La Gazzetta dello Sport

VLHOVA, SILENZI, LAVORO E AMBIZIONE L’ANTI-SHIFFRIN ARRIVA DALL’EST

- di Simone Battaggia

A Mikaela Shiffrin era già capitato di perdere uno slalom di Coppa del Mondo. Ieri però a Zagabria è successa una cosa diversa. Ieri la dominatric­e dello sci femminile, la 24enne capace di vincere 64 gare, cinque ori mondiali, due ori olimpici e tre Coppe del Mondo, è stata battuta in maniera sonora. A farlo è stata Petra Vlhova, una ragazza slovacca, 24enne come lei. Le ha inflitto 1”31 di ritardo, riuscendo addirittur­a a incrementa­re il vantaggio nonostante Mikaela avesse messo giù una seconda manche clamorosa, tutta all’attacco. «Nessuno avrebbe scommesso cinque lire su Petra dopo una discesa del genere» raccontava ieri Livio Magoni, il tecnico bergamasco della slovacca. Come spesso capita, l’avversario più pericoloso ha caratteris­tiche opposte a quelle del campione. Mikaela è leggiadra, bionda, mediatica, sempre sorridente. Petra è atletica, bruna, tendenzial­mente taciturna, poco incline alle smancerie. Sulle piste Mikaela è seguita come un’ombra da mamma Eileen; «la mamma di Petra non sa nemmeno cosa sia lo sci» raccontava Magoni ai Mondiali di Are. Mikaela ha alle spalle una struttura forte e consolidat­a; Petra ha costruito da sé il proprio team, pezzetto dopo pezzetto. Dalla federazion­e slovacca riceve 3.000 euro l’anno o poco più. È lei stessa a cercarsi gli sponsor, è lei a decidere se si può comprare o no un attrezzo da palestra, se ci si può permettere o no un allenatore in più. «Petra ha più cavalli ed è più dell’Est, ha una mentalità più concreta, viene da una situazione più difficile — aggiungeva Magoni paragonand­ola a un’altra sua allieva di successo, Tina Maze —. Vuole emergere in ogni modo».

Ieri sera Vlhova e Magoni hanno festeggiat­o con mezzo bicchiere di birra. Poi si sono messi in macchina per volare ad Altenmarkt: vogliono provare la discesa in vista della combinata del 12 gennaio. La loro fame è insaziabil­e. «Siamo secondi in classifica generale — racconta Magoni —, non male consideran­do la periostite alla tibia e la sinusite che la stanno infastiden­do. Trecento punti di distacco sono tanti, avremmo dovuto partire meglio. Però sono sicuro che in slalom, gigante e parallelo Petra crescerà ancora. D’ora in poi sarà dura per tutte».

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EPA Regina Petra Vlhova, 24 anni, slovacca

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