La Gazzetta dello Sport

All’Olimpico due partite in 24 ore C’è il fattore campo nei due k.o.?

- Di Chiara Zucchelli - ROMA

Dopo Roma-Juventus, e dopo due giocatori che, praticamen­te da soli, hanno riportato lo stessa lesione al crociato, è stato inevitabil­e chiedersi se gli infortuni di Zaniolo e Demiral fossero in qualche modo collegati alle condizioni del terreno di gioco. Se lo sono chiesti i tifosi, gli addetti ai lavori e anche le stesse società, che pure hanno posto l’accento, in primis, sul fatto che probabilme­nte non si sarebbero dovute giocare due partite così importanti (sabato c’era stata Lazio-Napoli) a distanza di sole 24 ore.

Perotti si lamenta

A Trigoria la dirigenza, per questo motivo, era piuttosto adirata, visto che già in estate la Roma, così come la stessa Juventus, avevano sollevato il problema. Sport e Salute, dal canto suo, garantisce di aver fatto tutto il possibile per mantenere le condizioni corrette del campo e salvaguard­are, come prima cosa, la salute degli atleti. Ecco perché già sabato notte, e poi domenica mattina, erano stati fatti dei test (come da protocollo, seguito anche in occasione del Sei Nazioni) dai quali tutto sarebbe risultato nei parametri: corretta durezza del campo (Perotti se ne era lamentato e ad ottobre avevano fatto lo stesso alcuni azzurri dopo Italia-Grecia), trazione nei limiti, scorrevole­zza e velocità del pallone. In sintesi, niente di anomalo che facesse pensare a due giocatori costretti ad uscire dal campo in barella e con un ginocchio rotto.

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