Anche Ganz la ribalta: è sua la sfida Champions
Il Milan va sotto di due reti con la Roma, poi la spettacolare rimonta con Jane e Thorvaldsdottir (doppietta)
Con un po’ di fortuna e tantissimo carattere. In onore delle glorie Baresi e Tassotti in tribuna. Rimontona del Milan sulla Roma a ventiquattr’ore da quella con l’Udinese dei maschi. Identici l’orario (pranzo) e il risultato (3-2). Simili per emozioni e attori: partita rocambolesca - e bellissima - decisa da protagonisti inattesi. Il croato Rebic è esploso all’improvviso dopo un uso col contagocce. Thorvaldsdottir è arrivata settimana scorsa dall’Islanda (capocannoniera nell’ultimo campionato) ma è stata annunciata dal club solo ieri mattina.
Il marchio di Ganz
È chiara l’impronta di Ganz sulla squadra. Non è più una casualità se anche ieri come contro la Juve - sempre in casa, quando pareggiò il doppio svantaggio al 3’ di recupero - la gioia è esplosa allo scadere: è una grande dote il sapere “trasmettere”. Sul piano del gioco il Milan non è stato superiore alla Roma, che ha proposto lo stesso 4-3-3 ma più limpido. Bene le esterne alte (Bonfantini e Serturini). Benissimo la boa francese Thomas, che al 20’ ha appoggiato in rete il vantaggio su un errore in uscita di Korenciova e al 4’ della ripresa l’ha trafitta con una rasoiata da fuori, per lei 7° centro in campionato. Per il doppio schiaffo o la Champions che svaniva non si sa, fatto sta che da lì in poi il Milan ha preso a poco a poco metri, complice il down giallorosso. Thorvaldsdottir al 25’ ha accorciato su angolo con una palombella da dentro l’area. Dopo 8’ Jane ha trovato il pari ancora con una parabola ma da lunghissima distanza. Con nella mente e nei muscoli il ricordo della rimonta sulla Juve, le rossonere hanno caricato come bufali fino al 44’, quando ancora l’islandese ha spizzato in rete di testa una sponda di Begic. Il Milan, che deve recuperare la gara in casa con la Pink Bari penultima il 29 gennaio, adesso è a -1 dalla Roma e -5 dalla Fiorentina. Così Ganz a fine gara: «Vittoria di tutti. Vogliamo quella Champions. Testa all’Orobica».
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