Suso chiede la cessione Ma l’effetto Ibra lancia Theo, Leao e Rebic
Anche Castillejo conquista spazio E con i nuovi equilibri creati da Zlatan tanti rossoneri si rivalutano
Rebic? E chi l’aveva visto. Bennacer? Bene in coppa d’Africa, anzi benissimo, ma nei momenti oscuri, tipo la brutta prova contro la Fiorentina, i tifosi lo catalogavano come “uno Empoli”, con tutto il rispetto per l’Empoli, e la chiudevano lì. Quanto a Theo Hernandez, è arrivato con la fama della testa calda e una lista di guai combinati in Spagna lunga così. Ora è l’idolo di San Siro, è il capocannoniere della squadra e con Ibrahimovic in campo è diventato ancora più intraprendente. In fase difensiva non è impeccabile, ma è già molto maturato dall’inizio della stagione. Che si trovi qualche volta fuori posizione è innegabile, ma in questo senso ha un predecessore illustre:
Serginho. E il Milan perdona volentieri le pecche in fase difensiva del suo Theo, che ormai vale un tesoro: pagato venti milioni l’estate scorsa, ora potrebbe valere più del doppio, se solo il Milan pensasse di cederlo. Ma Theo pare destinato a diventare una colonna del prossimo Milan. Stesso destino pronosticabile a Ismael Bennacer. Pagato 16 milioni, il centrocampista ex Empoli per la verità valeva già di più prima ancora di indossare la maglia rossonera: era stato il giocatore rivelazione della coppa d’Afrida ca, competizione nella quale era stato eletto miglior calciatore, ma l’Empoli è stato ai patti e non ha preteso correzioni del prezzo. All’inizio con il Milan l’algerino, che da ragazzino era stato compagno di Theo nell’Under 19 francese prima di scegliere di giocare per il paese della madre, ha avuto alti e bassi. Nato mezzala con il culto di Verratti, Bennacer è cresciuto pian piano e Pioli gli ha consegnato le chiavi del centrocampo. La sua valutazione, ora che anche il muro di scetticismo è sfondato, non è inferiore ai 30 milioni. Maldini e Boban hanno avuto buon occhio.
Rebic svelato
E Boban ha avuto buon occhio anche con Rebic, arrivato in prestito biennale dall’Eintracht. Sparito nella gestione Giampaolo e finora poco utilizzato da Pioli, il croato, vicecampione del mondo, sembrava più che altro un rebus da risolvere e la sua valutazione era scesa. Poi qualcosa è scattato e l’effetto Ibrahimovic si è fatto sentire anche su di lui, che ha liberato tutta la sua potenza.
Giocatore fisico e aggressivo ma dotato di buona tecnica (calcia bene con entrambi i piedi e non è poco) nella Croazia ha giocato in diverse posizione dell’attacco. Nello spregiudicato 4-4-2 (più un 4-2-4) utilizzato da Pioli per la rimonta con l’Udinese ha fatto una gran figura, però difficilmente il Milan potrà permettersi un assetto tanto audace contro squadre come la Juve, l’Inter o le altre prime della classe. Intanto Rebic ha recuperato la sua quotazione originaria (25 milioni circa). Ci so