La Gazzetta dello Sport

Oltre Todibo

Cifre e riscatto: i nodi dell’affare con il Barcellona E in difesa arriverà un altro

- di Alessandra Gozzini - MILANO

Milan e blaugrana al lavoro sulla formula. E Caldara può partire

Ibra da solo basta e avanza a rinforzare l’attacco rossonero: non esiste sul mercato un equivalent­e di Zlatan per la difesa, motivo per cui un acquisto non è sufficient­e. Saranno più probabilme­nte due i centrali che arriverann­o a gennaio a integrare il reparto. Il primo ha un identikit ben delineato (quello di Jean-Clair Todibo), il secondo non ancora. La base della trattativa con il Barcellona è allo stesso modo impostata, vanno però tratteggia­ti i contorni economici dell’affare. Sulle volontà tutti convergono: il Milan che ha messo Todibo in cima all’elenco dei difensori su cui investire, il Barça convinto a cederlo per ritrovarlo più forte in futuro, e il giocatore deciso a tornare protagonis­ta.

Il Barça non molla

Il Milan scommette ancora su un giovanissi­mo francese in arrivo dalla Spagna: in estate ha funzionato con Hernandez e il d.t. Maldini, primo a puntare su Theo, ha ora indicato Todibo come prossimo rinforzo. Ma tra Real, ex proprietar­io del cartellino di Theo, e Barcellona le cose cambiano: il Barça ha acquistato Todibo per un milione dal Tolosa (un indennizzo per anticipare il suo arrivo in Liga al gennaio 2019, sei mesi dopo lo avrebbe avuto gratis da svincolato) e lo ha subito protetto con una clausola rescissori­a da 150. Se il Milan è intento a ricostruir­e il proprio futuro con investimen­ti mirati, il Barcellona non vorrebbe disperdere i suoi. E’ qui che il profilo della trattativa resta confuso: i rossoneri non si accontenta­no del prestito secco e allontanan­o la minaccia di un diritto di riacquisto. Allo stesso tempo il Barça non intende perdere il controllo del giocatore. Una via d’uscita c’è: prestito con diritto di riscatto (rossonero) e controrisc­atto (spagnolo), ma per arrivare a destinazio­ne occorre che i club trovino un’intesa anche sulle cifre. Il Milan accettereb­be di acquistarl­o per oltre 20 milioni ma la possibilit­à di rilancio del Barça deve avvenire a cifre ben più alte. La contropart­e intende invece inserire un prezzo accessibil­e per quando, eventualme­nte, deciderà di riportare Todibo in squadra. E’ a questo punto della discussion­e che si inserisce la volontà del giocatore: Todibo si trasferire­bbe volentieri ma senza dover salutare definitiva­mente Messi e gli altri compagni. Un pensiero legittimo per un difensore che ha appena compiuto vent’anni, e che al d.s. Ricky Massara è stato riportato nell’incontro di due giorni fa a Barcellona: al Milan Todibo dovrà vincere la concorrenz­a di Musacchio, che ha un potenziale minore ma l’esperienza per gestire momenti come quello attuale. In futuro avrebbe il posto più o meno garantito: nel frattempo però, a Barcellona, il trentatree­nne Piqué si avvierebbe a concludere la sua carriera nel club e Todibo già oggi si sente un probabile candidato alla succession­e, al pari di Umtiti e Lenglet, gli altri centrali della rosa del Barça. Dunque, ben venga il Milan oggi e nel prossimo futuro, ma meglio ancora se all’orizzonte resta l’eventualit­à di un ritorno a casa.

Da San Siro a San Siro

Non vuol dire considerar­e il Milan un’esperienza a tempo determinat­o, solo credere nella possibilit­à di poter lasciare una traccia anche a Barcellona: oggi Todibo se ne andrebbe senza aver lasciato il segno. Da gennaio 2019, quando il Barça fu protagonis­ta di un caso internazio­nale per strapparlo al Tolosa, Todibo ha giocato appena cinque partite, due nel campionato scorso, due in questo e una in Champions contro l’Inter. Titolare a San Siro il dieci dicembre, e da allora non ha più messo piede in campo: contro l’Espanyol, nel derby di Barcellona di ieri sera, Todibo è di nuovo rimasto fuori dalla lista dei convocati di Ernesto Valverde, tecnico del Barça. San Siro può allora essere lo stadio del ritorno, magari con un’altra maglia.

Altri cambi

Il rinnovamen­to della difesa non si fermerebbe qui. Un secondo centrale entrerà se sarà un altro a uscire, ed è probabile che la staffetta si realizzi. Dopo aver completato il percorso di recupero dal lungo infortunio, Mattia Caldara è pronto a scendere in campo: per ritrovare il giocatore che si era imposto nell’Atalanta non c’è cosa migliore che tornare a Bergamo. Un’ipotesi che ora viene presa in consideraz­ione anche dai rossoneri. Un principio simile vale per Matteo Gabbia, coetaneo di Todibo: come il Barcellona, il Milan è convinto della necessità di farlo crescere altrove (per poi poterlo ritrovare). Con Duarte k.o. fino a marzo, il reparto avrebbe così bisogno di almeno un paio di innesti. Todibo può essere il primo, poi inizierà la caccia al secondo.

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