Tanti auguri Simoni E continua a lottare
Tanti auguri a Gigi Simoni che domani compirà 81 anni. Compirà, non “avrebbe compiuto” come si temeva in quel drammatico 20 giugno scorso, quando uscì da casa in ambulanza e all’ospedale a Pisa gli diagnosticarono un’ischemia cerebrale, con scarse possibilità di passare la notte. Invece il tempo lo ha aiutato e, siccome lui ha dimostrato un incredibile attaccamento alla vita, anche domani potrà regalare il suo sorriso dolce alla moglie Monica e al figlio Leonardo, sempre al suo fianco in un’altalena di preoccupazione e speranza. Tra alti e bassi, la strada per la completa ripresa è ancora lunga, ma grazie alla straordinaria e affettuosa attenzione di tutto il personale, che lo sta seguendo in una struttura privata in Toscana, Simoni risponde alle sollecitazioni, con qualche parola, qualche sguardo, qualche gesto, perché la testa è lucida come quando giocava, allenava o faceva il presidente, nella sua triplice vita calcistica. E come nella notte più esaltante della sua carriera, quando nel 1998 sulla panchina dell’Inter stravinse la Coppa Uefa, sotto la camicia ha la medaglietta d’oro regalatagli dall’amico laziale Claudio Baglioni. Uno dei tanti che gli ha sempre voluto bene, come Massimo Moratti, che proprio grazie a lui festeggiò il suo primo successo europeo. Da allora il suo panettone natalizio non è mai mancato e anche quest’anno, dopo una riservatissima visita in ospedale, Moratti si è ricordato di Simoni e della sua bella famiglia, sempre sommersa da messaggi che ne hanno messo a dura prova la discrezione. Tra foto, biglietti e filmati dei tanti tifosi delle sue squadre, nella camera di Simoni non è mai mancata la “Gazzetta” perché, come ripeteva sempre Gigi quando era a casa, “non posso stare un giorno senza la Gazzetta”. Una passione nata quando a Bologna andò a vedere il Grande Torino con suo papà. Ancora oggi il Toro, oltre all’Inter, gli è rimasto nel cuore anche se non riesce a leggere bene come vorrebbe. A tenerlo informato provvede Leonardo, il figlio con lo stesso sguardo mite di Gigi, che il 13 settembre ha festeggiato 20 anni nella sua cameretta. Un traguardo importante, tagliato con spiragli di serenità faticosamente inseguita anche nelle feste di Natale in cui Leonardo, tifoso milanista, ha chiesto al papà se era d’accordo sull’arrivo di Ibrahimovic, felice di ricevere in cambio il suo “sì” appena sussurrato con il pollice alzato. Piccoli, grandi, segnali di speranza anche se la vera speranza è un’altra. «Il sogno – confessa la moglie Monica – è quello di riportarlo a casa, ma non so se si potrà realizzare». E allora auguroni Gigi. E continua a lottare, perché non immagini quanti ti vogliono bene.