Oltre Todibo
Cifre e riscatto: i nodi dell’affare con il Barcellona E in difesa arriverà un altro
Milan e blaugrana al lavoro sulla formula. E Caldara può partire
Ibra da solo basta e avanza a rinforzare l’attacco rossonero: non esiste sul mercato un equivalente di Zlatan per la difesa, motivo per cui un acquisto non è sufficiente. Saranno più probabilmente due i centrali che arriveranno a gennaio a integrare il reparto. Il primo ha un identikit ben delineato (quello di Jean-Clair Todibo), il secondo non ancora. La base della trattativa con il Barcellona è allo stesso modo impostata, vanno però tratteggiati i contorni economici dell’affare. Sulle volontà tutti convergono: il Milan che ha messo Todibo in cima all’elenco dei difensori su cui investire, il Barça convinto a cederlo per ritrovarlo più forte in futuro, e il giocatore deciso a tornare protagonista.
Il Barça non molla
Il Milan scommette ancora su un giovanissimo francese in arrivo dalla Spagna: in estate ha funzionato con Hernandez e il d.t. Maldini, primo a puntare su Theo, ha ora indicato Todibo come prossimo rinforzo. Ma tra Real, ex proprietario del cartellino di Theo, e Barcellona le cose cambiano: il Barça ha acquistato Todibo per un milione dal Tolosa (un indennizzo per anticipare il suo arrivo in Liga al gennaio 2019, sei mesi dopo lo avrebbe avuto gratis da svincolato) e lo ha subito protetto con una clausola rescissoria da 150. Se il Milan è intento a ricostruire il proprio futuro con investimenti mirati, il Barcellona non vorrebbe disperdere i suoi. E’ qui che il profilo della trattativa resta confuso: i rossoneri non si accontentano del prestito secco e allontanano la minaccia di un diritto di riacquisto. Allo stesso tempo il Barça non intende perdere il controllo del giocatore. Una via d’uscita c’è: prestito con diritto di riscatto (rossonero) e controriscatto (spagnolo), ma per arrivare a destinazione occorre che i club trovino un’intesa anche sulle cifre. Il Milan accetterebbe di acquistarlo per oltre 20 milioni ma la possibilità di rilancio del Barça deve avvenire a cifre ben più alte. La controparte intende invece inserire un prezzo accessibile per quando, eventualmente, deciderà di riportare Todibo in squadra. E’ a questo punto della discussione che si inserisce la volontà del giocatore: Todibo si trasferirebbe volentieri ma senza dover salutare definitivamente Messi e gli altri compagni. Un pensiero legittimo per un difensore che ha appena compiuto vent’anni, e che al d.s. Ricky Massara è stato riportato nell’incontro di due giorni fa a Barcellona: al Milan Todibo dovrà vincere la concorrenza di Musacchio, che ha un potenziale minore ma l’esperienza per gestire momenti come quello attuale. In futuro avrebbe il posto più o meno garantito: nel frattempo però, a Barcellona, il trentatreenne Piqué si avvierebbe a concludere la sua carriera nel club e Todibo già oggi si sente un probabile candidato alla successione, al pari di Umtiti e Lenglet, gli altri centrali della rosa del Barça. Dunque, ben venga il Milan oggi e nel prossimo futuro, ma meglio ancora se all’orizzonte resta l’eventualità di un ritorno a casa.
Da San Siro a San Siro
Non vuol dire considerare il Milan un’esperienza a tempo determinato, solo credere nella possibilità di poter lasciare una traccia anche a Barcellona: oggi Todibo se ne andrebbe senza aver lasciato il segno. Da gennaio 2019, quando il Barça fu protagonista di un caso internazionale per strapparlo al Tolosa, Todibo ha giocato appena cinque partite, due nel campionato scorso, due in questo e una in Champions contro l’Inter. Titolare a San Siro il dieci dicembre, e da allora non ha più messo piede in campo: contro l’Espanyol, nel derby di Barcellona di ieri sera, Todibo è di nuovo rimasto fuori dalla lista dei convocati di Ernesto Valverde, tecnico del Barça. San Siro può allora essere lo stadio del ritorno, magari con un’altra maglia.
Altri cambi
Il rinnovamento della difesa non si fermerebbe qui. Un secondo centrale entrerà se sarà un altro a uscire, ed è probabile che la staffetta si realizzi. Dopo aver completato il percorso di recupero dal lungo infortunio, Mattia Caldara è pronto a scendere in campo: per ritrovare il giocatore che si era imposto nell’Atalanta non c’è cosa migliore che tornare a Bergamo. Un’ipotesi che ora viene presa in considerazione anche dai rossoneri. Un principio simile vale per Matteo Gabbia, coetaneo di Todibo: come il Barcellona, il Milan è convinto della necessità di farlo crescere altrove (per poi poterlo ritrovare). Con Duarte k.o. fino a marzo, il reparto avrebbe così bisogno di almeno un paio di innesti. Todibo può essere il primo, poi inizierà la caccia al secondo.
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