Mercedes, equilibrio di potenza
LO STESSO CARICO MA PIÙ POWER UNIT CON QUESTA MOSSA SI RESTA CAMPIONI Alla W11 servirà un contributo maggiore dal propulsore, senza perdere il grande bilanciamento del 2019. Sarà possibile?
L’appuntamento è per il 19 febbraio a Montmelo, pochi km da Barcellona. Quel giorno inizieranno i test in vista del Mondiale di F.1 al via il 15 marzo a Melbourne. In Spagna vedremo i primi passi delle nuove monoposto, poi l’Australia ci dirà chi ha lavorato meglio. Piloti a parte, a decidere le sorti della stagione sarà il fattore tecnico. Il tema è capire cosa potranno fare i campioni per restare tali, e cosa si inventeranno gli sfidanti per scalzarli dal trono.
Il punto debole
La Mercedes ha dominato nel 2019 con la W10 i cui principali punti di forza erano carico verticale ed equilibrio. Questo ha permesso di utilizzare al meglio le gomme Pirelli, centrando il range ( la famigerata finestra di utilizzo) delle temperature di esercizio. Nei test invernali di un anno fa il team di Brackley aveva fatto debuttare una prima versione della monoposto, sostituita la settimana dopo da una seconda profondamente rivista. Partendo da questo dato oggettivo, è chiaro come il team ritenesse strategico l’equilibrio dinamico e aerodinamico della vettura, nell’equazione complessiva che includeva come costante la power unit. In pratica, i tecnici Mercedes ritenevano che i progressi sull’unità motrice prodotti dallo staff diretto da Andy Cowell fossero sufficienti quantomeno a eguagliare le performance della power unit Ferrari, e che il propulsore non rappresentasse la variabile più importante nel bilancio prestazionale. Ma, se il risultato finale del 2019 ha dato loro ragione, è parso evidente che nel 2020 il team dovrà migliorare quelle aree che sulla W10 sono parse meno performanti.
Tre obiettivi
Sembra chiaro, infatti, che Ferrari e Red Bull dispongano di
power unit potenti, con un costante incremento della loro efficienza termodinamica. Per batterle, la Mercedes W11 dovrà possedere un’efficienza aerodinamica superiore alla W10, riducendo la resistenza. Inoltre dovrà mantenere inalterato lo sfruttamento degli pneumatici e migliorare la resa del propulsore. Sono obiettivi non scontati, nonostante i recenti trionfi. A livello aerodinamico la W11 differirà dalla W10 nella zona delle imboccature delle fiancate. Nelle ultime due stagioni un uso massiccio di deflettori complessi ha contribuito all’incremento della resistenza. Secondo indiscrezioni,il telaio della W11 integrerà più in basso i coni anti intrusione permettendo, in linea con le ultime Ferrari, di adottare imboccature alte per alimentare i radiatori. Questo consentirebbe la semplificazione dei deflettori, con una tangibile riduzione della resistenza
(drag). A livello dinamico mantenere lo stesso equilibrio e sfruttamento delle gomme, dato l’obiettivo di riduzione del carico, è un’alchimia complessa in cui le sospensioni sono determinanti. Indicativi, quindi, il test e la successiva adozione a Sochi di un terzo elemento anteriore, meccanico (con molle a tazza). Se la Ferrari pare indirizzata verso un elemento idraulico, Mercedes, forse, ha seguito una direzione opposta. Per quanto riguarda la nuova
power unit, l’obiettivo è chiaro: più potenza del motore endotermico e maggiore efficienza dell’ERS, per riprendere la leadership dei propulsori.
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