Sassari, notte da primato Ora la Virtus deve vincere
La Dinamo passa a Pistoia, Bologna oggi a Trento si gioca il primo posto. Pozzecco: «Spissu è da Eurolega»
Per chi ama le statistiche la possiamo catalogare come la classica partita in cui la Dinamo tiene altissime le percentuali di realizzazione e vince. Come le è accaduto spesso in questa stagione. Il 58% nelle triple fa stropicciare gli occhi. Questa volta, però, alla fine Sassari segna solo 78 punti. Il 4/5 nel terzo periodo ha dato la spinta a un successo che sul campo non pareva così scontato con la Oriora che aveva preso fiducia e vantaggi consistenti.
Euro Spissu
Chi invece preferisce analizzare il peso specifico delle prestazioni incorona un Marco Spissu colossale, con 15 punti tutti nella ripresa e i canestri in coincidenza con la rimonta e con la stoccata decisiva, quando i toscani si erano rifatti sotto nelle battute conclusive. La pensa così anche coach Pozzecco: «Non ne vedo così forti in giro, è da Eurolega, non ne conosco tanti con questi attributi». Sul match il Poz osserva: «Nel terzo e ultimo quarto abbiamo iniziato a difendere e siamo andati meglio a rimbalzo, come l’attacco alla zona è stato più fluido». Sassari sale al primo posto in attesa di vedere cosa farà la Virtus a Trento. L’allenatore sardo entra scherzosamente nella diatriba degli ulti giorni MessinaDjordjevic, dall’alto del primato in graduatoria: «Per mettere d’accordo due amici che stimo, dite pure che i più forti siamo noi, non rifiutiamo l’onore. Lo penso veramente che siamo tra i più forti, intanto per 24 ore siamo primi». Prova di spessore, magari non appariscente, per l’americano McLean, che ancora non sa se resterà o farà le valige: «Complimenti. secondo me decisivo in questa gara. Per lui c’è una sorta di trattativa, dobbiamo trovare una soluzione, è un grande professionista». Alla fine un abbraccio sentito, che però non lascia trapelare se di commiato o di amore ritrovato. Spesso in campo con Bilan, con il croato a tratti spina nel fianco della difesa toscana.
Il rammarico
Un mix tra soddisfazione e rammarico per il pistoiese Carrea, che sperava nel sesto sigillo consecutivo tra le mura amiche. Quando il ciclone Landi ha guidato un break di 14-0, nel secondo periodo con 12 punti suoi, un po’ tutti hanno pensato che il colpaccio ci potesse stare, alla lunga sono venuto fuori i valori e Pistoia ha spadellato da 3: «Un grande sforzo, che non genera punti, nel finale buoni tiri non sono entrati. Sul 58% ci prendiamo una parte di responsabilità, dovevamo chiudere l’area, abbiamo preso dei rischi: è andata male. Con l’alternanza zona-uomo gli abbiamo tolto ritmo, poi siamo stati meno efficaci in attacco». Pistoia però ha altri obiettivi, il suo posto è sul fondo a sgomitare, ma se riesce a trovare spesso questa intensità non è impossibile. La squadra nel finale è stata a corto di fiato anche a causa di una settimana di allenamenti condizionata dal virus influenzale che ha colpito gran parte del gruppo.