 20 milioni. Cifra che, visto che la formula prestito più riscatto non è praticabile, l’Inter a gennaio non può stanziare. Altre, in primis Manchester United (già rifiutato a luglio) e soprattutto Psg ci stanno provando, mentre il Real attende l’estate. Così come l’Inter: Eriksen resta un sogno e una situazione da monitorare, ma non per l’immediato.
Vidal di ritorno
Diverso il discorso per Arturo Vidal, che prima Conte e ora il club tutto considerano l’aggiunta decisiva e necessaria per questo mercato invernale. Le trattative per il cileno sono partite e proseguono, la prima offerta di dodici milioni è destinata a salire, la richiesta di venti del Barcellona potrebbe
scendere. Marotta e Ausilio aspettano anche sviluppi dalla situazione Gabigol: una cessione immediata e remunerativa potrebbe facilitare l’investimento per il cileno. Re Artù intanto ieri è tornato al allenarsi con il Barcellona dopo le vacanze: sorrisi, impegno e scherzi con i compagni. Dopo la “rottura” su premi e bonus non pagati il rientro è stato all’insegna dei buoni rapporti, con tanto di post sui social in cui il cileno definiva Barcellona «casa» e celebrava l’inizio del 2020 lavorativo con due cuori, rigorosamente blaugrana. Un amore per la squadra che comunque non preoccupa i nerazzurri: il Guerriero ha bisogno in primis di battaglie e all’Inter ne può trovare parecchie in cui togliersi soddisfazioni.