Lazio, sei in riserva? Da Lulic a Immobile i titolari sono stanchi Inzaghi in difficoltà
Senza le Coppe la società non è intervenuta sul mercato, ma la rosa biancoceleste è corta
Se avesse avuto Olivier Giroud mercoledì sera contro il Verona, Simone Inzaghi non avrebbe inserito nell’ultima sostituzione della Lazio Marco Parolo al posto di Felipe Caicedo. Con l’attaccante francese che una settimana fa il club biancoceleste ha tentato di strappare al Chelsea, il tecnico non avrebbe avuto dubbi nel metterlo in campo per tentare l’affondo finale per i tre punti che erano un biglietto per salire al secondo posto in classifica, scavalcando l’Inter. Anzi, molto probabilmente, Inzaghi lo avrebbe gettato nella mischia già prima. E invece il tecnico ha deciso di aspettare il 39’ della ripresa per valutare l’ultimo cambio. Per sbloccare la gara contro i veneti aveva pensato di giocarsi la carta Adekanye, l’unico attaccante in più che aveva in panchina visto che all’origine c’era la defezione dell’infortunato Correa. La soluzione del giovane olandese, che domenica ha segnato il suo primo gol in biancoceleste, è però svanita dinanzi a una decisione strategica. La voglia di tentare il tutto per tutto è stata frenata dai contrattacchi del Verona. Così Inzaghi ha optato per un cambio utile in copertura: il mediano Parolo per la punta Caicedo. «Certe partite poi puoi anche perderle». Con Giroud in panchina non ci avrebbe pensato tanto a quei rischi: il desiderio di osare non avrebbe avuto alternative. Il nome di Giroud, inseguito dalla Lazio per giocarsi davvero ogni chance scudetto, vale per individuare la necessità di quel rinforzo in più che sarebbe servito per alzare le proprie potenzialità. «Si stava cercando qualcuno che avrebbe potuto migliorarci e aiutarci. In avanti abbiamo qualche problema con l’infortunio di Correa. Caicedo e Immobile stanno giocando da tantissime partite, Giroud ci avrebbe aiutato. L’acquisto non si è potuto realizzare: andremo avanti coi nostri, chiederò uno sforzo più ai miei attaccanti», ha detto Inzaghi sabato. Prima della gara col Verona, il d.s. Igli Tare ha ribadito: «La squadra è competitiva. Abbiamo cercato un altro attaccante negli ultimi giorni di mercato solo perché ci sono stati dei problemi fisici». Si puntava pure a un salto di qualità con un campione del mondo come Giroud. Ma anche in altri ruoli si erano affacciate criticità, tamponate con i rilanci, azzeccati, come quelli di Cataldi e Patric.
Senza Coppe
La rosa della Lazio ha denotato problemi sulla completezza dell’organico in occasione di infortuni e squalifiche. Il valore di molti titolari è risultato ben distante da quello delle alternative. Mercoledì sera sono finiti in riserva di carburante gli esterni Lulic e Lazzari: Inzaghi ha innestato Jony e Marusic, che era al rientro dopo più di tre mesi di stop per guai muscolari. L’uscita dall’Europa League nel girone eliminatorio è stata originata pure da un turnover necessario per bilanciare i vari impegni ma inevitabilmente non con lo stesso valore sul piano dei ricambi. Anche l’eliminazione in Coppa Italia (ai quarti col Napoli) non ha creato troppe recriminazioni guardando al progetto stagionale principale, quello di concentrarsi sul campionato per entrare in Champions.
Minutaggio pesante
Nel raffronto con le concorrenti d’altissima classifica, la Lazio ha utilizzato lo stesso numero di giocatori della Juventus: 23.
Mentre l’Inter in campionato ne ha schierati cinque in più: tre sono acquisti di gennaio (Young, Moses ed Eriksen). Molto indicativo il minutaggio accumulato dall’undici base: quello della Lazio è a quota 18.013’. Sin troppo evidente il divario con l’Inter (15.873’) e la Juventus (15.547’), a segnalare il maggior carico di sforzi dei titolari della Lazio. Che però, dopo il recupero col Verona, avrà di base un solo impegno a settimana, quello di campionato. Inoltre, ieri Inzaghi ha potuto tirare un bel sospiro di sollievo: ha ritrovato in gruppo Correa e Cataldi, che così potranno andare in panchina nella trasferta di Parma. E per domenica alle squalifiche di Radu e di Milikovic si contrappone la notizia di un’infermeria svuotata. Ieri, dopo l’allenamento, Inzaghi e la squadra si sono fermati a Formello per una grigliata tutti insieme. Tanto buonumore per un patto d’acciaio: quello di fare blocco unico per inseguire ogni sogno possibile in questo campionato con tutte le proprie forze.
Col Verona mancava Correa e sappiamo tutti quanto lui sia importante per noi
Alla fine col Verona ho messo Parolo e non Adekanye per non rischiare di perdere
Simone Inzaghi
La differenza Sarri e Conte possono far riposare a turno qualcuno