Australia aria «pesante» Collassi tra i tennisti
MALORI E POLEMICHE INFERNO A MELBOURNE
I grandi si allenano al coperto, qualificazioni sotto una cappa irrespirabile. Sarà uno Slam indoor?
Come in uno spettrale film horror, il fumo si è insinuato tra i grattacieli e i viali alberati di Melbourne nella notte di lunedì, a poche ore dall’inizio delle qualificazioni degli Australian Open. Per tutto il mese di dicembre e la prima settimana di gennaio, la città era stata risparmiata dal flagello della foschia velenosa provocata dagli incendi a qualche centinaio di chilometri di distanza e trasportata dai venti, ma all’improvviso l’aria è diventata infernale.
Drammi sfiorati
Gli abitanti si sono svegliati avvolti da una coltre grigia e maleodorante, tanto che le autorità locali hanno subito disposto la chiusura di qualche ufficio pubblico e alcune imprese di costruzioni che stavano effettuando lavori in centro hanno invitato muratori e carpentieri a tornare a casa. E mentre la qualità dell’aria scendeva da scarsa a pericolosa, fino a essere bollata come la peggiore del mondo, Tennis Australia realizzava il pasticcio perfetto che faceva piombare nel disordine completo la prima giornata ufficiale del torneo e provocava la rabbia montante di tanti. Da un lato, infatti, riconosceva che il problema era diventato critico cancellando tutti gli allenamenti all’aperto dei giocatori già iscritti al tabellone principale, ma dall’altro non sospendeva la prima giornata delle qualificazioni, limitandosi a rinviarne l’inizio di un’ora. E così, mentre i big possono sfruttare i campi coperti, nelle partite vere le condizioni estreme determinano una situazione ai limiti del dramma. La slovena Jakupovic, nel secondo set contro la svizzera Voegele. si accascia improvvisamente sul cemento e si ritira: «Non ho mai avuto problemi di asma, mi sono davvero spaventata. Avevo paura di collassare, non riuscivo più a camminare, mi sono stesa sul campo perché da terra avevo la sensazione di respirare meglio». Nella sfida tra la canadese Bouchard e la cinese Xiaodi You, il fisioterapista deve intervenire otto volte per problemi respiratori di entrambe, mentre su altri campi svengono almeno un paio di raccattapalle. Qualche chilometro più in là, a Kooyong, pure la Sharapova abbandona il match di esibizione contro la Siegemund sul 7-6 5-5: «Da inizio secondo set ho iniziato a soffrire di una tosse insistente e quando è successo anche alla mia avversaria, abbiamo pensato fosse meglio finirla lì».
Le critiche e il futuro
Una giornata caotica e sottosopra, che scatenerà la rabbia dei protagonisti attorno a una semplice domanda: perché si è giocato? La Jakupovic, quando si è ripresa, non le ha mandate a dire: «Hanno messo a rischio la salute di tutti, sarebbe stato molto meglio posticipare di 24 ore. Non c’era motivo per affrettarsi così». Un concetto ribadito pure dalla lussemburghese Minella («Non capisco tutta questa fretta, c’erano anche sabato e domenica per finire le qualificazioni») e rafforzato polemicamente dall’americano Rubin: «Federer e Djokovic non avrebbero messo piede in campo in queste condi
zioni»Il meteo potrebbe garantire una tregua (è prevista pioggia), anche se nel fine settimana tornerà il caldo e il sindaco ha già avvertito i concittadini che ci vorranno tre mesi per uscire dall’emergenza. Eppure gli organizzatori sembrano ancora confusi: hanno replicato alle accuse schermandosi dietro una mail che sarebbe stata inviata a tutti i giocatori e hanno assicurato che l’inquinamento verrà trattato con le stesse regole del caldo estremo. Cioè le partite verranno interrotte solo se i medici valuteranno che c’è un pericolo per la salute. Una condizione però già certificata dalle autorità civili. Il caos, insomma. Con tre arene dotate di tetto e altri otto campi coperti, lo Slam non è a rischio, anche se potrebbe passare alla storia come il primo giocato tutto indoor. E con una serie di figuracce indimenticabili di Tennis Australia.
Avevo paura di collassare, non riuscivo a camminare e respiravo solamente sdraiata
Jakupovic e il malore
Djokovic e Federer in queste condizioni non sarebbero mai scesi in campo a giocare
Rubin (gioca le qualificazioni)
Tratteremo il problema con le regole del caldo estremo: stop solo se si rischia la salute
Larner e il torneo
Il pericolo La Jakupovic sta male in campo: «Rischiamo la nostra salute»
Gli organizzatori Il torneo non rischia, ma potrebbe giocarsi al coperto
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