Rossi «Senza risultati è inutile continuare»
«Sbagliato far firmare i piloti prima della stagione Capirò che cosa fare in futuro nella pausa estiva»
Consapevole dei propri limiti, ma non rassegnato. Non felicissimo di non essere più, per la prima volta in carriera, la scelta prioritaria, ma orgoglioso nel ribadire: «Sono ancora padrone del mio destino e futuro». Onesto nell’affermare che «sono sempre i risultati a fare la differenza», comunque riconoscente verso la Yamaha: «Non mi ha mancato di rispetto e mi garantisce una moto ufficiale». Valentino Rossi, una volta di più, esce bene da una situazione difficile, mostrando carattere, lucidità, capacità di analisi: sa come funziona questo mondo e ne accetta le regole. «Credo non sia giusto firmare coi piloti prima che inizi la stagione, ma ora la MotoGP è così. Quando mi è stato chiesto cosa volessi fare, ho capito subito che la mia decisione avrebbe avuto conseguenze. E così è stato, perché, se continuerò a correre, la conseguenza della mia attesa è che non lo farò più nel team ufficiale».
Ma lei ha ancora voglia di continuare a correre?
«Quella è la priorità, l’obiettivo è rimanere in MotoGP anche nel 2021. Ma tutto dipende dai risultati: sono l’aspetto più importante per andare avanti, soprattutto alla mia età».
Yamaha non poteva aspettare qualche mese?
«No e mi hanno chiesto subito se avessi voluto continuare».
E se lei avesse risposto “sì”?
«Non lo so, chiedete a Yamaha. Ma non avrebbe avuto senso, soprattutto per me: voglio continuare, ma solo se competitivo. Andare avanti come nel 2019 non avrebbe senso. Sicuramente Viñales e Quartararo non sarebbero rimasti in Yamaha in un team satellite, mentre per me non cambia più di tanto».
Hanno mancato di rispetto?
«No, non è così. È stata una mossa logica, i risultati hanno fatto la differenza. Yamaha doveva prendere una decisione alla svelta, mentre io voglio aspettare le prime gare, capire quanto sarò competitivo».
Quando deciderà?
«A questo punto non ho fretta: credo durante la pausa estiva. Ho la fortuna di essere ancora padrone del mio destino: se sarò veloce, avrò sempre una M1 ufficiale. Non sarà una scelta di un giorno, ma meditata».
Ma fuori dal team ufficiale.
«Però non cambierebbe niente. Petronas ha dimostrato di essere un gran team: non ci sarebbe troppa differenza. So che materiale abbiamo noi e loro; la recente storia di Yamaha dice che si può essere velocissimi anche nel team esterno».
Perché non un team VR46?
«Sarebbe bellissimo, ma non abbiamo i soldi per farlo. Molto meglio la soluzione Petronas».
Magari si potrebbe riformare la coppia Rossi-Lorenzo.
«Lorenzo è perfetto per la Yamaha: è stata una decisione intelligente, ho spinto parecchio perché venisse presa. Sapevo che gli sarebbe bastato un giorno per tornare competitivo: per noi è molto importante avere un test team con un pilota veloce. Per quanto riguarda la Petronas, sarebbe bello riformare la coppia dopo tanto tempo, ma credo chi si meriti di più quel posto sia Morbidelli, perché è giovane e veloce».
L’ha sorpreso il comportamento della Yamaha?
«No. Già dopo la Thailandia, si era capito qualcosa: le prestazioni di Quartararo hanno cambiato la situazione».
Sente lo stress?
«I GP sono uno stress per tutti i piloti e se ti chiami Valentino Rossi ancora di più: ho rotture infinite da giovedì mattina a domenica sera. L’unica cosa che mi dà gusto è andare in moto... Ecco perché, se vengono meno i risultati, ha poco senso continuare: gli aspetti negativi sarebbero decisamente superiori. La MotoGP è diventata molto dura, ci si ferma solo un mese: servono motivazioni».
Detta così, fa pensare che potrebbe smettere comunque.
«Sì, anche se la MotoGP mi mancherebbe moltissimo. Ma, ripeto, l’obiettivo è continuare anche nel 2021 per un anno».