Klopp the top L’INVINCIBILE LIVERPOOL CORRE DI PIÙ E NON FA FALLI
Jurgen cancella Pep: in Premier non perde da 39 gare, in casa da 52 È la squadra più corretta in Europa e vuole continuare a vincere
Kloppismo, evoluzione dinamica del guardiolismo. Possiamo inquadrarla così, anche se è sempre esercizio rischioso quello di mettere a confronto le scuole di pensiero. Di sicuro, lo spettacolo offerto oggi dal Liverpool non ha uguali nel mondo: lo stesso Sacchi, padre riconosciuto di Guardiola, ha dichiarato alla Gazzetta di essere attratto in modo irresistibile dai Reds. Su un altro versante culturale, Capello ha raccontato di aver parlato con Klopp e di averne ricavato questa massima: «Ho chiesto ai miei giocatori di allungare i metri di corsa ad alta velocità. Se fino a ieri la misura era di 50, ora siamo a 60. Quei 10 in più fanno la differenza». Ancelotti pone invece l’attenzione sulla consistenza fisica dei calciatori: «I loro dati sono mostruosi. Sono grandissimi atleti». Mou e Guardiola sono più sintetici: «Quella di Klopp è la squadra più forte in giro».
Lo sbarco
Jurgen the Top sbarcò a Liverpool nell’ottobre 2015. Ereditò un gruppo che, appena 16 mesi prima, aveva sfiorato la conquista del titolo. Il famoso scivolone di Gerrard all’Anfield con il Chelsea aveva distrutto i sogni di gloria di Rodgers e del popolo Reds. La squadra non si riprese più. All’inizio del 2015-2016 il tecnico nordirlandese fu esonerato e in riva al Mersey approdò
Klopp. Il suo match d’esordio fu Tottenham-Liverpool, 17 ottobre 2015, 0-0. Ecco la prima formazione: Mignolet; Clyne, Skrtel, Sakho, Moreno; Lucas Leiva, Can; Lallana, Coutinho, Milner; Origi. In panchina, Bogdan, Kolo Touré, Teixeira, Randall, Al- len, Sinclair e Ibe. Il manager tedesco debuttò con il 4-2-3-1, lasciato in dote dal predecessore, ma presto sarebbe approdato al modulo di riferimento, il 4-3-3, marchio di fabbrica del suo calcio. Di quella formazione, sono rimasti Lallana e Milner, attuali riserve di lusso, più Clyne, fuori corsa da tempo per problemi fisici.
La rivoluzione rossa
Una rivoluzione copernicana, quella di Jurgen the Top, in cui tutto è stato stravolto: la rosa, il copione, i metodi di allenamento, l’alimentazione, l’elaborazione dei dati. Klopp, dopo il 2-0 di domenica sul Manchester United, ha messo in evidenza proprio il ruolo fondamentale dei suoi collaboratori. «Le nostre analisi sono sempre dettagliate. Abbiamo strategie diverse per ogni gara. Gli avversari non sono tutti uguali e bisogna arrivare preparati al match. Peter Krawietz e i suoi uomini svolgono un lavoro straordinario». Un’immagine del match di domenica conferma le parole di Klopp: a metà ripresa, mentre lo United prendeva coraggio, il tedesco si è seduto in panchina per ascoltare i suggerimenti del suo staff che, fogli alla mano, stava indicando le varianti adottate dall’avversario e come intervenire. Krawietz e Klopp lavorano insieme sin dai tempi del Mainz: Jurgen ha soprannominato il suo assistente «l’Occhio».
Il progetto
La costruzione dell’armata rossa che sta travolgendo il calcio mondiale è stata realizzata nel tempo. Wijnaldum, Mané e Matip furono arruolati nel 2016. Salah, Oxlade-Chamberlain e Robertson nel 2017. Van Dijk nel gennaio 2018. Keita, Alisson, Fabinho e Shaqiri nell’estate 2018. Alexander-Arnold e Gomez sono prodotti dell’accademia, ai quali Klopp ha dato subito fiducia. La rosa attuale è valutata 1 miliardo e 190 milioni di euro, con età media di 27,8 anni, 16 stranieri e 17 nazionali. Non perde da 39 match, in casa da 52, più di mille giorni.
Correttezza e record
Una splendida orchestra che, dal 10 marzo 2019, in 31 gare di Premier ha ottenuto 30 successi e 1 pari, segnando 77 gol e rimediando una sola espulsione: quella di Alisson col Brighton, 30 novembre 2019. Perché, ed è un altro dato interessante, il Liverpool è pure una squadra corretta. Per uno studio del Cies, è il club che commette meno falli in Europa: 8,4 a partita. Anche qui, non solo nella maggior verticalizzazione e nella velocità superiore, si nota la differenza rispetto al City di Guardiola, più incline al fallo tattico. Dove arriverà l’armata rossa? Conquistati nel giro di sei mesi la sesta Champions, la quarta Supercoppa Uefa e il primo mondiale per club, nel mirino c’è la Premier. Il titolo inglese è una magnifica ossessione: l’ultimo successo risale al 1990, 30 anni fa. Considerato il vantaggio di 16 punti sulla seconda, con la gara con il West Ham da recuperare, non dovrebbero esserci problemi. Il vero quesito è un altro: dove arriverà il Liverpool? Se supera quota 100, raggiunta dal Manchester City del 2018, stabilisce un nuovo record, sbriciolando il primato di Guardiola. Riusciranno i nostri eroi?