CHIELLINI PER MARZO
Il capitano Juve torna ad allenarsi in gruppo e punta la supersfida
Una pioggia di multe per la Fiorentina Commisso, per ora niente ammenda
La sequenza del Dna di Giorgio Chiellini parla chiaro. Zero, uno, zero, uno, zero, zero, zero, zero, zero, zero. Non sono i codici delle proteine, ma i gol subiti dalla Juve con lui in campo in dieci partite tra agosto e dicembre 2018, quando la scorsa stagione - poche storie - si è decisa. Il resto, dalla vittoria a Napoli di inizio marzo, è stata tutta discesa, gioie e pianti Champions, preparazione dell’estate. Morale: Chiellini nella corsa a tappe verso l’ottavo scudetto è stato il miglior giocatore della Juventus assieme a Cristiano Ronaldo.
Il ritorno
La nuova Juve di Sarri, appena scesa sotto la media di un gol subito a partita, darebbe tutto per tornare a quella serie di sei partite senza gol presi. Per questo, la notizia del giorno ieri non è stato il piccolo infortunio di Bernardeschi, non le multe in coda alle polemiche con la Fiorentina. La notizia del giorno è il ritorno in allenamento del capitano.
Il lavoro da solo
Chiellini nelle ultime settimane si è allenato da solo, pensando a quella prima giornata, l’unica giocata: Parma-Juve 0-1, gol suo. A inizio settembre si era operato a Innsbruck, nella clinica del professor Christian Fink: ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. «I tempi di recupero previsti sono di circa 6 mesi», diceva il comunicato ufficiale. Inizio settembre, inizio marzo: ecco i sei mesi. Più o meno, ci siamo. Chiello ha lavorato da solo, a parte, guardando la squadra da lontano, accompagnandola
Il centrale lavora in parte in gruppo Manca da agosto, vuole rientrare per Champions e gara scudetto. Mancini e l’Italia lo aspettano...
come un capitano non giocatore. Un modo per far sentire la sua presenza, la sua leadership. Forse - questo lo vedremo tra qualche anno - una prova generale per un futuro da dirigente. Giorgio prima di Natale ha avuto un piccolo problema muscolare, per il resto ha lavorato e ascoltato il corpo. Nelle ultime settimane ha ripreso col pallone e lunedì è tornato in lista Champions. Un primo segnale. Ieri invece, nel primo allenamento con la squadra, ha partecipato agli esercizi di possesso palla e non solo. Non ha lavorato al 100% con i compagni ma insomma, con quella casacca rosa fluo dev’essersi sentito di nuovo uno del gruppo. «In campo con i miei compagni, sensazione bellissima», ha scritto sui social.
La voce della Juve
Il ritorno dev’essere stato soprattutto una questione di am
biente, di atmosfera. Chiellini, prima che un difensore titolare, è la voce della Juve. In campo urla, guida, comanda. In allenamento si sente. Non per caso, è riuscito a essere leader vocale anche nei mesi dell’assenza. A dicembre, al Gran Galà del calcio, ha fatto una delle interviste dell’anno, come se avesse voluto sfogare mesi di silenzio: «Negli scorsi anni con Allegri avevamo concetti totalmente differenti. Ci stiamo abituando alle nuove idee di Sarri. Negli anni passati godevamo a vincere 1-0, quest’anno vogliamo aggiungere anche il bel gioco». Sarri probabilmente ha bisogno di lui proprio per questo, per innestare in questa Juve forte ma ancora incompiuta quel rifiuto di prendere gol che ha costruito i successi degli anni scorsi.
Primo marzo
Resta da capire quando Chiellini sarà in grado di contribuire. In questa stagione, senza di lui, i gol subiti solo saliti da 0,6 (la media di Giorgio 2018-19) a 0,96. A marzo 2019 è stato in campo nel 3-0 all’Atletico Madrid, l’ultima gara importante, poi ha saltato le due partite con l’Ajax per il solito problema al polpaccio sinistro. De Ligt, l’avversario di quei giorni, proprio in queste settimane sta imparando a maneggiare la Juve e il vocabolario italiano: parla e gioca sempre meglio. Tornerà in panchina proprio ora? Forse sì, di sicuro serve ancora tempo. Chiellini ha messo nel mirino da tempo l’andata degli ottavi di Champions, a Lione il 26 febbraio, e soprattutto Juve-Inter del primo marzo. Non sarà facile, ma una speranza c’è. Ha dato un appuntamento a tutti per quel giorno: a Sarri, Conte, Lukaku, Bonucci, il destino, lo scudetto, anche a Mancini che gli ha tenuto da parte un posto per l’Europeo. Se avrà una possibilità, arriverà puntuale.
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