La Gazzetta dello Sport

Eriksen si scalda Imitare Lukaku per essere leader

Romelu ha segnato all’andata: Christian vuole lasciare subito una traccia in Serie A

- Di Carlo Angioni

Uno ha capito subito come si fa, l’altro sogna un finale di derby identico a quello dell’amico nerazzurro. Romelu Lukaku e Christian Eriksen sono le stelle di un’Inter che prova a vincere la quarta stracittad­ina di fila in A, come non le succede dal 1983. Due stelle che alla sfida contro Ibra ci arrivano – ovviamente – in modo diverso. Big Rom l’ha provato sulla pelle il significat­o di segnare a San Siro contro i rossoneri. Sabato 21 settembre la sua zuccata pietrifica Gigio Donnarumma e blinda la vittoria: così il belga entra di prepotenza nel cuore del tifo interista. Perché aveva già fatto gol a Lecce e Cagliari ma quella notte resta segnata nel calendario: Lukaku dedica il 2-0 in diretta all’adorata mamma Adolphine, si prende i compliment­i zuccherosi di Antonio Conte e ricambia: «Sono molto contento di essere qui all’Inter con lui. Scudetto? No, non voglio parlarne, penso solo alla partita contro la Lazio».

Peso specifico

Prima di settembre, Romelu aveva già giocato derby tra Londra, Liverpool e Manchester, con un bilancio non troppo rassicuran­te: 14 partite di Premier e Coppa di Lega, soltanto 2 vittorie (una ai rigori), e con i 3 gol ai Reds unica nota da ricordare sul curriculum. Poi il colpo di testa al Milan ha subito cambiato il copione tricolore. E oggi, dopo 20 gol stagionali (16 in Serie A, 2 in Champions e 2 in Coppa Italia), il numero 9 dell’Inter ha un peso specifico ancora più importante nel mondo nerazzurro. Leader in campo e leader fuori, che adesso ha il compito non scritto di spiegare all’uomo-scudetto Eriksen come si fa a battere i cugini rossoneri. Cinque mesi fa, nel giorno dell’andata del derby di Milano, Chris perdeva a Leicester con il suo Tottenham giocando appena 11 minuti. Ora eccolo qua, finalmente (per lui) catapultat­o in un nuovo mondo calcistico che cercava da tempo. Due sere fa non si è sottratto nemmeno al rito di iniziazion­e, cantando Wonderwall degli Oasis (amatissima dai tifosi inglesi) davanti ai compagni divertiti, sotto l’attenta regia del leader Lukaku. Romelu è sempre il trascinato­re, l’ex Spurs vuole diventarlo al più presto. L’anti-Cristiano Ronaldo sta correndo per convincere del tutto Antonio Conte a scommetter­e su di lui dopo l’assaggio con la Fiorentina e la prima da titolare a Udine. C’è ancora spazio per l’insidia Vecino accanto agli intoccabil­i Brozovic-Barella, ma Eriksen vuole essere protagonis­ta domenica sera sin dall’inizio. Per lasciare la prima traccia con la maglia nerazzurra numero 24.

I precedenti

Del derby Christian avrà parlato anche con l’amico-avversario Simon Kjaer, l’unico che – tra il serio e lo scherzo – dice di temere sulla sponda rossonera. E magari gli ha anche confidato che lunedì vorrà avere un bilancio positivo contro il Milan, iniziando così una nuova storia d’amore con l’Inter. Già, perché nei sei anni e mezzo di Premier i derby gli hanno dato più dolori che gioie. Contro il Chelsea e soprattutt­o contro l’Arsenal, rivale storica nella stracittad­ina di Londra nord, il bilancio del centrocamp­ista danese è di 9 vittorie in 30 partite. Ma a Milano l’aria è molto diversa.

TEMPO DI LETTURA 2’36”

8

i gol a Lilla

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy