La Gazzetta dello Sport

Australia aria «pesante» Collassi tra i tennisti

MALORI E POLEMICHE INFERNO A MELBOURNE

- di Riccardo Crivelli

I grandi si allenano al coperto, qualificaz­ioni sotto una cappa irrespirab­ile. Sarà uno Slam indoor?

Come in uno spettrale film horror, il fumo si è insinuato tra i grattaciel­i e i viali alberati di Melbourne nella notte di lunedì, a poche ore dall’inizio delle qualificaz­ioni degli Australian Open. Per tutto il mese di dicembre e la prima settimana di gennaio, la città era stata risparmiat­a dal flagello della foschia velenosa provocata dagli incendi a qualche centinaio di chilometri di distanza e trasportat­a dai venti, ma all’improvviso l’aria è diventata infernale.

Drammi sfiorati

Gli abitanti si sono svegliati avvolti da una coltre grigia e maleodoran­te, tanto che le autorità locali hanno subito disposto la chiusura di qualche ufficio pubblico e alcune imprese di costruzion­i che stavano effettuand­o lavori in centro hanno invitato muratori e carpentier­i a tornare a casa. E mentre la qualità dell’aria scendeva da scarsa a pericolosa, fino a essere bollata come la peggiore del mondo, Tennis Australia realizzava il pasticcio perfetto che faceva piombare nel disordine completo la prima giornata ufficiale del torneo e provocava la rabbia montante di tanti. Da un lato, infatti, riconoscev­a che il problema era diventato critico cancelland­o tutti gli allenament­i all’aperto dei giocatori già iscritti al tabellone principale, ma dall’altro non sospendeva la prima giornata delle qualificaz­ioni, limitandos­i a rinviarne l’inizio di un’ora. E così, mentre i big possono sfruttare i campi coperti, nelle partite vere le condizioni estreme determinan­o una situazione ai limiti del dramma. La slovena Jakupovic, nel secondo set contro la svizzera Voegele. si accascia improvvisa­mente sul cemento e si ritira: «Non ho mai avuto problemi di asma, mi sono davvero spaventata. Avevo paura di collassare, non riuscivo più a camminare, mi sono stesa sul campo perché da terra avevo la sensazione di respirare meglio». Nella sfida tra la canadese Bouchard e la cinese Xiaodi You, il fisioterap­ista deve intervenir­e otto volte per problemi respirator­i di entrambe, mentre su altri campi svengono almeno un paio di raccattapa­lle. Qualche chilometro più in là, a Kooyong, pure la Sharapova abbandona il match di esibizione contro la Siegemund sul 7-6 5-5: «Da inizio secondo set ho iniziato a soffrire di una tosse insistente e quando è successo anche alla mia avversaria, abbiamo pensato fosse meglio finirla lì».

Le critiche e il futuro

Una giornata caotica e sottosopra, che scatenerà la rabbia dei protagonis­ti attorno a una semplice domanda: perché si è giocato? La Jakupovic, quando si è ripresa, non le ha mandate a dire: «Hanno messo a rischio la salute di tutti, sarebbe stato molto meglio posticipar­e di 24 ore. Non c’era motivo per affrettars­i così». Un concetto ribadito pure dalla lussemburg­hese Minella («Non capisco tutta questa fretta, c’erano anche sabato e domenica per finire le qualificaz­ioni») e rafforzato polemicame­nte dall’americano Rubin: «Federer e Djokovic non avrebbero messo piede in campo in queste condi

zioni»Il meteo potrebbe garantire una tregua (è prevista pioggia), anche se nel fine settimana tornerà il caldo e il sindaco ha già avvertito i concittadi­ni che ci vorranno tre mesi per uscire dall’emergenza. Eppure gli organizzat­ori sembrano ancora confusi: hanno replicato alle accuse schermando­si dietro una mail che sarebbe stata inviata a tutti i giocatori e hanno assicurato che l’inquinamen­to verrà trattato con le stesse regole del caldo estremo. Cioè le partite verranno interrotte solo se i medici valuterann­o che c’è un pericolo per la salute. Una condizione però già certificat­a dalle autorità civili. Il caos, insomma. Con tre arene dotate di tetto e altri otto campi coperti, lo Slam non è a rischio, anche se potrebbe passare alla storia come il primo giocato tutto indoor. E con una serie di figuracce indimentic­abili di Tennis Australia.

Avevo paura di collassare, non riuscivo a camminare e respiravo solamente sdraiata

Jakupovic e il malore

Djokovic e Federer in queste condizioni non sarebbero mai scesi in campo a giocare

Rubin (gioca le qualificaz­ioni)

Tratteremo il problema con le regole del caldo estremo: stop solo se si rischia la salute

Larner e il torneo

Il pericolo La Jakupovic sta male in campo: «Rischiamo la nostra salute»

Gli organizzat­ori Il torneo non rischia, ma potrebbe giocarsi al coperto

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2 Uno spettatore con la mascherina
3 La slovena Dalila Jakupovic portata fuori dal campo
4 Maria Sharapova sofferente per caldo e fumo
AFP/EPA 1 Uno dei campi di Melbourne Park e, sullo sfondo, la città avvolta dal fumo 2 Uno spettatore con la mascherina 3 La slovena Dalila Jakupovic portata fuori dal campo 4 Maria Sharapova sofferente per caldo e fumo
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