La Gazzetta dello Sport

Immobile, il centravant­i più verticale che ci sia

La Lazio sembra fatta per la sua velocità verso la porta rivale. Più difficile inserirsi in altri sistemi

- Di Fabio Licari

«Hombre vertical» e centravant­i verticale. Nessuno è più verticale di Ciro Immobile. Nato per Simone Inzaghi. Nato per un gioco pragmatico, rapido, poco “dialogato”, essenziale, con un obiettivo ben preciso: andare dritto verso l’area avversaria partendo a gran velocità da qualsiasi posizione, “aggredendo gli spazi” (come si dice in terribile coverciane­se), puntando la porta. In realtà è probabile che sia stato il tecnico ad adeguarsi ai giocatori, modellando una Lazio compatta, corta, chiusa a cinque e pronta a partire con esplosivit­à. La corsa di Lazzari e Lulic sugli esterni, i filtranti di Luis Alberto, le sponde di Caicedo, le percussion­i di Milinkovic: tutto studiato per mettere Immobile nella condizione migliore. Una gioia e una maledizion­e.

Gioia

Gioia perché, quando Immobile trova il “suo” sistema, diventa implacabil­e, spietato, unico. È successo nel Torino di Ventura con un 4-2-4 fatto di tocchi verticali e veloci. Sta succedendo nella Lazio con la quale ha segnato 92 gol in 126 gare di campionato (e solo il momento difficile della scorsa stagione, quando s’è fermato a 15 centri, ha abbassato la media).

Maledizion­e

Non è successo però con il gioco più evoluto di Klopp nel Borussia Dortmund dei tre trequartis­ti (Mkhitaryan, Reus, Aubameyang) che gli riducevano le praterie. Non è successo nel Siviglia di Emery con tre play (Nzonzi, Krychowiak e Banega). Immobile ha bisogno di 4050 metri per lanciare la sua generosità oltre l’ostacolo.

Nazionale

Il 3-5-2 è il sistema perfetto: esterni larghi, mezzali che si alternano nell’incursione, una seconda punta a fargli da sponda. In questo, Caicedo sembra quasi più utile di Correa. Immobile s’è trovato bene nel 3-5-2 di

Conte in Nazionale: faceva coppia con Zaza che gli girava alle spalle, da seconda punta, scatenando­ne la corsa e lasciandog­li anche i compiti di pressing alto, sebbene alla lunga il c.t. abbia preferito la coppia Pellè-Eder. Abbastanza bene anche con Ventura. Fatica invece nel sistema molto tecnico di Mancini che prevede possesso, tocchi brevi e improvvise imbucate. Gli attaccanti del 4-3-3 devono dialogare nello stretto, anche in area, e in questo Belotti è più efficace. Però Mancini non rinuncia al suo potenziale di gol, anzi ha fatto capire che i due sono titolari e si deciderà di partita in partita. E chissà che un giorno non si ritrovino assieme.

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GETTY Bomber Ciro Immobile, 30 anni il 20 febbraio, 25 gol in questa Serie A
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