Tempi più lunghi E per Iannone niente Sepang
L’accusa studierà ancora le carte della difesa: Andrea resta sospeso, addio test
Andrea Iannone resta a terra, per definire il suo caso doping serve più tempo. Niente check-in per la Malesia, nella remota speranza di vederlo in pista già nei test MotoGP di dopodomani a Sepang: il pilota dell’Aprilia, sospeso dal 17 dicembre per la positività al Drostanolone, uno steroide anabolizzante vietato, e presentatosi a Mies davanti alla Corte Disciplinare Internazionale della Fim, per conoscere il suo destino deve ancora attendere.
Almeno un paio di settimane.
Il capello
Nell’udienza davanti alla CDI, iniziata alle 13 e durata 4 ore, la difesa di Iannone — rappresentata dal suo legale, Antonio De Rensis, e dal consulente, il dottor Alberto Salomone — ha presentato anche l’esame del capello del pilota, eseguita presso il Centro Regionale Antidoping Bertinaria di Torino. Questo test, una sorta di tracciato storico della persona, risulterebbe completamente negativo, a suffragare l’assenza di un precedente ciclo di anabolizzanti e a sostenere la tesi, da sempre cavalcata dalla difesa, della contaminazione alimentare. Il dottor Salomone si è pure avvalso del parere dei professori Cocci e Lotti del Dipartimento Universitario di Firenze che hanno attestato valori di testosterone di Iannone molto bassi, incompatibili con un’esposizione prolungata agli steroidi.
Moto e moda
Il rappresentante della Fim ha chiesto altri 12 giorni di tempo per esaminare le prove difensive, già depositate il 31 gennaio, e la Corte ne ha accordati però solo 5. Cui ne seguiranno altrettanti per la replica della difesa. Ergo, prima del 18 febbraio circa questa appendice non sarà chiusa e da lì partiranno i 45 giorni per la sentenza. Dilazione che — con i test malesi in corso e il primo GP l’8 marzo — lasciano Casa e pilota tra “color che son sospesi”. «Siamo rimasti sorpresi - ha detto De Rensis - perché il rappresentante della Fim in udienza ha detto che è certo che Iannone non si sia dopato per migliorare le sue prestazioni sportive, ma per moda o body building, mostrando pure una foto del pilota che fa pubblicità di intimo. Poi ha pure affermato che non poteva aver mangiato carne cinese perché si trovava in Malesia».
Rivola
L’Aprilia però frigge e il suo a.d. Corse, Massimo Rivola, lo spiega: «Ci stiamo rimettendo perché non possiamo usare il nostro pilota per testare la nuova moto, che pare nata bene. Confido in una tempistica veloce e vorrei solo che i dati e le prove, che sono negative, prodotti dalla difesa venissero analizzati in modo scientifico».