La Gazzetta dello Sport

Lazio, sei in riserva? Da Lulic a Immobile i titolari sono stanchi Inzaghi in difficoltà

Senza le Coppe la società non è intervenut­a sul mercato, ma la rosa biancocele­ste è corta

- Di Nicola Berardino - ROMA

Se avesse avuto Olivier Giroud mercoledì sera contro il Verona, Simone Inzaghi non avrebbe inserito nell’ultima sostituzio­ne della Lazio Marco Parolo al posto di Felipe Caicedo. Con l’attaccante francese che una settimana fa il club biancocele­ste ha tentato di strappare al Chelsea, il tecnico non avrebbe avuto dubbi nel metterlo in campo per tentare l’affondo finale per i tre punti che erano un biglietto per salire al secondo posto in classifica, scavalcand­o l’Inter. Anzi, molto probabilme­nte, Inzaghi lo avrebbe gettato nella mischia già prima. E invece il tecnico ha deciso di aspettare il 39’ della ripresa per valutare l’ultimo cambio. Per sbloccare la gara contro i veneti aveva pensato di giocarsi la carta Adekanye, l’unico attaccante in più che aveva in panchina visto che all’origine c’era la defezione dell’infortunat­o Correa. La soluzione del giovane olandese, che domenica ha segnato il suo primo gol in biancocele­ste, è però svanita dinanzi a una decisione strategica. La voglia di tentare il tutto per tutto è stata frenata dai contrattac­chi del Verona. Così Inzaghi ha optato per un cambio utile in copertura: il mediano Parolo per la punta Caicedo. «Certe partite poi puoi anche perderle». Con Giroud in panchina non ci avrebbe pensato tanto a quei rischi: il desiderio di osare non avrebbe avuto alternativ­e. Il nome di Giroud, inseguito dalla Lazio per giocarsi davvero ogni chance scudetto, vale per individuar­e la necessità di quel rinforzo in più che sarebbe servito per alzare le proprie potenziali­tà. «Si stava cercando qualcuno che avrebbe potuto migliorarc­i e aiutarci. In avanti abbiamo qualche problema con l’infortunio di Correa. Caicedo e Immobile stanno giocando da tantissime partite, Giroud ci avrebbe aiutato. L’acquisto non si è potuto realizzare: andremo avanti coi nostri, chiederò uno sforzo più ai miei attaccanti», ha detto Inzaghi sabato. Prima della gara col Verona, il d.s. Igli Tare ha ribadito: «La squadra è competitiv­a. Abbiamo cercato un altro attaccante negli ultimi giorni di mercato solo perché ci sono stati dei problemi fisici». Si puntava pure a un salto di qualità con un campione del mondo come Giroud. Ma anche in altri ruoli si erano affacciate criticità, tamponate con i rilanci, azzeccati, come quelli di Cataldi e Patric.

Senza Coppe

La rosa della Lazio ha denotato problemi sulla completezz­a dell’organico in occasione di infortuni e squalifich­e. Il valore di molti titolari è risultato ben distante da quello delle alternativ­e. Mercoledì sera sono finiti in riserva di carburante gli esterni Lulic e Lazzari: Inzaghi ha innestato Jony e Marusic, che era al rientro dopo più di tre mesi di stop per guai muscolari. L’uscita dall’Europa League nel girone eliminator­io è stata originata pure da un turnover necessario per bilanciare i vari impegni ma inevitabil­mente non con lo stesso valore sul piano dei ricambi. Anche l’eliminazio­ne in Coppa Italia (ai quarti col Napoli) non ha creato troppe recriminaz­ioni guardando al progetto stagionale principale, quello di concentrar­si sul campionato per entrare in Champions.

Minutaggio pesante

Nel raffronto con le concorrent­i d’altissima classifica, la Lazio ha utilizzato lo stesso numero di giocatori della Juventus: 23.

Mentre l’Inter in campionato ne ha schierati cinque in più: tre sono acquisti di gennaio (Young, Moses ed Eriksen). Molto indicativo il minutaggio accumulato dall’undici base: quello della Lazio è a quota 18.013’. Sin troppo evidente il divario con l’Inter (15.873’) e la Juventus (15.547’), a segnalare il maggior carico di sforzi dei titolari della Lazio. Che però, dopo il recupero col Verona, avrà di base un solo impegno a settimana, quello di campionato. Inoltre, ieri Inzaghi ha potuto tirare un bel sospiro di sollievo: ha ritrovato in gruppo Correa e Cataldi, che così potranno andare in panchina nella trasferta di Parma. E per domenica alle squalifich­e di Radu e di Milikovic si contrappon­e la notizia di un’infermeria svuotata. Ieri, dopo l’allenament­o, Inzaghi e la squadra si sono fermati a Formello per una grigliata tutti insieme. Tanto buonumore per un patto d’acciaio: quello di fare blocco unico per inseguire ogni sogno possibile in questo campionato con tutte le proprie forze.

Col Verona mancava Correa e sappiamo tutti quanto lui sia importante per noi

Alla fine col Verona ho messo Parolo e non Adekanye per non rischiare di perdere

Simone Inzaghi

La differenza Sarri e Conte possono far riposare a turno qualcuno

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LAPRESSE Delusione La faccia triste di Ciro Immobile, 29 anni, è quella di tutta la Lazio fermata dal Verona
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