La Gazzetta dello Sport

DA LEWIS MITO A UN NUOVO VETTEL I QUADRI IMPERDIBIL­I DEL FUTURO

- Di Mario Salvini

Hamilton che punta al settebello, Leclerc e Verstappen che vogliono scalzarlo, Seb a caccia di rivincite, due GP inediti: perché ci aspettiamo un Mondiale show

Basta guardarsi indietro. Chiusi i bilanci e celebrati i dominatori, è finito il tempo dei consuntivi del 2019 e del decennio: guardiamo avanti. Al campionato che verrà, il più lungo di sempre, coi suoi 22 GP. Stagione peraltro da sdoppiare, con le squadre impegnate in pista e contempora­neamente nella progettazi­one, visto che dal 2021 con i nuovi regolament­i - inizierà un’altra epoca. Per ora resta un’ineluttabi­le sensazione di immutabili­tà. Qualunque cosa si inventino e facciano gli altri, sembra che debba vincere sempre e comunque la Mercedes.

Max e Charles contro il re

Disperso in una precoce pensione Nico Rosberg, unico pilota capace di batterlo da quando è seduto dentro un Mercedes ibrida; staccato Sebastian Vettel, il solo, vero rivale in un decennio “duopolizza­to”, Lewis Hamilton entra negli Anni 20 pensando solo alla storia. Davanti ha Michael Schumacher e nessun altro: il suo mito, il suo record, il settimo titolo da eguagliare. Un anno fa, e ancora nel 2018, facevamo discorsi analoghi riguardo ai 5 Mondiali di Fangio e alla possibilit­à di superarlo. Allora come ora Lewis era favorito nonché dotato del mezzo migliore. Ma un conto sono i pronostici e le potenziali­tà, altra cosa è tenervi fede. E un’altra ancora farlo con la sua regolarità. La sfida, e il nostro motivo di interesse, è capire se ne sarà capace ancora una volta. E al tempo stesso è da vedere chi saranno i suoi avversari. Perché il 2020 deve dirci se due ragazzini si limiterann­o ad un altro spot del futuro o saranno in grado di avvicinars­i davvero al Re. Certo dipenderà dai progressi di Red Bull e Ferrari, ma Max Verstappen, reduce dalla sua miglior stagione (record di punti e vittorie, prime pole di sempre), e Charles Leclerc, capace di star davanti a Vettel, hanno davanti un’asticella che Hamilton alza di continuo. Ripetersi per loro sarebbe già tanto, ma potrebbe non bastare.

La ripartenza dei nomi nobili

Tra chi deve voltare pagina c’è per l’appunto Vettel. Che, senza addentrars­i negli episodi, ha fatto meno punti di Leclerc e non solo. Ha perso anche il confronto col suo recente passato: 80 punti in meno rispetto al 2018, 77 meno che nel 2017. Deve riscattars­i. Non è solo questione di orgoglio del (4 volte) campione: è il nuovo contratto quinquenna­le firmato da Leclerc a dire che il 2020 sarà l’anno che deciderà quale tipo di fine carriera sarà quello di Seb. Anche Valtteri Bottas deve rifarsi. Avere la stessa auto del campione è una benedizion­e e un onere. Valtteri l’anno scorso ha migliorato tutti i suoi primati (+79 punti rispetto al 2018, 4 vittorie), ma per provare davvero a restare in lotta, obiettivo a cui dice sempre di mirare, deve essere più continuo. Obbligator­io invece cambiare tutto per la Renault: il suo gran capo Cyril Abiteboul esordì nel 2016 dicendo che la casa sarebbe stata in grado di tornare a vincere nel 2020. Però l’anno scorso ha chiuso quinta, staccata — e di molto - dalla McLaren a cui dava i motori. Daniel Ricciardo deve guidare la riscossa.

Alla McLaren piace l’alta quota

S’è già riscattato invece e alla grande Carlos Sainz, guarda caso lasciando la Renault a fine 2018. Arrivato a una McLaren reduce da stagioni amare l’ha portata al doppio titolo della seconda Formula, quella riservata ai non top team. Best of the rest lui, 6° in classifica, e il team, col gran debutto di Lando Norris. Confermars­i sarebbe il massimo per tutti, ma la possibilit­à di far di meglio in quanto a punti e risultati in gara c’è. Lo stesso vale per Alex Albon che, non dimentichi­amo, era esordiente: nei 9 GP in cui è stato suo compagno ha fatto il 78% dei punti di Verstappen. Proiettare il tutto sull’intera stagione lo porterebbe tra i migliori.

Sainz e Norris saranno di nuovo sotto i riflettori, così come Albon

I circuiti novità Zandvoort in Olanda (torna dopo 35 anni) e Hanoi in Vietnam

Non solo piste, c’è anche Latifi

Ben 18 piloti restano dove sono. Ritorna Esteban Ocon, francese su Renault, così che l’unica novità è Nicholas Latifi, altro rampollo canadese dopo Stroll. Suo padre, Michael, possiede il 10% della McLaren, lui invece va in Williams, al posto di Robert Kubica che farà il terzo all’Alfa. Perdiamo molta Germania: non ci saranno più Nico Hulkenberg e Hockenheim. In compenso si va per la prima volta in Vietnam, sul cittadino di Hanoi. E dopo 35 anni si torna in Olanda, a Zandvoort. Rispetto all’ultima vittoria di Niki Lauda (1985) è molto cambiato. Ma la curva Tarzan resta come allora.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy