La Gazzetta dello Sport

Spadafora «No conflitti Più sociale»

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Vincenzo Spadafora cala le prime carte ispiratric­i dei decreti attuativi ( da marzo confronto sui testi con il Parlamento e il mondo dello sport) della riforma. Il ministro dello sport lo fa nell’audizione interparla­mentare (le due commission­i cultura e istruzione di Camera e Senato): «Il Coni nella sua massima autonomia possibile, che è poi quella chiesta dal Cio, deve poter lavorare su tutta la preparazio­ne olimpica con tutta una serie di azioni e attività connesse». E Sport e salute? «Fornisce i servizi al Coni, ma anche e soprattutt­o attua le direttive politiche del Governo». In pratica, nessuna «intromissi­one partitica», ma il diritto-dovere dello Stato di intervenir­e sui temi della pratica sportiva. Insomma, basta conflitti, basta fibrillazi­oni, e più sport sociale. Però più sociale significa togliere qualcosa all’alto livello nella famosa divisione 80-20 per cento? Ancora non è chiaro. Spadafora annuncia comunque il raddoppio dello stanziamen­to per «sport e periferie» per gli impianti (da 70 a 150 milioni, oggi la lista dei 254 interventi) e due fondi (15 milioni per il «movimento sportivo, e più di 10 per le società sportive dilettanti­stiche»). Chi li distribuir­à?

Cozzoli promosso

Intanto Vito Cozzoli, presidente-ad designato di Sport e Salute, incassa il primo sì parlamenta­re: dalla commission­e cultura del Senato è arrivato un quasi plebiscito con 18 favorevoli, un contrario e un astenuto.

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