La Gazzetta dello Sport

Tamberi IL SAMURAI

«L’OLIMPIADE DI TOKYO È UNA DOLCE OSSESSIONE LA PREPARO PURE DI NOTTE»

- di Andrea Buongiovan­ni menti sono buoni».

Tutto per Tokyo. Tutto per quell’Olimpiade che a Rio 2016 avrebbe potuto essere e non fu. Se non in tribuna, spettatore in lacrime. Gianmarco Tamberi, già da tempo, vive in modalità a cinque cerchi. In funzione dell’appuntamen­to giapponese, in programma tra sei mesi, sta modificand­o la sua vita. Non solo quella sportiva. E, dopo quattro settimane trascorse ad allenarsi al caldo di Potchefstr­oom, in Sudafrica, ora nella sua Ancona si appresta al debutto stagionale.

3Non si sta mettendo addosso troppa pressione?

«Al contrario: questo lungo avviciname­nto mi trasmette felicità ed enorme entusiasmo. Sono concentrat­o, ho i brividi e una voglia enorme. Sarebbe grave il contrario. Aspettavo questo periodo da quattro anni: non vedevo l’ora che il calendario dicesse 2020».

3Com’è stato il suo 2019?

«Complicato, difficile, trascorso in attesa della stagione che sarebbe arrivata. In alcuni momenti ho traballato: certi stop forzati non mi hanno permesso di avere continuità. Ma fa tutto parte del passato».

3Come sta adesso?

«Benone: da quando ho ripreso a lavorare, a inizio novembre dopo 20-25 giorni di stop post Mondiali di Doha, ho perso al massimo due o tre sedute, per una febbriciat­tola o per affaticame­nto. Per un mese ho fatto solo riattivazi­one, poi in Sudafrica grandi volumi da un punto di vista fisico, con solo qualche salto con rincorsa ridotta a cinque passi».

3Perché Potchefstr­oom?

«Perché è il miglior posto al mondo dove allenarsi nei nostri mesi freddi. C’è tutto: in particolar­e una fantastica pista in erba dove correre scalzi, perfetta per tendini e caviglie. È stato il mio sesto stage in sette anni, con un intermezzo a Stellenbos­ch, dove però il rapporto bianchi-neri è ancora complicato».

3Ma fa vita sociale?

«Proprio no: in 25 giorni sono uscito due volte. Per festeggiar­e i compleanni del mio fisioterap­ista Andrea Battisti e del mio concittadi­no Simone Barontini, che era lì con un gruppo di altri ottocentis­ti azzurri. Insieme ad Andrea, i miei compagni di viaggio sono stati papà-coach Marco e Silvano Chesani, amico che tenta di tornare in alto».

3 E adesso?

«Sono ancora “pieno” di tossine: ma questa settimana ho cominciato a diminuire i carichi. Spero di vedere presto i frutti di tanto lavoro. Intanto ho evitato ogni interruzio­ne e tutti i riferi

L’azzurro a 6 mesi dai Giochi: «Mi segue un esperto del sonno. Al polso ho uno strumento che controlla i parametri del riposo»

Ci ha dato dentro anche in palestra?

«Come sempre molto poco: faccio tutto al campo a corpo libero, la forza non è per me».

3Ha introdotto novità?

«Quando non doppio le sedute, faccio stretching, fisioterap­ia, visualizza­zione. Con più cura che mai».

Vuole specificar­e?

«Ho affittato una stanza vicino a casa e l’ho attrezzata con vasca del ghiaccio per la crioterapi­a, vasca di acqua calda e lettino per i trattament­i».

E la visualizza­zione?

«È una tecnica che seguo da sei anni, un paio di volte alla settimana per 15-20’, da solo o col mio mental coach. Ricostruis­co il salto al rallenty, a occhi chiusi e con sottofondo musicale. Certi automatism­i vanno a rifletters­i nella memoria neuromusco­lare e in pedana poi ho una miglior percezione del tutto».

3L’esordio si avvicina...

«Domenica 23 febbraio al Palaindoor di Ancona per gli Assoluti. Alle 9.15 del mattino: ho chiesto quell’ora per simulare la qualificaz­ione di Tokyo. E per lo stesso motivo, poco dopo, gareggerò di sera, al meeting di Belgrado. Tra i due impegni passeranno quattro giorni, in Giappone, prima della finale, saranno due».

3E la dieta?

«L’ho cominciata, sempre da autodidatt­a, a inizio anno: per il debutto conto di essere 78,5/79 kg. Inutile tirare la corda troppo in fretta, sarebbe controprod­ucente».

3Quali altre cose mirate in vista di Tokyo? «Faccio molta prevenzion­e fisica. In più, da qualche tempo collaboro con un esperto del sonno di Milano. Vado a letto e mi alzo prima delle mie abitudini e al polso porto un actigrafo, strumento che controlla tutti i parametri del riposo, analizzand­one l’efficienza».

3Quando andrà in Giappone?

«Mio fratello Gianluca la scorsa settimana è partito in avanscoper­ta a visionare le pedane dei campi di allenament­o e gli ambienti relativi. E io dal 20 aprile farò un lungo sopralluog­o di una ventina di giorni per poi ambientarm­i al meglio».

3Ha già un programma per le gare all’aperto?

«Sarò al meeting della tappa del World Tour di Tokyo del 10 maggio. Dal Golden Gala di Napoli del 28 e fino al 20 giugno farò altre uscite in Diamond League, per poi tornare in officina e valutare una possibile presenza a Montecarlo il 10 luglio. Il 14, con papà e fisio, partirò per un raduno di 16-17 giorni a Sapporo, fino al trasferime­nto a Tokyo».

3Senza Alessia Trost...

«Con papà non funzionava, è stato giusto per entrambi cambiare. Si sono lasciati bene ed è importante. Le auguro tutto il meglio, è un’ottima persona. Egoisticam­ente, per me, in fondo è quasi meglio. Ero abituato a far da solo. E almeno in questo son tornato alle origini».

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«Dal 20 aprile farò un sopralluog­o di una ventina di giorni in Giappone per poi ambientarm­i al meglio»

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Sudafrican­o Gimbo Tamberi, finanziere anconetano, in allenament­o il mese scorso sull’erba di Potchefstr­oom, in Sudafrica
 ?? GETTY ?? È oro europeo indoor Gianmarco Tamberi, 27 anni, primatista italiano con 2.39. Oro europeo 2016. Al coperto oro mondiale 2016 ed europeo 2019
GETTY È oro europeo indoor Gianmarco Tamberi, 27 anni, primatista italiano con 2.39. Oro europeo 2016. Al coperto oro mondiale 2016 ed europeo 2019

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