Gabigol non si sblocca E il club resta in attesa
Il Flamengo non affonda, così non si possono investire soldi sul mercato. Darmian e Giroud sempre sul taccuino
Può il miglior giocatore del Sudamerica essere un ostacolo allo sviluppo di un progetto tecnico? Detta così, sembra un ossimoro. E invece è più o meno quello che sta succedendo all’Inter con Gabigol. Tecnicamente il giocatore è tornato di proprietà nerazzurra dal primo gennaio, visto che il prestito al Flamengo scadeva il 31 dicembre, solo che a Milano non c’è futuro per lui e il club nerazzurro aspetta l’offerta giusta per definire la sua cessione. Solo che il Gabigol dell’ultima stagione in Brasile non è stato un semplice attaccante, ma l’uomo che ha portato al Flamengo la Coppa Libertadores, il campionato e in ultimo trascinato i compagni fino alla finale del Mondiale per club, persa poi contro il Liverpool. Ed è anche per questo che l’Inter si aspettava un atteggiamento diverso da parte del club brasiliano, quantomeno il desiderio di trovare in fretta una soluzione per il trasferimento a titolo definitivo. E invece, dopo le chiacchierate di fine estate e inizio autunno, il Flamengo ha cominciato a fare melina, sperando che l’Inter possa abbassare la richiesta di 20 milioni per il giocatore, legato al club nerazzurro fino a giugno 2021.
Tutto fermo
L’empasse che si è creato sta infatti rallentando le manovre nerazzurre per il mercato di gennaio: l’Inter sperava di poter contare da subito sulla liquidità che avrebbe garantito la cessione di Gabigol, puntando a reinvestire quei soldi nella corsa al centrocampista da regalare a Conte. Che alla fine sarà Vidal. Per tutto il resto si aspetterà l’evolversi del mercato: servirebbe ancora un esterno e un vice Lukaku ma prima deve uscire qualcuno. I profili individuati sono Darmian e Giroud, ma ieri per la punta del Chelsea è arrivata una frenata. «Non possiamo lasciar partire i giocatori rimanendo scoperti nel reparto» ha detto Morris, il vice allenatore. Ma da qui al 31 tutto può ancora succedere.
v.d’a.
Darmian
Giroud