Il ritorno di Serse
COLPO DI SCENA: PERUGIA CI PROVA CON IL COSMI-BIS VENT’ANNI DOPO
Oddo esonerato. Colantuono battuto sul filo di lana dall’«uomo del fiume», che almeno fino a giugno riprende la guida della squadra dove, tra il 2000 e il 2004, è diventato grande
L’uomo del fiume ritorna nel suo alveo, il Perugia dove tutto è cominciato e niente è mai finito. Massimo Oddo è stato esonerato e Serse Cosmi ha battuto Stefano Colantuono nella corsa alla successione. Il nuovo allenatore del Grifone umbro ha firmato un contratto di sei mesi, fino al 30 giugno, poi si vedrà. Oggi alle 11 la presentazione. Negli ultimi tempi la squadra ha perso il filo, ma la classifica resta potabile: i 27 punti valgono l’ultimo posto nel vagone playoff, a meno sette dalla seconda piazza del Pordenone e dalla promozione diretta. Molto, se non tutto, è ancora possibile. La Serie B è ferma fino al 17 gennaio per la pausa invernale e così la prima del Cosmi-bis al Perugia avrà uno scenario nobile, il San Paolo di Napoli, martedì 14 gennaio per gli ottavi di Coppa Italia, partita da dentro o fuori contro Rino Gattuso, uomo di stampo «cosmiano». Debutto in campionato sabato 18 a Verona contro il Chievo. Per rivedere Serse allo stadio Curi bisognerà aspettare lunedì 27 gennaio, Perugia-Livorno.
Non solo popolo
Si dice che Cosmi sia stato scelto a furor di popolo, spinto sui social dall’affetto di migliaia di tifosi. È vero in parte. Decisivo è stato l’incontro con Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia e imprenditore nel settore della moda. Santopadre ha toccato con mano le motivazioni dell’allenatore, la grande voglia di rimettersi in gioco a casa propria, e si è convinto. Come vice, Cosmi avrà con sé Fabio Bazzani, suo centravanti nel Perugia 2001-02. Quanto al gioco, molto dipenderà dal mercato di gennaio, ma la base di partenza dovrebbe essere la difesa a tre come da canoni «cosmici». Sistema 3-5-2 o 34-1-2, con attacco IemmelloFalcinelli, coppia di punte che Oddo aveva schierato insieme dall’inizio appena cinque volte in campionato, e questo è stato forse uno dei motivi per cui è saltata la panchina dell’ex terzino campione del mondo.
L’intreccio
Curioso l’intreccio tra chi va via e chi ritorna. Oddo è stato giocatore di Cosmi nel Lecce 201112 in A e da allenatore lo ha affrontato nella finale playoff della Serie B 2015-16. Oddo allenava il Pescara, Cosmi il Trapani: 2-0 nell’andata all’Adriatico, 1-1 in Sicilia, abruzzesi in Serie A. Alla fine Cosmi si accasciò affranto sulla panchina e Oddo si sedette accanto a lui per consolarlo. Due anni e mezzo dopo lo scenario si è rovesciato.
Quel giorno del ‘77
Cosmi è nato a Perugia ed è cresciuto nella frazione di Ponte San Giovanni, dove il Tevere disegna una curva. Serse, così chiamato in memoria del fratello di Fausto Coppi, morto nel 1951 per una caduta al Giro del Piemonte, è stato bambino lungo il fiume e sull’acqua. Ha giocato a calcio, trequartista tra i dilettanti, e poi ha cominciato ad allenare, il Bar Bruna di Ponte San Giovanni la prima squadra. Tifoso del Grifo, era a Pian di Massiano il 30 ottobre 1977 per Perugia-Juve, il giorno in cui Renato Curi morì sul campo per un arresto cardiaco. Lo ha raccontato nel libro «L’uomo del fiume», la sua autobiografia: «Ero in curva. In pochi secondi le urla diventarono prima brusio, poi spaventoso silenzio. Nello stadio d’improvviso fu come se ci fossero state 40mila statue di marmo lavate dalla pioggia. Un amico mi sussurrò: “Dicono che Curi è morto!”. Quelle parole mi arrivarono in fondo all’anima». E lì sono rimaste.
Le grandi imprese
Cosmi ha allenato il Perugia dal 2000 al 2004, al culmine dell’era di Luciano Gaucci e della sua relativa imprevedibilità. Un quadriennio indimenticabile, anche se si chiuse con la retrocessione in Serie B. L’11° posto nella prima stagione, poi l’8° e il 9°, la Coppa Uefa del 2003-04 con qualificazione via Intertoto e con eliminazione ai sedicesimi contro il Psv. Diverse le intuizioni di Cosmi: Fabio Grosso preso come trequartista nel Chieti in C2 e reinventato terzino di spinta; Fabio Liverani accompagnato nella sua trasformazione da numero 10 a regista davanti alla difesa. Tanti i giocatori lanciati: Materazzi, Ze Maria, Vryzas, Bucchi, Ahn, Obodo, Baronio, Baiocco, Miccoli, Bazzani stesso. Qualche cantonata suo malgrado, tipo l’iraniano Samereh, perché Gaucci era un tipo che amava l’azzardo. Un calcio di contrassalto, fondato sul 3-5-2, ma con variazioni sul tema. E la popolarità televisiva, con le imitazioni di Crozza a «Mai dire gol». Il Perugia di Cosmi ha scritto un pezzetto di storia del calcio, oggi i perugini si augurano che la storia si ripeta. Provaci ancora, Serse.
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Mi chiamo Serse come il fratello di Fausto Coppi. Il Campionissimo mandò a mio padre un biglietto come ringraziamento, per avermi messo il nome di suo fratello scomparso
La curiosità Serse sull’origine del suo nome
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Lo sfogo
Da un’intervista del 2013
Abbracciai Di Loreto e Tardioli, che fino a pochi mesi prima erano con me in Serie C
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Sulla vittoria a casa Milan nel 2000