Svolta Barcellona Setien (ex Betis) arriva per vincere e divertire ancora
All’ex allenatore non basta il primo posto nella Liga Il suo successore con il Betis aveva già battuto Gattuso
Il Barcellona ha licenziato Ernesto Valverde e sposato Quique Setien, che ha firmato fino al 2022 e sarà presentato oggi. Una scelta ideologica che chiude una crisi gestita malissimo dai dirigenti del Camp Nou, poco attenti alla forma, confusi sulla strada da prendere, indecisi sui tempi. Erano 17 anni che il Barça non cacciava un tecnico a metà stagione: il 26 gennaio del 2003 Gaspart allontanò Van Gaal, decimo in Liga a -20 dalla vetta.
Dieci minuti fatali
Valverde se ne va dopo due anni e mezzo nei quali ha vinto 4 titoli dei 9 disputati, comprese due Liga su due. Lascia il Barça in testa al campionato e con gli ottavi di Champions conquistati senza patemi, licenziato per 10 minuti sciagurati contro l’Atletico Madrid, giovedì scorso a Gedda: il miglior Barça della stagione ha bombardato il catenaccio del Cholo facendosi infilare in contropiede e ai dirigenti blaugrana sono tornati su i fantasmi apparsi in Europa negli ultimi due anni: i tracolli contro Roma e Liverpool arrivati dopo due vittorie larghe al Camp Nou. Black out psicologici brutali e devastanti. Però se davvero Bartomeu e soci non si fidavano della guida di Valverde avrebbero dovuto cambiarlo alla fine della scorsa stagione, non a metà di questa dopo una partita brillante e senza alternative concrete.
Delegittimato
Valverde è stato calpestato: il viaggio di Oscar Grau, Ceo del club, e di Eric Abidal, il ds, a Doha per provare a convincere Xavi a tornare subito al Camp Nou è stato un rumoroso fallimento. Il panico che ne è seguito ha portato il Barça a rimediare altri due “no” in rapida successione da Ronald Koeman e Roberto Martinez, che non hanno voluto mollare Olanda e Belgio. Tutto pubblico, tutto sulla bocca di tutti. Valverde è arrivato all’allenamento di ieri mattina delegittimato, esautorato, svuotato. Ha diretto per un’ultima volta i suoi uomini poi ha parlato con Bartomeu. Il presidente quindi è andato al Camp Nou per una giunta direttiva già programmata che si è protratta per oltre quattro ore: la dirigenza culé si è spaccata su modi e tempi dell’addio a Valverde, e sul nome del suo successore. C’è stata tensione, alimentata dalle critiche unanimi che arrivavano al Barça da ogni parte, Guardiola e Iniesta in primis.
Lista inverosimile
Fuori dal Camp Nou intanto girava una lista di candidati alla panchina blaugrana inverosimile per composizione e differenze stilistiche: Pochettino, uno che solo qualche mese fa aveva speso due minuti davanti alle telecamere a spiegare perché non potrà mai guidare il Barça visto che ha l’Espanyol nel sangue. Massimiliano Allegri, che da mesi dice che non allenerà prima di giugno. Gli ex Gabi Milito e Titì Henry. O la solita soluzione fatta in casa: Garcia Pimienta, allenatore del Barça B senza esperienza alcuna. Alla fine hanno scelto Quique Setien, che almeno stilisticamente è il più fedele alla linea blaugrana. Perché a Valverde rimproveravano anche di essersi allontanato dalla retta via tracciata da Johann e Pep.
Gli scacchi e Cruijff
Dopo un lungo pellegrinaggio nel calcio minore Setien ha debuttato su una panchina di Liga a 57 anni, nell’ottobre del 2015: da allora quasi due stagioni al Las Palmas e due al Betis tra partite meravigliose, imbarcate difensive, crisi di risultati e una sola indiscutibile idea di calcio, la stessa che piace al Camp Nou. Col Betis Setien ha fatto anche la sua unica campagna europea: l’Europa League dello scorso anno nella quale affrontò il Milan di Gennaro Gattuso, i due si ritroveranno da avversari negli ottavi di Champions. Il Betis vinse 2-1 a San Siro, a Siviglia finì 1-1. Ex calciatore di provincia assai talentuoso, quando l’intervistammo ci disse che la sua vita era stata segnata da due cose: il Mondiale di scacchi del 1972 tra Bobby Fischer e Boris Spassky, vissuto in tv a 14 anni, e il Barça di Johann Cruijff, il Dream Team affrontato in campo da avversario. Setien è stato l’ultimo allenatore a vincere al Camp Nou, l’11 novembre 2018, 4-3 per il suo Betis: ora quello stadio deve conquistarlo sul serio.
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