Addio alla leggenda Larsen Unico «perfect game» in finale
Dal 1° gennaio il mondo del baseball è meno perfetto. Capodanno si è infatti portato via Don Larsen, 90 anni, malato da tempo di cancro all’esofago: è ancora l’unico lanciatore della storia ad aver realizzato durante le World Series (le finali per il titolo delle Major League) un perfect game, cioè una partita senza che nessuno degli avversari abbia raggiunto la prima base. Accadde l’8 ottobre 1956 nella sfida stracittadina, e dunque sentitissima, tra i New York Yankees e i Brooklyn Dodgers, che l’anno dopo si sarebbero trasferiti a Los Angeles. Fino a quel giorno, la carriera di Larsen era stata quella di un onesto manovale del monte di lancio, con un record perdente tra Saint Louis, Baltimore e appunto gli Yankees, dove era approdato nel ‘55, terza squadra in tre anni di professionismo. Tra l’altro, nelle World Series del ‘56, aveva già giocato gara 2, concedendo 4 punti in soli due inning prima di essere tolto dal diamante. A sorpresa, venne riproposto nella delicatissima gara 5, con la serie sul 2-2. E lui rispose con una prestazione leggendaria: 97 lanci in 2 ore e 6 minuti, un bell’aiuto dalla difesa e nessuna base concessa, appunto l’unico perfect game di sempre nelle World Series. In 150 anni di Mlb, i perfect game complessivi sono stati 23 su 220.000 partite, e ciò dà la misura di quel pomeriggio magico di Larsen. Gli Yankees vinsero la partita e presero la spinta per il 4-3 nella serie, che consentì a Larsen di venire premiato come mvp. Conquistò il titolo anche nel ‘58 sempre con New York e si ritirò nel ‘67 con un record di 81 vittorie e 91 sconfitte. Ma l’immortalità ottenuta in quel giorno di 63 anni fa non ha mai guardato ai numeri.