Juve, tocca al Pipita La Roma con Kalinic
Juve, Higuain fa il Dybala È la solita staffetta in HD
Centravanti favorito sul 10 come spalla di Cristiano Così le due stelle argentine sono diventate “rivali”
on è mai troppo tardi per cambiare. La carriera di un attaccante è in continua evoluzione: Gonzalo Higuain è arrivato in Italia, al Napoli, con l’etichetta di «animale da gol». Fu Maurizio Sarri a tirare fuori il meglio dal Pipita, come ha raccontato lo stesso Gonzalo in una recente intervista al Telegraph. Tra l’allenatore toscano e l’attaccante argentino c’è sempre stato un feeling particolare: grandi scontri tra due testoline dure, ma anche enormi soddisfazioni, come quei 36 gol, record in Serie A, nel 2015-16. Il rapporto è sempre lo stesso, a volte burrascoso ma molto solido, a cambiare invece è stato l’atteggiamento di Higuain, più concentrato sul bene comune che su se stesso, capace di accettare anche panchina e sacrifici pur di restare alla Juventus e agli ordini del Comandante Maurizio. Questo non significa che Gonzalo adesso s’accomodi volentieri tra le riserve. S’arrabbia allo stesso identico modo di prima, però invece di deprimersi (come a volte gli succedeva in passato), si sfoga in campo con prestazioni di alto livello appena Sarri gliene dà la possibilità. Lo ha fatto in Coppa Italia una settimana fa con l’Udinese, segnando in coppia con Dybala da titolare, e anche da riserva con il Cagliari, subentrando all’amico Paulo nella ripresa. Stasera con la Roma la staffetta potrebbe ripetersi ma all’incontrario, perché il Pipita è favorito sul dieci per fare l’attaccante centrale nel 4-3-3 che Sarri potrebbe disegnare allo Stadium nei quarti di Coppa Italia con la Roma.
Pipita 2.0
«Oggi abbiamo fatto un allenamento intermedio, un po’ di tattica ma con poco dispendio di energie fisiche. Ancora non ho deciso niente, neanche il modulo. Vediamo domattina. Credo che Douglas Costa possa giocare nel tridente dall’inizio, in ogni caso più degli interpreti conta l’equilibrio. Douglas non è al massimo ma in questo momento sta bene. Con lui è sempre difficile stabilire quantità e qualità degli allenamenti, per il momento abbiamo preferito evitargli certi carichi per non correre il rischio di nuovi infortuni. Cristiano se sta bene è in un momento in cui può fare tre partite in una settimana, visto che mercoledì scorso aveva la febbre e ha riposato. Domani parlerò con lui per capire se ha completamente recuperato».
Più oggi che domani
Un minestrone di parole da cui s’intuisce chiaramente però che il tecnico guarda più all’oggi che al domani: «Il messaggio che deve passare è che la partita più importante sarà quella di domani - chiarisce -. Poi da giovedì si penserà al Napoli. L’imprevedibilità che c’è dentro le partite non può portarti a una programmazione di turnover su 5-6 giocatori, al massimo su uno, se si ritiene particolarmente
Trasformazione Sarri abbraccia il vecchio pupillo «È diverso, gioca più con gli altri»
adatto alla gara successiva. Higuain oggi in allenamento era particolarmente vivo. Per noi è una pedina importante, per motivi di equilibrio a volte gioca insieme agli altri, altre al posto di uno dei due. Sta facendo una stagione di ottimo livello, ha cambiato caratteristiche, frequenta meno l’area di rigore però ha acquisito una capacità di giocare con la squadra, non comune per un centravanti, che prima non aveva».
Più peso in area
La media gol non è più quella del vecchio Higuain (8 reti finora, il primo anno di Juventus nel 2016-17 aveva chiuso con 32), però il nuovo Gonzalo è più funzionale alle esigenze della squadra. Quando c’è lui la Juventus ha più peso in area e i cross di Douglas Costa possono diventare munizioni preziosissime per innescarlo. Due anni fa il vecchio Higuain decise la semifinale d’andata contro l’Atalanta. Ha sbaciucchiato la Coppa Italia già due volte in bianconero, ora punta a fare il tris. Per dimostrare che anche se è cambiato, segna un po’ meno e si adatta pure alla panchina, ha conservato il vecchio fiuto dell’animale da gol.