La Gazzetta dello Sport

Rivali a +19 punti: 6 precedenti record una sola gioia Milan

- Di Alessandra Gozzini - MILANO

L’Inter impegnata nella caccia alla Juve, nel tentativo di spodestarl­a dalla vetta, il Milan occupato nella rincorsa europea: oggi condivide il sesto posto con Cagliari e Parma ma il vero obiettivo è la Champions, distante sette punti. I rispettivi traguardi segnano il distacco che la classifica quantifica in 19 punti: Inter a 51, seconda in attesa che la Lazio recuperi la gara contro il Verona, Milan fermo a 32. Nella classifica dei maggiori distacchi è il quinto più netto della storia. Due giorni fa Pioli ha negato che il derby fosse una questione di matematica: «Sono partite in cui non contano i valori dimostrati finora e nemmeno i punti di distanza in classifica». Il rivale Stefano Sensi, centrocamp­ista dell’Inter, ha ribaltato la questione: non c’entrano i numeri ma lo spirito: «Il derby fa storia a sé, non servono tattica e moduli ma si vince con il cuore». In realtà le cifre qualcosa significan­o se in sei precedenti simili (Milan distaccato di almeno 15 punti) i rossoneri hanno vinto una sola volta. Derby del quattro maggio 2008, Milan-Inter 2-1, distanza record di 23 punti. A segno Inzaghi, Kakà e Cruz: Mancini, allora tecnico nerazzurro, cercò la rimonta mandando in campo Balotelli e Suazo. Crespo era il titolare dell’attacco privo dell’Ibrahimovi­c interista, fuori per un infortunio al ginocchio. Oggi Zlatan è il trascinato­re del Milan, nel tentativo di avvicinare i rivali. La differenza più clamorosa è in realtà dell’anno prima, 11 marzo 2007, Inter a +30: 8 erano però effetto della penalità che il Milan aveva eredito da Calciopoli, e non conseguenz­a dei risultati in campo. Per il resto il derby non presenta altre stranezze (vittoria nerazzurra per 2 a 1) se non nei marcatori: il Fenomeno Ronaldo segnò per il Milan, Cruz pareggiò i conti e il solito ex Ibra decise l’incontro in favore dell’Inter. Un’altra ragione per accelerare il ritorno in campo: Zlatan ha da farsi perdonare. Il terzo derby per distanza tra le avversarie è della prima parte della stagione successiva: stesso anno (2007), stesso risultato (2 a 1 Inter). Sotto Natale, il 23 dicembre, festeggia la parte nerazzurra della città, già a +22: Pirlo aveva illuso la metà rossonera, Cruz e Cambiasso ribaltano il risultato. Ma il Milan era reduce da un’altra vittoria: dal 7 al 16 dicembre si era impegnato a sollevare la Coppa del Mondo per club, motivo per cui nel calcolare il distacco in classifica va tenuto conto delle tre partite che i rossoneri dovevano recuperare.

Gli altri precedenti riportano più indietro nel tempo, così indietro che occorre la proporzion­e con l’epoca dei tre punti a vittoria: si parla di anni in cui un successo ne valeva 2. Nel 1989 Inter a +21 e derby del 30 aprile che finisce senza gol. Il 2 aprile 1967 il +18 nerazzurro si ritrova nel risultato del derby: Inter-Milan 4-0. Chiude il +16 interista del derby del 7 marzo 1982: la sconfitta del Milan (2-1) è un ulteriore dispiacere in una stagione che si concluderà con la retrocessi­one in B. Il primo derby del 2020 racconterà un’altra storia.

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Distacchi e gol
1) Il gol di Cappellini in Inter-Milan 4-0 del 1967.
2) Aldo Serena e Mauro Tassotti avversari nel derby del 30 aprile 1989 concluso 0-0
3) Zlatan Ibrahimovi­c nel marzo 2007 era il centravant­i dell’Inter: un suo gol decise il derby
4) Kakà segna a Julio Cesar: 4 maggio 2008 Milan-Inter 2-1
NEWPRESS 4 Distacchi e gol 1) Il gol di Cappellini in Inter-Milan 4-0 del 1967. 2) Aldo Serena e Mauro Tassotti avversari nel derby del 30 aprile 1989 concluso 0-0 3) Zlatan Ibrahimovi­c nel marzo 2007 era il centravant­i dell’Inter: un suo gol decise il derby 4) Kakà segna a Julio Cesar: 4 maggio 2008 Milan-Inter 2-1
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