La Gazzetta dello Sport

Saputo e Commisso: milioni e ambizioni

Da Montreal e New York la sfida tra patron che vogliono rilanciare Bologna e Fiorentina

- di Luca Calamai - FIRENZE

Se contasse il loro valore economico quello della Befana sarebbe un derby dell’Appennino da Champions. Joey Saputo, con un patrimonio cinque miliardi di dollari, è il terzo uomo più ricco del Canada, e Rocco Commisso, con un patrimonio di 7 miliardi di dollari è al 131° posto tra i più facoltosi d’America. Davanti a mister Singer, fondatore del fondo Elliot, proprietar­io del Milan, tanto per avere un metro di paragone. Ma il calcio ha i suoi tempi di crescita. I soldi sono importanti ma non sono tutto. Saputo, quando nel novembre del 2014, è diventato proprietar­io del Bologna si fece tradire dell’euforia parlando di «scudetto in dieci anni». Rocco, quando sette mesi fa ha rilevato dalla famiglia Della Valle il pacchetto azionario di maggioranz­a è stata più cauto evitando qualsiasi promessa. Ma, strada facendo, ha confidato che lui è venuto nel calcio italiano per vincere. Insomma, la voglia è quella di diventare protagonis­ti in fretta. Entrambi hanno, anche, la precisa volontà di creare strutture. A Bologna è tutto pronto per realizzare in tempi brevi un nuovo Dall’Ara con un disegno che lascerà i tifosi rossoblù a bocca aperta. Rocco ha comprato e disegnato quello che diventerà il centro sportivo più grande d’Italia. E aspetta di sapere dove potrà realizzare lo stadio di proprietà. Ristruttur­ando il Franchi o costruendo in un’altra area un impianto nuovo.

Hockey e pallone

Il prossimo derby dell’Appennino regala una sfida inedita a livello di proprietar­i. Rocco sarà in tribuna, Saputo non è atteso al Dall’Ara. Il loro ingresso nel calcio italiano ha motivazion­i diverse. Il magnate canadese si è trovato proprietar­io del Bologna quasi per caso. Il rapporto con il calcio era nato nel 1992 quando la sua famiglia acquistò la franchigia del Montreal Impact, che oggi milita nella MSL, il torneo vetrina del soccer nordameric­ano. Nel 2015 Joe Saputo, che era entrato nel club rossoblù per dare una mano all’allora proprietar­io del Bologna Tacopina, diventa azionista di maggioranz­a per evitare problemi economici allo squadrone che un tempo faceva tremare il mondo. Stiamo parlando degli anni Trenta. Da allora tra investimen­ti di mercato ed interventi per mettere al posto il bilancio ha investito nel club rossoblù più di 110 milioni. Il pallone gli piace ma la sua vera passione, da buon canadese, è l’hockey su ghiaccio. Per Commisso, invece, il pallone è amore vero. Ed è grazie al calcio che ottiene una borsa di studio che gli permette di entrare in una delle più importanti università americane. Rocco impazzisce di gioia per l’Italia che vince il mondiale nell’82. E voleva andare in Germania per assistere alla finale del Mondiale del 2006 che vede gli azzurri superare la Francia ai rigori. Anche Commisso ha una squadra in America, i leggendari Cosmos. Che salva dal fallimento. Ma, per le leggi del soccer statuniten­se, non può partecipar­e al campionato più importante. Allora piomba in Italia. Prima tratta il Milan poi compra la Fiorentina per 175 milioni. Alla fine, se riuscirà a fare lo stadio, il suo sforzo economico si avvicinerà ai 500 milioni di euro.

Appennino e Sud

In questo momento il Bologna è davanti alla Fiorentina in classifica. Saputo ha dato il via libera a nuovi investimen­ti. Ma «l’acquisto» più bello è l’ avere scelto Mihajlovic. Quando l’estate scorsa Sinisa è entrato nel suo dramma è stato proprio Saputo a chiarire a tutti che il Bologna lo avrebbe aiutato, aspettato e poi accompagna­to verso la guarigione. Rocco, invece, ha appena esonerato il suo primo allenatore. Scelta dolorosa visto che Commisso si vanta di non aver mai licenziato nessuno dei suoi dipendenti. Intanto ha pronti 40 milioni da investire nella campagna invernale. Non resta che aspettare questo nuovo Bologna-Fiorentina. Commisso, calabrese di Marina Ionica contro Saputo, di origini siciliane. Un derby dell’Appennino che è anche un derby del Sud.

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