«Protocollo di 4 mesi»: Zaniolo ora sorride
/ Il professor Mariani, che ha operato Nicolò, non esclude il suo rientro in tempo per l’Europeo
Il telefono non smette di squillare. Nicolò Zaniolo non si aspettava tutto questo affetto e ieri, a 24 ore dall’operazione al ginocchio, l’ennesima conferma: lo hanno chiamato De Rossi, il c.t. Mancini, il presidente del Coni, Malagò, e il suo allenatore, Fonseca. Sono andati a trovarlo i compagni Mancini e Pellegrini, capitan Florenzi non lo abbandona mai, alcuni tifosi gli hanno consegnato un paio di sciarpe, mentre il presidente della Figc, Gravina, gli ha regalato una stampa della foto fatta dagli azzurri in occasione della visita al Papa. Quel giorno Zaniolo era in prima fila: «Sa benissimo l’importanza che ricopre per la nostra Nazionale e questo gli dà grande forza. Cercheremo di stargli vicino perché la Nazionale ha bisogno di lui e il calcio italiano ha bisogno di valorizzare al meglio questo grandissimo talento», ha detto il numero uno della Federazione.
La prognosi
Il morale inizia ad essere davvero buono, Zaniolo lascerà la clinica tra domani e venerdì anche se, come ha detto il medico della Roma, Causarano, «la riabilitazione è già cominciata. Tornerà in campo più forte di prima, anche se non sappiamo precisamente quando». L’importante è che l’umore sia alto: la famiglia non lo lascia mai, gli amici anche, ieri è andato a trovarlo il suo tatuatore, lui passa il tempo chiacchierando in camera (in quella accanto è ricoverato Ezio Luzzi, storico giornalista di “Tutto il calcio minuto per minuto” caduto alla festa per i 60 anni della trasmissione), guardando la tv e leggendo gli innumerevoli messaggi che gli arrivano via social: «Mi avete emozionato e grazie al vostro affetto sarà tutto più facile». Anche perché la rincorsa all’Europeo sembra molto complicata: «Il tempo di recupero secondo il mio protocollo è di quattro mesi - ha spiegato il professor Mariani -, poi starà alla società stabilire il resto. Tutto varia da giocatore a giocatore». Zaniolo ci proverà, non vede l’ora di iniziare a lavorare, il difficile sarà, anzi, tenerlo a freno.
Ancora cori
Gli staremo vicini il più possibile perché la Nazionale ha bisogno del suo grande talento
A rovinargli l’umore soltanto gli sgradevoli cori che i tifosi della Lazio, ieri, hanno riservato, ancora una volta, a sua mamma Francesca. Lo ha saputo, il numero 22 della Roma, ma ha cercato di guardare oltre. Si cresce anche così.
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