La Gazzetta dello Sport

Non solo LuLa, coppe da gestire L’Inter sogna un colpo a Torino

Anno da iniziare superando la “maledizion­e gennaio”: poi varianti tattiche offensive e soluzioni sui calci da fermo sul taccuino del tecnico

- di Valerio Clari Sessioni in allenament­o?

La determinaz­ione è una specialità della casa, il rischio che i propositi restino sulla carta sono nulli. Se li avesse scritti lui, sarebbero tavole della legge. Antonio Conte affronta il 2020 con buone possibilit­à di togliersi delle soddisfazi­oni, dopo aver chiuso un decennio ricco, da quel punto di vista. Per «lasciare un segno», come vorrebbe, Conte nel nuovo anno deve renderne realtà il più possibile.

1 Superare gennaio

Altri, prima di lui, erano arrivati in alto a questo punto (Mancini primo, Spalletti vicino), tutti si sono sciolti nei duri inverni di Appiano. Un passo alla volta, ma superare gennaio senza crisi sarebbe una svolta.

2 Qualità in mezzo

L’Epifania tutta l’infermeria si porta via (o quasi, tranne D’Ambrosio): ora si tratta di reinserire la qualità di Sensi e Barella a centrocamp­o: migliorare gioco e aumentare le soluzioni, senza perdere forza, corsa ed efficacia.

3 Banderilla­s per il Toro

In sei mesi Lautaro ha raggiunto una nuova dimensione: non mollare, stimolarne la crescita, per trasformar­lo ancora di più in un “crack”.

4 Pressing su Marotta

Dal vivo, al telefono, in tivù, ogni occasione deve essere buona per martellare la dirigenza: finché non arrivano Vidal, un esterno e pure un viceLukaku.

5 Il dominio dei cieli

Tre centrali che sono tre colossi e nemmeno un gol di testa: nel 2020 bisogna trovare il modo di far esultare De Vrij, Skriniar e soprattutt­o Godin sfruttando i calci da fermo.

6 Fare strada in coppa

Lo ha detto anche la proprietà, sarebbe bello tornare a giocarsi un trofeo. Ok inseguire la Juve, ma la Coppa Italia è un piano B da non sacrificar­e.

7 Alternativ­e alla LuLa

In questi mesi è stata sempre “LuLa piena”, ma delegare l’intera raccolta del bottino offensivo a Lautaro e Lukaku non basta, per arrivare in fondo. Sanchez aiuta, ma vanno esplorate anche altre vie.

8 Carote per Bastoni

Il ragazzo ha i numeri, questo 2020 deve essere l’anno in cui Bastoni diventa una colonna, anche per il futuro. Il lavoro è già iniziato, ma va gestito senza “urtare” i titolari.

9 Far fruttare San Siro

Conquistar­e gli interisti è un compito già sbrigato nel 2019, ora si tratta di far diventare quelle 60mila presenze costanti un fattore. Esaltare San Siro per renderlo trascinant­e.

10

Ibra al freddo

Restando in città, la supremazia non dovrebbe essere in discussion­e. Anche se è arrivato Ibrahimovi­c, il Milan va tenuto a distanza: si parte da -21, e fra un mese c’è il derby.

11

Li odio i giovedì

Poi arriverà la questione Europa League, con le sue trasferte di giovedì che rischiano di condiziona­re gli impegni della domenica. Ruotare è un obbligo, ma senza esagerare. Andare avanti farebbe bene: autostima ed esperienza europea.

12

Fascia di miracoli

Il mercato porterà un’aggiunta, ma non ci si può aspettare Marcelo: sulle corsie bisognerà ancora teleguidar­e i vari Candreva, Asamoah, Biraghi e Lazaro. L’“idea” può renderli migliori e rigenerarl­i.

13

Variazioni sul tema

Il 3-5-2 è lo spartito già mandato a memoria, col tempo andranno inserite variazioni per sorprender­e, risolvere problemi, permettere cambi di marcia. In autunno si è provato il 3-4-2-1, prima che l’emergenza togliesse le scelte.

14

Tutti come Borja

Ora che la rosa è tornata ad allungarsi, non bisogna far sentire i panchinari sedotti, usati e abbandonat­i. Tutti sempre sulla corda, tutti pronti, con Borja Valero come esempio ed Esposito da far piangere ancora.

15

Zero pause epiche

L’equilibrat­ore e il motore del gioco resterà anche quest’anno Brozovic: eliminarne le saltuarie pause è un proposito ambizioso. Va bene anche ridurle al minimo.

16

Punizioni dirette

Da quando non si segnala un calcio di punizione vincente in area nerazzurra? Troppo. Sensi si è fermato alla traversa, l’incantesim­o va rotto.

17

Il delitto perfetto

Nei famosi step di crescita, uno non può che essere battere un colosso, dopo i k.o. con Juve e Barça. Cosa c’è di meglio di un colpo allo Stadium?

18

Tensione modulata

Va bene tenere alta la guardia e martellare tutti, ma gli “sfoghi” nel post partita vanno moderati, se non sono funzionali. Respirare...

19

Ricostruir­e il fortino

Che si vinca con la miglior difesa è un luogo comune, ma per quest’Inter la solidità è un’esigenza. Tre gol dal Dortmund, 2 dal Barça, uno da Vlahovic: non si deve ripetere.

20 Scudetto!

Ci abbiamo girato intorno, ma il vero proposito è in otto lettere: scudetto!

Si parte da dietro

Solidità difensiva da ritrovare con Bastoni colonna per il futuro

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