Froome rieccoti! CHRIS PEDALA VERSO IL RIENTRO LO VEDREMO GIÀ ALL’UAE TOUR?
A Gran Canaria prosegue il recupero del britannico: potrebbe dire sì alla corsa negli Emirati (23-29 febbraio)
Una data certa, definitiva, non c’è ancora. Ma una ipotesi di lavoro sul tavolo, sì, e basta a far notizia: Chris Froome potrebbe tornare in gruppo all’Uae Tour, la corsa World Tour che in 7 tappe tocca tutti e 7 gli Emirati Arabi e che si disputerà dal 23 al 29 febbraio. «Possibile, ma non ancora sicuro», dice il team Ineos alla Gazzetta. «Possibile», appunto. Una porta aperta. Una speranza da coltivare. E una luce che si comincia a vedere in fondo al tunnel.
Strada
Il 34enne britannico non corre dall’11 giugno scorso, quando chiuse 42° la terza tappa del Giro del Delfinato. Sono passati più di sette mesi. All’indomani, la tremenda caduta nel corso della ricognizione della quarta tappa, una cronometro: fratture multiple (femore, gomito, costole, anca, oltre a lesioni interne); intoppi e complicazioni nel percorso di recupero già lungo tra cui il taglio dei legamenti di un dito con il coltello da cucina, mentre non è mai stata confermata la voce di una infezione dopo aver tolto viti e placche; incertezze su tempi di recupero e preoccupazione per la fine anticipata del ritiro di dicembre a Maiorca. Ma con una unica e sola stella polare: Froome vuole essere al via, sabato 27 giugno, del Tour de France.
Determinazione
Le sue parole più recenti, diffuse dalla squadra attraverso i propri canali ufficiali, sono emblematiche: «L’unico obiettivo che mi sono dato per quest’anno è il Tour. Ogni settimana continuerò a cercare di migliorarmi. Spero di arrivare a Nizza pronto per lottare per la vittoria. La prospettiva di correre per la quinta maglia gialla è davvero meravigliosa (eguaglierebbe Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain, ndr). È una grande motivazione, ma tornare a correre dopo l’infortunio lo è ancora di più. Non ci sono garanzie nello sport, non si sa se potrò davvero tornare a conquistare la maglia gialla, ma io darò tutto ciò che ho».
Cautela
In questi giorni Froome è in ritiro con una parte dei compagni a Gran Canaria: la squadra punta su Carapaz per il Giro e su Bernal-Thomas per il Tour, mentre il tema-Chris viene affrontato con la massima cautela, anche se a taccuini chiusi c’è chi si sbilancia un po’: «Le cose stanno procedendo bene». Pure osservatori esterni che lo hanno visto pedalare da vicino riferiscono sensazioni confortanti. E allora non è irrealistico ipotizzare un rientro agonistico nella parte finale del mese di febbraio. La corsa emiratina, organizzata da Dubai Sports Council, Abu Dhabi Sports Council e Sharjah Sports Council in collaborazione con Rcs Sport, è stata presentata proprio ieri: partenza a Dubai e conclusione ad Abu Dhabi dopo 7 tappe. Non ci sono cronometro e sarà molto probabilmente l’impegnativo arrivo in salita di Jebel Hafeet (quinta tappa) a risultare decisivo per la vittoria finale. Da Valverde a Pogacar, da Ciccone a Dennis, sono diverse le stelle che hanno annunciato la propria presenza. Ma si potrebbe continuare: Formolo, Adam Yates, Poels, Zakarin, Gaviria, Ewan, Groenewegen, Bennett, Ackermann, Démare, Cavendish...
Speranza
Si aggiungerà pure Chris Froome? Se le cose continueranno ad andare per il verso giusto, tra non troppo le riserve potrebbero essere sciolte. Intanto il vincitore di 7 grandi giri — l’ultimo successo è ancora il Giro d’Italia 2018 — ci ha tenuto a ringraziare i tifosi: «Questi sei mesi sono stati probabilmente i più duri per me, ma ora posso guardare indietro e dire che una delle cose che mi hanno aiutato di più sono i messaggi che mi hanno inviato tutti loro, che volevano rivedermi in bici e al Tour». Chris, il migliore nei grandi giri degli anni 10, l’ha definita «una delle sfide più difficili della carriera». Vuole vincerla.
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