Marquez gioca il 9 con la Honda «Avere mio fratello è speciale»
Svelata la RC213V su cui Marc può eguagliare i titoli iridati di Rossi «Con la spalla sono al 70%. Lorenzo? Sarà molto veloce in Yamaha»
Il campione e l’esordiente. Senior e junior. O più semplicemente i fratelli Marquez, affiancati sul palcoscenico di Giacarta. Marc e Alex, dieci Mondiali in due, con la bilancia decisamente sbilanciata in favore del primo, 8 titoli tra 125 (1), Moto2 (1) e MotoGP (6). Mentre a Sepang si consumava l’ultimo atto della tre giorni di shakedown delle moto nuove, in Indonesia la Honda ha lanciato la campagna 2020, quella che nei piani di Tokyo dovrà portare Marc a eguagliare Valentino Rossi a quota 9 Mondiali, mentre Alex sarà chiamato a imparare il più velocemente possibile, con l’obiettivo minimo — non troppo complicato sulla carta — di laurearsi rookie dell’anno contro il duo della Ktm formato da Brad Binder e Iker Lecuona.
Era la prima volta che Alex si mostrava indossando i colori ufficiali del team Hrc, sorridente e apparentemente non troppo emozionato in uno dei giorni più importanti di una ancor giovane carriera. «Mai ti immagini nella vita questo momento, essere con la tuta ufficiale è un sogno che si realizza» ha dichiarato Marquez junior a gpone.com. Conscio, per il cognome che porta, che avrà tantissimi occhi puntati addosso in una stagione nella quale dovrà imparare il più velocemente possibile, cercando di evitare errori.
Prove di stile
«Il mio nemico sarà l’inesperienza» ammette Alex. Che prima di volare in Indonesia, ha approfittato di due dei tre giorni aperti anche agli esordienti per iniziare a prendere le misure alla nuova RC213V. «A Sepang ho curato soprattutto lo stile di guida, cercando di essere competitivo con la gomma nuova. Forse quando vai a cercare il limite c’è qualche problema, ma è lì che dobbiamo concentrarci».
Spalla non al meglio
Se ad Alex in Honda nessuno chiede la luna, le aspettative sono decisamente diverse per Marc. Che esaurita l’emozione di dividere i flash con il fratello («Se dicessi che non è stato speciale mentirei. Ma quando saremo in gara avrò davanti semplicemente il campione della Moto2. Abbiamo obiettivi diversi ma non gli farò sconti»), è concentrato soprattutto sul pieno recupero della spalla destra operata a fine Mondiale. «L’operazione sembrava essere più semplice di un anno fa, invece il recupero è stato più complicato. Ho lavorato molto duramente, ma sono solo al 60-70%. Dovrò trovare un compromesso, riuscendo a tenere un buon ritmo perché di sicuro non potrò fare molti giri».
Jorge sarà veloce
Un Marquez concentrato su se stesso («Voglio arrivare in piena forma in Qatar»), ma che guarda con interesse anche al giardino del vicino, ovvero la Yamaha che si è già mossa in ottica 2021 bloccando Maverick Viñales e Fabio Quartararo. «Hanno avuto abbastanza fretta. Penso che se un pilota firma così presto è perché sa che la moto è competitiva». Accenna a Valentino Rossi («Hanno fatto un progetto per il futuro. Sicuramente ne avranno parlato con Valentino, perché Yamaha è sempre stata rispettosa nei suoi confronti ed è logico che lo sia») e parla di Jorge Lorenzo, ritiratosi dal... ritiro. «Sarà interessante vederlo. Credo che con la Yamaha andrà molto veloce».
Una moto per me
Il maiorchino ieri ha completato 46 giri con la M1 2019 e tornerà in pista il 9, ultimo giorno di test. Ma le poche parole rilasciate alla Dorna raccontano bene il suo stato: «Non vedevo l’ora. Ero impaziente di vedere, capire se la moto fosse cambiata molto in tre anni. Ma le caratteristiche sono sempre le stesse. Ha molti punti forti, alcuni deboli che abbiamo già analizzato per provare a risolverli. Continua a essere docile, con un motore leggero per il pilota. Non è molto fisica, è ideale per le mie caratteristiche di guida».
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