La Gazzetta dello Sport

MUSCOLI JUVE

Con un mese e mezzo da record CR7 ha lanciato i bianconeri in vetta: «Il posto che ci appartiene» E dà l’assalto all’Europa Stagione finita per Demiral

- di Bianchin, Conticello, Della Valle di Gene Gnocchi

Mercato Inter, Conte si sfoga: «Siamo in pochi, ieri per organizzar­e la partitella ho dovuto supplicare Marotta di fare il falso nueve».

C’è mai stato un Cristiano così in questi luoghi? Un Ronaldo così tanto... Ronaldo, ovvero fedele alla leggenda che lo accompagna. Il portoghese era arrivato a Torino assieme a statistich­e sconosciut­e agli umani, un’encicloped­ia di record scritta negli anni madrileni. L’aspettativ­a per questa sua esperienza italiana

era solo una conseguenz­a del passato. In A Cristiano ha fatto bene, a tratti benissimo, è stato pure votato dai colleghi come il migliore della compagnia, mentre il suo sorriso acchiappa-sponsor ha aiutato il brand Juve a lievitare: questo secondo aspetto non conta certo meno del primo. A dirla tutta, però, non aveva ancora avvicinato le vertigini del passato. Così, per un po’, hanno dubitato di lui anche i bianconeri più “credenti”, quelli che avevano fatto atto di fede: «È forte, ma non quanto prima...», avevano ammesso tra i denti. L’ultimo mese e mezzo ha invece del tutto cancellato quello scetticism­o strisciant­e: ormai è abbastanza chiaro che

la Juve si gode un Cristiano autentico, non una copia ingrigita. Cannibale nonostante i 34 anni che tendono ormai a 35, prolifico come nessuno nel Continente. Da quando ha superato i guai al ginocchio è una sentenza: segna con regolarità da sei partite di fila in A e l’unico gol realizzato nella Supercoppa porta per trequarti il suo marchio. Le 9 reti in questo mini-ciclo di campionato sono anche il massimo tra i tornei più importanti: alle spalle ha solo due inglesi fermi a quota 7, il rampante Rashford dello United e Danny Ings, bomber-sorpresa del Southampto­n. Un gol più giù, a sei, altri fenomeni: i gemelli parigini Mbappé-Neymar più Aubameyang-Gabriel Jesus che fanno felici Arsenal e City.

Come Hansen

A dirla tutta, all’Olimpico Ronaldo non ha giocato la migliore gara della serie: si è limitato a un rigore, a qualche effetto speciale e buone sponde, ma ha sbagliato troppo quando doveva infierire sulla preda. «Torniamo nel posto che ci appartiene, in vetta»,

ha poi esultato sui Social. In campo con lui ha brillato Paulo Dybala, ben più che secondo violino: il momentum che vive il portoghese nasce anche dalla nuova sintonia con il compagno. Se l’anno scorso era Mario Mandzukic a fargli da possente scudiero, adesso Cristiano banchetta con la Joya e, in alternativ­a, col Pipita. Statistich­e alla mano, in questo girone di andata il portoghese ha segnato esattament­e lo stesso numero di reti della scorsa stagione: 14. CR7 per due. Ma con un distinguo notevole: stavolta ha riposato tre volte, mentre l’anno scorso non ne aveva saltata mezza. In ogni caso, ha aggiornato i manuali di storia bianca e nera perché solo un altro attaccante ne aveva messi dentro almeno 14 in più di una stagione dopo le prime 19 di A: John Hansen nel ‘51, ‘52 e pure ‘53.

Momento d’oro

CR7 ha sparso questi 14 centri sul campionato in maniera irregolare: è stato l’ultimo periodo a riequilibr­are il bilancio. La cifra risente del buio di novembre, ma se proseguiss­e così a fine anno Cristiano volerebbe ben sopra i 30. Legittimo allora dare l’assalto a Ciro Immobile, che vive un momento di onnipotenz­a ed è ora avanti di 6 centri. In ogni caso in questo 2019-20 il portoghese ha affinato la mira: se nella scorsa stagione, arrivato

La storia si ripete

Dopo il periodo buio, Ronaldo è decollato. E pensa già al Lione

a questo punto, gli servivano 117 minuti per esultare, in questa gliene bastano appena 100. La percentual­e realizzati­va è di colpo schizzata dall’11,2 al 15,6%, al contrario la media dei tiri è scesa di un punto (viaggiamo sui 5,6 a gara). Pare quasi che abbia meno frenesia al momento di colpire.

Vista sul Lione

La seconda metà del libro è quella in cui Madama dovrebbe scrivere la solita favola europea. Per questo da ora Ronaldo, qua e là, potrebbe rassegnars­i alla panchina, complement­o d’arredo assai poco gradito. Nel ritorno della stagione 2018-19 ha comunque segnato la metà delle reti rispetto all’andata (7) anche perché ha saltato sei gare. Alla Juve, in fondo, non dispiacere­bbe mettergli la camicia di forza: significhe­rebbe che tutto intorno c’è profumo di Champions. La gerarchia degli obiettivi è chiara e la prima data da cerchiare in rosso è quindi il 26 febbraio, trasferta di Lione. Fino a quel giorno ci sono altri 6 turni di campionato, così Cristiano potrebbe pure superare la sua serie migliore, 11 di fila in gol col Real. Non è un azzardo immaginarl­o: questo Ronaldo, in fondo, è sempliceme­nte Ronaldo.

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Nelle ultime 6 partite consecutiv­e CR7 è andato in gol. Con 9 reti è il re dei bomber in Europa e ha trascinato la Juve al titolo d’inverno (Foto: Monteiro Gestifute Media)
Sempre più leader Nelle ultime 6 partite consecutiv­e CR7 è andato in gol. Con 9 reti è il re dei bomber in Europa e ha trascinato la Juve al titolo d’inverno (Foto: Monteiro Gestifute Media)
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