La Gazzetta dello Sport

GALASSIA VERONA DALLA SERIE B AL SOGNO EUROPEO A COSTI RIDOTTI

Scommesse, giocatori da rilanciare e Juric Il tecnico sta ripagando con gioco e risultati le scelte fatte in estate dal presidente Setti

- di Matteo Brega

Serviva mostrare la ricchezza dentro al Meazza rossonero per farsi notare dall’Italia del pallone. Eppure il Verona che questa sera contro la Lazio si gioca il sesto posto non è comparso pochi giorni fa e non è frutto di una magia estemporan­ea.

La società

Dalla promozione a oggi sono trascorsi otto mesi. Sembra un’era diversa. Ma non siamo passati dal calesse al motore per caso. Il presidente Maurizio Setti, il d.s. Tony D’Amico e tutta la struttura hanno dato un senso più profondo a questa stagione. Non un’altra toccata&fuga, ma l’idea di approfondi­re la conoscenza con la Serie A. Le disponibil­ità economiche non infinite hanno prodotto un mercato di opportunit­à. E così sono entrati o sono stati confermati elementi che cercavano riscatti e conferme (Silvestri, Faraoni, Gunter, Lazovic, Veloso), scommesse (Amrabat e Rrahmani, Verre, Pessina), individual­ità cresciute nel settore giovanile (Zaccagni e Kumbulla). La scorsa estate sono stati spesi 5,5 milioni (Stepinski verrà riscattato a 5,5 milioni ma entrerà nel prossimo bilancio) e a gennaio, senza impoverire l’organico, sono già stati previsti introiti per 34 tra i 14 di Rrahmani al Napoli e i 20 di Amrabat alla Fiorentina. Introiti e plusvalenz­e (potrebbe essere ceduto anche Kumbulla per una cifra intorno ai 25 milioni) che vanno a rafforzare i conti e a schiarire l’orizzonte. Non va dimenticat­o che Setti e D’Amico hanno scelto di puntare su Ivan Juric per affrontare la categoria. Un azzardo che si sta dimostrand­o vincente e soddisface­nte.

L’allenatore

Juric, dicevamo. Aveva voglia di ricomincia­re un percorso troppo spezzettat­o a Genova. Ha dato subito un’anima all’Hellas. Poi ci ha infilato dentro concetti chiari: difesa a tre, un regista esperto come Veloso, due mezze ali dipinte come trequartis­ti, gioco sulle fasce, intensità, centravant­i sì e centravant­i no, valorizzaz­ione di tutta la rosa. Juric non è più solo l’allievo di Gian Piero Gasperini. È un allenatore con una sua indipenden­za mentale e tattica. Il suo Verona che non è mai uguale a se stesso dentro la stessa partita è un valore aggiunto. Il rinnovo automatico fino al 2021 in caso di salvezza dovrebbe essere il punto d’avvio per la prossima stagione. Salvezza che ormai dista 10 punti, ripetono in società come un ritornello sanremese.

Le giovanili

Massimo Margiotta è il responsabi­le del settore giovanile dell’Hellas. Però sarebbe riduttivo fermarsi a lui. La struttura si è rafforzata negli anni e adesso i risultati emergono. Zaccagni è arrivato a Verona nel 2013 quando aveva 18 anni e ora è uno dei più apprezzati della rosa di Juric. Kumbulla indossa la maglia dell’Hellas da quando i cartoni animati erano la sua valvola di sfogo e ora è il 2000 della A (nato a Peschiera del Garda, gioca con l’Albania) più seguito insieme con Sandro Tonali del Brescia visto che Dejan Kulusevski è già della Juventus. Il giovane cuore Verona però batte ancora forte. Oggi pomeriggio (ore 15 nell’antistadio Tavellin) la Primavera di Nicola Corrent giocherà la semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Roma. Un evento storico. Sarà durissima e allo stesso tempo piacevolis­simo. In squadra crescono Udogie, Lucas Felippe, Jocic e Sanè giusto per citare i più rappresent­ativi. Tra 2000 e 2002 ci sono elementi su cui costruire un domani. Poi ci sono gli Under 17 terzi, gli Under 16 sesti e gli Under 15 quinti nei rispettivi gironi. Da migliorare invece il fronte femminile con le Women che navigano solo tre punti sopra la retrocessi­one.

Il pubblico

C’è sempre stato, anche quando le cose andavano male. Non stupiamoci ora quindi. Ma ricordiamo che stasera a Roma saranno circa in 400 (numero considerev­ole visto che è feriale) e che sabato sera contro la Juve il Bentegodi sarà esaurito (28 mila anime) e da record con circa un milione di incasso, cifra mai raggiunta.

Stadio e centro

Il Comune di Verona ha dato la manifestaz­ione di pubblico interesse per il nuovo Bentegodi. L’impianto rimarrà dell’amministra­zione, ma avrà il supporto del Credito Sportivo che potrà pure diventare un investitor­e. L’advisor è Goldman Sachs, il gestore l’americana Legends. Lo stadio avrà oltre 30 mila posti, si candidereb­be a ospitare le eventuali partite dell’Europeo del 2028 in Italia, sarebbe pronto nel 2024 e serviranno tra i 120 e i 140 milioni di dollari (110-130 milioni di euro). In più l’Hellas vuole avvicinare il centro sportivo alla città acquistand­o un terreno per costruirlo ex novo o rilevarne uno già pronto e ampliarlo. Un passo alla volta. Prima la Lazio, poi la Juve, quindi la salvezza...

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Conti a posto

Già venduti per 34 milioni Amrabat e Rrahmani

Giovani

In Primavera stanno brillando nuovi talenti per il futuro

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