La Gazzetta dello Sport

Così Sarri sta convertend­o la Signora

Il tecnico sorride: con Douglas e il 4-3-3 i bianconeri leader nel possesso palla in A

- Di Matteo Pierelli

Il Sarrismo ha definitiva­mente attecchito o quello di domenica scorsa è stato solo un bagliore stagionale? La Juve ha cambiato completame­nte mentalità o si è trattato di un dato che fa storia a sé? Solo il tempo lo dirà, ma nella partita contro la Fiorentina i bianconeri hanno fatto il loro record stagionale di possesso palla: 74,35%, tornando tra l’altro in testa nella classifica delle squadre che tengono di più le redini del gioco, davanti a Napoli e Atalanta. L’atteggiame­nto attendista dei Viola ha inciso, comunque la Signora ha “sequestrat­o” il pallone per buona parte dei 90 minuti, avvicinand­osi all’idea di calcio di Sarri, come conferma un altro dato: la Juve è la squadra che effettua il maggior numero di passaggi nella metà campo avversaria.

Alti e bassi

Del resto, il tecnico toscano, nella prima conferenza della stagione, aveva ribadito un concetto che gli è sempre stato a cuore: «La gestione va improntata al possesso, abbassarsi e aspettare gli avversari è pericoloso». Le cose poi non sono andate sempre così, anche perché un repentino cambio di forma mentis è difficile da far passare in una squadra in cui vincere resta sempre la priorità assoluta. E attenzione, perché già a inizio ottobre sembrava sbocciata la famosa «Juve di Sarri».

La partita contro l’Inter era stata decisa da un gol di Higuain che pareva il manifesto di un epoca nascente. Il Pipita aveva fatto centro dopo 24 passaggi, che resta la rete bianconera arrivata dopo più tocchi. Poi però era tornato a emergere il vecchio Dna, quello di una squadra sì vincente, ma che non ammazza le partite e che non le “trita”, per usare un termine caro all’allenatore. Da qui i numerosiss­imi successi di misura. Mentalità che in Champions funziona poco.

L’impatto di Douglas

La gara in pugno Contro la Viola i bianconeri hanno avuto un possesso record

Alti e bassi Già a ottobre sembrava esploso il Sarrismo, invece...

E Sarri è stato preso proprio per cambiare i connotati della Signora in Europa, dove il controllo del gioco è fondamenta­le e dà coraggio a tutti i giocatori. Ma che cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione? L’ottavo scudetto di fila era arrivato in carrozza, eppure la Juve è finita solo al quarto posto nella classifica del possesso palla, dietro Inter, Napoli e Atalanta: erano bastate le fiammate di Ronaldo e soci per mettere a tacere le rivali, prima delle delusioni europee. E così dalla scorsa estate si è tentato uno sforzo in più. Sarri in questa stagione ha utilizzato due moduli: il 4-3-1-2 e il 4-3-3 e con entrambi gli schemi gli uomini sono più vicini tra loro, anche se la circolazio­ne della palla non è fluida come vorrebbe l’allenatore, soprattutt­o nell’ultima zona di campo. E in questo senso il recupero completo di Douglas Costa, e il conseguent­e ritorno al 4-3-3 classico con cui la Juve era partita in estate, potrebbe dare una grossa mano. Il brasiliano non solo salta l’uomo ma può anche dare ampiezza alla manovra sulla destra. Inoltre ha i piedi per palleggiar­e (domenica scorsa ha toccato più palloni di Pjanic) e può essere importante persino in una fase importante come il recupero palla. Ecco, per fare felice il proprio allenatore la Juve deve anche alzare il baricentro: ecco perché Douglas Costa è (forse) il giocatore preferito da Sarri.

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