Ma in caso di promozione Lotito dovrà vendere il club
Già ora un regime di “concessione” La norma delle Noif stabilisce in 30 giorni il tempo per la cessione
Deve vendere. Almeno sulla carta, anzi sulle carte visto che parliamo di Noif (Norme organizzative interne federali), in caso di promozione di serie A, la Salernitana targata Lotito-Mezzaroma dovrà essere ceduta. L’attuale assetto proprietario vede il pacchetto azionario diviso fra due società, la Omnia Service che fa riferimento a Enrico Lotito, figlio del proprietario della Lazio, e la Morgenstern di cui è amministratore Marco Mezzaroma, cognato del presidente biancoceleste. Nel comma 1 dell’articolo 16 bis, si scrive che «non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale». Quindi si è già in un regime di deroga o «concessione», fornita proprio per incoraggiare la ripartenza di alcune, grandi piazze calcistiche. Salerno, appunto. O Bari, con l’avvento dei De Laurentiis.
Quarto grado
Qualche settimana fa, si era diffusa la voce di un intervento normativo che lasciasse aperta una finestra. Ma la notizia non ha trovato fondamento. Gli spazi «politici», nonostante il peso di Lotito sia di nuovo crescente (uscito rafforzato dall’elezione di Paolo Dal Pino in Lega A), non possono determinare un cambio in corsa delle norme. Fra l’altro le Noif fissano un limite per «parenti o affini entro il quarto grado riconducibili, anche indirettamente, alla maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali».
30 giorni
Ma i tempi? Nelle «disposizioni transitorie», la Figc assegna ai soggetti interessati «un termine perentorio non superiore a 30 giorni, entro il quale dovrà darsi luogo alla cessazione della situazione di controllo». Anche per ridurre al minimo eventuali abusi di posizione dominante sul mercato. Parole che sembrano chiudere a ogni possibile deroga. O «concessione» che sia.
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