La Gazzetta dello Sport

Riecco Saponara

A Lecce per la riscoperta dell’arte del trequartis­ta

- Di Francesco Pietrella

Al Genoa era sparito dai radar, ma alla prima in gialloross­o ha subito servito un assist e dato segnali ai fantallena­tori

Una colazione per innamorars­i: «Pasticciot­ti for life». E 90 minuti per far innamorare Lecce di lui. Dolce tipico, foto su Instagram e assist all’esordio per Deiola, dopo 91 giorni di buio. Non giocava dal 3 novembre 2019, Genoa-Udinese 1-3, domenica è rientrato alla grande come lui sa fare. Saponara è così, arriva in un posto ed è subito casa. Battezza uno stadio e son subito applausi. Come con l’Empoli di Sarri, il miglior Ricky di sempre. Un grazie alla trequarti e l’altro al suo lavoro mentale: «La sera, prima di dormire, visualizza­vo ciò che avrei voluto fare in campo». Sei mesi al top nel 2015 con 7 reti e 2 assist, gioia e sorrisi dopo l’asta di riparazion­e. Silenzio, preso.

L’oasi di Empoli

Empoli è stata il suo rifugio, Valdifiori uno dei suoi migliori amici: quando arrivò al Castellani lo ospitò da lui, ma il giorno in cui Ricky si beccò la varicella se ne andò dai genitori, lasciandog­li le chiavi. «Resta, così guarisci bene». Amicizia e talento, quel guizzo da trequartis­ta che c’è sempre stato, notato dagli osservator­i con un po’ di fortuna, e per una gomma forata all’improvviso. Saponara aveva 16 anni, doveva partecipar­e a un provino, ma al suo scopritore scoppiò una gomma in autostrada e lo aiutò un amico: «Se non fosse stato per lui non avrei fatto il calciatore». Magari avrebbe optato per il basket: «Dagli 8 ai 12 anni facevo tre allenament­i a calcio e due sul parquet, poi ho dovuto scegliere». E scelse bene. Quando si accende è una scarica di bonus, gol, applausi, wow. Come il gol di tacco contro la Lazio all’ultimo minuto, in maglia Samp: «L’emozione più grande mai provata ». Come i 3 gol al Milan in carriera, inseguendo il suo lampo preferito: «La mia rete ideale sono io che parto da centrocamp­o e scarto tutti». Magari potrebbe farlo a Lecce, cambiare maglia a gennaio porta bene: prima di trasferirs­i a Empoli, nel 2015, aveva giocato soltanto una gara contro il Milan. Quest’anno, a Genova, solo 4 partite e tante tribune. Chissà come finirà.

Fiducia e bonus

A Saponara serve l’ambiente giusto: «È un fuoriclass­e destinato a palcosceni­ci importanti», diceva Maurizio Sarri. Oggi tocca a Liverani rigenerarl­o: «Gli serve solo fiducia». O un modulo ad hoc costruito su di lui, il 4-3-1-2, alla prima uscita ha subito incantato. Vuole tornare quello di Empoli, 14 reti in 68 partite in Serie A, consacrars­i dopo anni negativi. Al Milan come impotente. In chiaroscur­o tra Samp e Fiorentina, dove resta scioccato dalla morte di Astori. Il suo ricordo resta un colpo al cuore: «Mio capitano, esci da quella maledetta stanza. Ti aspettiamo». Da quel giorno gioca anche per lui, adesso è pronto per un altro lampo. Lecce non aspetta altro.

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Il trequartis­ta Riccardo Saponara, 28 anni, è arrivato al Lecce dal Genoa nell’ultimo mercato di riparazion­e
ANSA Redivivo Il trequartis­ta Riccardo Saponara, 28 anni, è arrivato al Lecce dal Genoa nell’ultimo mercato di riparazion­e

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